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Scritto da nel Bologna, Numero 79 - 1 Maggio 2011 | 0 commenti

Un nuovo antico passaggio tra Porto e Navile

Il confine tra il quartiere Porto e Navile si sviluppa lungo circa tre chilometri attraverso l'area ferroviaria, dalla Stazione di Bologna, passando per Ravone, fino ai Prati di Caprara. Una linea di separazione che divide il centro (Porto) dalla periferia (Navile). I punti di collegamento tra i due quartieri sono oggi tre: il ponte di via Matteotti, il sottopasso di via Zanardi e il tunnel di via Sabena. Considerando l'ambito dei tre chilometri all'interno di una grande città, tre accessi sono concretamente pochi. Inoltre, ad eccezione di via Matteotti, dove è anche presente una pista ciclabile, gli altri due punti di passaggio risultano ostici, se non inaccessibili, per pedoni e biciclette: il primo rumoroso, saturo di smog, con marciapiedi dissestati e di inadeguata larghezza, il secondo sostanzialmente impraticabile a causa della lunghezza del tunnel e dell'assenza del marciapiede. Insomma, per chi non vuole muoversi con un automezzo, i due quartieri sono praticamente divisi.

In attesa della conclusione dei lavori della nuova stazione ferroviaria, c'è una potenziale alternativa in via Bovi Campeggi. La strada collega viale Pietramellara a via Zanardi ed è sede di passaggio dell'Itinerario ciclabile 8 (Stazione-S.Viola). Una via poco valorizzata, dalla quale è possibile ammirare, e accedere, ad un luogo significativo per la città di Bologna: la Bova del Navile. A metà della via è infatti visibile il punto in cui le acque del Cavaticcio si incontrano con quelle del Canale delle Moline generando il Navile: quel canale che collegava un tempo il Porto di Bologna, oggi visibile nell'area della Manifattura delle Arti, al Po, attraverso le pianure bolognesi.
Provenendo dal viale, svoltando a destra pochi metri prima di via Zanardi è possibile accedere a questa piccola ma preziosa area, compressa in pochi metri tra via Bovi Campeggi e il ponte ferroviario, ricca di vegetazione e di una fauna inaspettata. La banchina del lungo canale si interrompe sotto il ponte, il passaggio precluso da un cancello. Al di là del sottopasso siamo sotto via Carracci e poi Villa Angeletti.

Il recupero della Bova del Navile è un dovere per la città di Bologna per diversi motivi: un'importanza storica che non va dimenticata, una minuscola ma preziosa oasi naturale a ridosso del centro storico, un'opportunità per la nuova mobilità urbana. Risulta infatti magnificamente banale immaginare il passaggio di una pista ciclo-pedonale che scende da Bovi Campeggi lungo il canale, passando poi sotto via Carracci e Villa Angeletti, per ricongiungersi con la già esistente Ciclovia 4A del Navile. Una pista che collegherebbe direttamente il centro storico con la pianura, senza interruzioni!
Un modo per avvicinare la periferia al centro della città e donare al centro della città l'ampio respiro della periferia.

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