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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 79 - 1 Maggio 2011 | 0 commenti

Consigli per la vista

L'aria inizia a riscaldarsi anche nella fredda capitale tedesca e la tendenza predominante è quella di abbandonare i posti recintati dalle quattro mura.

Tuttavia, se vi trovate da queste parti e bizzarramente vi viene voglia di prendere una boccata d'aria fresca pur rimanendo al chiuso — magari quando fuori piove o se il cielo si copre improvvisamente di nuvole — lascio qui di seguito un indirizzo che potrebbe risultarvi utile: Jägerstraße, 55, 10117 Berlin, Mitte.
Arrivati al suddetto civico vi troverete difronte alla “Dependance Berlin” dove dall'11 febbraio fino al 19 giugno 2011 rimarranno esposte le opere di due virtuosi del colore: Emil Nolde ed Emil Schumacher.
Titolo dell'esposizione: Vewandte Seele che tradotto in italiano suonerebbe un po' come “Anime congiunte”.

Seguendo l'idea dell'esposizione lasciamo le due anime unite e sbirciamo semplicemente fra i colori.
Figure appena visibili ma fortemente espressive cercano invano di mimetizzarsi fra i drammatici, intensi rossi, i trascendenti blu ed i gialli ora bruciacchiati ora lindamente infantili.
Come si sarà intuito, il colore padroneggia l'esposizione: ci parla di paesaggi, soffermandosi a studiare l'intensità delle nuvole e le forme ramificate degli alberi. A volte subentra l'elemento umano che tuttavia tende, nella maggior parte dei casi a nascondersi, a rimanere in sordina. A volte le figure umane indossando maschere, in altre circostanze, più palesemente, cercano di mimetizzarsi con le linee, tentando di seguirne le traiettorie.
Ma non c'è dubbio che la massima espressività viene raggiunta quando i due pittori tentano la sublimazione di un contrasto nella ricerca accurata della giusta mescolanza di colori, che ora si raggruma, ora si lascia scivolare sulla tela in un respiro più disteso. Colori ad olio, gouache, acquerelli.

Nell'indeterminatezza delle macchie di colori si percepisce quasi sempre un conflitto, un inquietudine che sembra non trovare una pacificazione. La tensione è destinata a rimanere irrisolta in una sorta di disequilibrio che perpetua nonostante la distanza temporale che separa i due pittori. Bisogna precisare, infatti, che Emil Nolde ed Emil Schumacher non sono contemporanei. Il primo visse fra il 1867 ed il 1956; il secondo invece trascorse la sua vita nel periodo di tempo che va dal 1912 al 1999. Entrambi accomunati, “biograficamente parlando”, dall'origine tedesca.

L'esposizione è intima ed essenziale.

Semplicemente da gustare nella sua forte espressività.

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