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Scritto da nel Numero 78 - 1 Aprile 2011, Politica | 1 commento

Tutt* in piazza il 9 aprile

Gruppo bancario cerca giovani con Master MBA, disponibili a fare il caffè al loro Capo, o se nervoso, la camomilla
Azienda leader nel largo consumo cerca neolaureate bella presenza disposte a farsi consumare
Gruppo informatico cerca giovani laureati con il massimo dei voti e il minimo della dignità

Tre provocazioni-denuncia con le quali il movimento Giovani non+ disposti a tutto, nato su iniziativa dei giovani della CGIL, ha lanciato la propria campagna mesi fa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà dei giovani che cercano lavoro oggi in Italia.
Le parole d’ordine sono: umiliazione, sfruttamento, frustrazione, rabbia.
Le stesse parole che hanno portato a organizzare una massiccia mobilitazione dei giovani lavoratori contro disoccupazione e precariato il 9 aprile: le piazze interessate saranno Roma (Street Parade alle 15 da Piazza Repubblica al Colosseo), Milano (Colonne S.Lorenzo ore 15,30), Napoli (Corteo alle 9 da Piazza Mancini a Piazza del Gesù), a cui si aggiungono Palermo, Modena, Torino, Genova, Ancona, Catanzaro, Taranto, Cesena, Bergamo.

Il nostro tempo è adesso – la vita non aspetta”  è il motto sotto cui si è unito un variegato network di persone  che ha dato vita a comitati in tutte le regioni: giovani giornalisti e sindacalisti, operatori di call center, imprenditori di start up, avvocati praticanti, ricercatori, scrittori, …, tutti accumunati da un lavoro precario e incertezza per il futuro. Ma soprattutto da un malessere legato alla scarsa attenzione per i loro problemi che si è tramutato col tempo in rabbia.
La manifestazione del 9 aprile è una reazione di quella generazione stanca di attendere passivamente che qualcosa cambi nel mondo del lavoro, una generazione invisibile, condannata alla lunga dipendenza dai genitori, precaria, sfruttata, sottopagata ed umiliata. Ora non più disposta “a vivere in un paese così profondamente ingiusto”.

Le richieste: “Vogliamo tutto un altro paese. Non più schiavo di rendite, raccomandazioni e clientele. Pretendiamo un paese che permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare. Che investa sulla ricerca, che valorizzi i nostri talenti e la nostra motivazione, che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole formarsi in autonomia. Vogliamo un paese che entri davvero in Europa”.
L’invito: “Siamo stanchi di questa vita insostenibile, ma scegliamo di restare. Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro, e che hanno intenzione di farlo adesso. Tutt* in piazza il 9 aprile.”

Sito ufficiale dell’evento

1 Commento

  1. Salve!
    Siamo della redazione di Uniroma tv.
    Visto il tema del tuo blog pensiamo che ti possa interessare il servizio realizzato dai nostri inviati all'università sulla Street Parade che si è svolta a Roma il 9 aprile 2011.
    http://www.uniroma.tv/?id=18561
    Ciao
    A presto

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