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Scritto da nel Internazionale, Numero 78 - 1 Aprile 2011 | 0 commenti

La terra trema

L'Aquila e Sendai sono lontane centinaia di migliai di kilometri entrambe però sanno cosa significa fare i conti con il terremoto. Tra L'Aquila e Sendai ci sono due anni fatti di eventi sismici che hanno sconvolto e messo in ginocchio interi sistemi economici.
Erano le 3e32 del 6 aprile 2009 quando nel capuologo della regione Abruzzo una scossa di magnitudo 5.9 della scala richter rade al suolo il centro storico dell'aquila e la sua periferia, il bilancio è di 308 morti, 1200 feriti di cui 200 gravissimi. Le conseguenze del terremoto aquilane sono devastanti: la disoccupazione aumenta in maniera esponenziale, il tessuto sociale del territorio si spezza, il futuro si chiama ricostruzione. Uno dei simboli del terremoto aquilano è Maria D'Antuono, 98enne di Tempera, fu trovata viva dai soccoritori a trenta ore dal sisma.
Il 12 gennaio del 2010, a quasi un anno dal terremoto aquilano la terra trema ad Haiti: 222.517 morti, l'Onu dichiara che sono tre milioni le persone coinvolte nel sisma di magnitudo 7.0.: erano le 16e53 locali quando il sisma ha colpito il posto più povero dell'intero continente americano. Un anno dopo ad Haiti la fase post sisma è disatrosa: più di un milione di persone vive ancora nelle tende o in ripari improvvisati. Secondo "post.it" l’UNICEF aveva programmato la ricostruzione di duecento scuole in un anno ma finora è riuscita ad aprirne solo ottantotto. I Fondi promessi dai vari governi internazionali non sono totalmente giunti. Secondo le Nazioni Unite dei 5,3 miliardi di dollari annunciati finora ne sarebbero arrivati soltanto 824 milioni. Il 27 febbrio, un mese dopo haiti, il terremoto colpisce il Cile, magnitudo 8.8, trentamila volte superiore a quello aquilano. Più di 500 le vittime del terremoto cileno, dopo un anno sono migliaia le persone che ancora vivono in case di emergenza. L'ex Presidente Michelle Bachelet, è stata sottoposta a procedura giudiziale per aver sottovalutato gli effetti del maremoto. (indipedia.it). Nel 2010 il terremoto colpisce per altre tre volte. L'otto marzo 2010 è la Turchia ad essere investita dal sisma. Qui le vittime sono "appena" 57: Oncular, piccolo paese composto da villaggi, qui crollano le case di fango e i minareti delle moschee. Il 10 marzo ed il 14 aprile il terremoto colpisce la Cina: Il primo nello Yushu, magnitudo 6.9, 2.700 morti, 1.300 feriti gravi, un numero imprecisato di dispersi.
Il secondo nello Yunnan, al confine con la Birmania, 27 morti e 250 feriti, 127mila persone evacuate. L'11 marzo l'ultima grande tragedia, è il Giappone a fare i conti con il terremoto, 23 mila persone tra morti e dispersi, dove le navi venivano inghiottite dallo tsunami. Sendai è colpita al cuore, il popolo giapponese reagisce al terremoto con la civiltà che rende unico questo popolo. I tecnici di Fukushima i nuovi eroi della nazione. L'Esplosione nella centrale nucleare di Fukushima, fa passare quasi in secondo piano il sisma, perchè riapre il dibattito sul nucleare: Angela Merkel ha disposto la chiusura di sette centrali, in Italia il governo ha optato per la moratoria di un anno, saranno le regioni ad avere l'ultima parola. Da l'Aquila a Sendai la terra trema, dopo Fukushima qualcosa è cambiato.

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