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Scritto da nel Numero 80 - 1 Giugno 2011, Scienza | 0 commenti

Acque cristalline

Saranno i primi caldi che fiaccano la lucidità mentale, sarà la distribuzione gratuita di sostanze stupefacenti fatta dalla lista Pisapia, sarà che una buona metà degli italiani, elettori della sinistra, continua a vagare a piede libero senza disporre di cervello, emanando fra l'altro, causa la scarsa igiene personale, lezzi nauseabondi che ammorbano e intorbidiscono ulteriormente l'aria, fatto sta che ne abbiamo viste e sentite, o quantomeno immaginate, di tutti i colori.

Si mormora che un capo di governo abbia sussurrato all'orecchio di un capo di Stato che c'è un complotto ordito ai suoi danni dai giudici di XFactor, che figuranti vestiti da straccioni o spacciatori si divertano a spingere le anziane signore ingioiellate sui binari della linea Porta Vittoria-Quarto Oggiaro, che un ex coordinatore di mattanze genovesi, dopo aver inanellato una serie imbarazzante di figuracce, torni a far politica a sua insaputa, che un peschereccio norvegese, alla ricerca di merluzzi in Atlantico, abbia raccolto nelle reti i resti di un uomo con barba lunga e tritolo in tasca, che una avvenente imprenditrice abbia ritenuto che il “Thyssen Krupp” fosse un protocollo sindacale per diminuire il costo del lavoro.

Insomma spesso è ormai indistinguibile il confine fra realtà e allucinazioni. Chissà che all'improvviso nella società italiana non si produca un salutare scossone tale da farci uscire dalla fiction e da attrezzarci per affrontare al meglio i tempi cupi dell'economia occidentale. Senza dubbio un momento topico per il risveglio generale si ha quando si lascia la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio parere su determinate questioni. Un seppur parziale atto di democrazia sono le elezioni, un più vincolante mandato a fare o non fare è rappresentato dai referendum, anche se costituzionalmente previsti solo nella forma dell'abrogazione di leggi approvate.

Pertanto questi ultimi possono rappresentare un grande segnale di chiarezza e dunque vanno sfruttati al meglio, specie quando concernono importanti questioni che riguardano l'intera collettività (divorzio e aborto docet). L'esito referendario incide direttamente sulla materia del contendere ma implica anche ripensamenti di fondo su un complesso di strategie ed indirizzi politici. Possono pertanto risultare decisivi circa le linee guida di una nazione in materia economica, istituzionale, socioculturale.

Venendo al sodo, giacchè se ne profilano ben 4 cruciali nei prossimi giorni, possiamo senza dubbio affermare che tutte le previsioni meteo concordano nel profilare il weekend del 12-13 giugno come il più brutto di giugno degli ultimi cent'anni. Una domenica di piogge diffuse su tutta la nazione con venti gelidi che spazzeranno le coste e i monti. Il moto ondoso dei mari sarà in crescendo con rischio di rovesciamento dei natanti anche a riva, la tramontana soffierà impetuosa su tutte le vallate alpine e appenniniche impedendo trekking e picnic. Le città d'arte si trasformeranno in breve in caotici pantani provocati dal salto dei tombini. I boschi saranno ricettacolo di fulmini.

Insomma una vera e propria sfuriata invernale che, coperti da giacche e foulards, ci permetterà di percorrere giusto brevi tragitti come, tanto per fare un esempio, da casa ai seggi.

Invero va subito specificato che si tratterà di una parentesi dannata in un mese che dal punto di vista climatico sarà di piena estate. Anzi i modelli previsionali ci dicono che sarà un giugno torrido dal 1 al 11 e poi dal 14 a fine mese. L'aria diventerà rovente, l'asfalto brillerà e vi sarà il rischio di altre allucinazioni come quelle di cui si narrava all'inizio. E quali rimedi occorre prendere per cautelarsi da cotanto caldo? Bere. Bere ettolitri di acqua, bere acqua gratis, che sgorga, ove possibile, dalle fonti, oppure più facilmente dai rubinetti dell'acquedotto. E per proteggere il proprio orticello dai terrificanti raggi solari? Innaffiare. Innaffiare con altri ettolitri di acqua gratis, allacciando tubi di gomma ai terminali delle condutture. Anche perché provateci a farlo con le bottiglie da litro e mezzo dell'acqua minerale…vi si seccheranno i pomodori ed anche i maroni. Ma il discorso può replicarsi per tanti altri aspetti della vita di tutti considerando che l'acqua è vitale per le industrie, per il settore energetico, per l'igiene e la salute pubblica, etc.

Ma se si volesse far profitto su queste acque cristalline? Ci si potrebbe accontentare dei proventi delle tasse? Non sarebbe più semplice far pagare un adeguato controvalore monetario come per qualsiasi altro prodotto, per esempio la birra o il concime?

Nel lasciarvi alle vostre elucubrazioni sul tema, senza devastare con le proprie personali convinzioni, vorrei offrirvi solo due paradossi esemplificativi, ripresi dalla campagna portata avanti dai promotori dei due quesiti sull'acqua. Primo paradosso: a Firenze si è avuta negli anni scorsi una forma di privatizzazione della gestione del ciclo idrico, durante la quale peraltro si è sostenuta la necessità del risparmio dei consumi; il risultato immediato è stato l'innalzamento delle bollette, in quanto i fiorentini divenendo parsimoniosi ne hanno usata meno, facendo abbassare i ricavi e costringendo l'ente gestore, che si muove sulla base della logica del profitto, ad alzare le tariffe. Un gatto che si morde la coda. Secondo paradosso: in un piccolo comune, dove l'acqua veniva gestita da un consorzio locale intercomunale, il sindaco dello stesso, a fronte di una perdita, chiamava in tempo reale gli operai addetti alla manutenzione, anche di sera, e li mandava a verificare dove vi fosse l'eventuale rottura e possibilmente a ripararla subito; nel medesimo comune, oggi inserito in una rete di scatole cinesi di enti gestori sino al contenitore principale che può essere una multiutility a capitale misto o una vera e propria società privata, il sindaco deve contattare il suo primo referente di un insieme di centri di comando, sino a che, da quello centrale, riparta in direzione contraria un'indicazione sul da farsi, che alla fine si riduce spesso nel dover prendere lo stesso provvedimento di invio degli operai, con la differenza di prenderlo a distanza di ore o giorni, contribuendo al dissiparsi della risorsa idrica della zona.

Chiudiamo con il consueto e stavolta serioso quadro previsionale. Come spesso accade i modelli di analisi non hanno certezze, specie sul lungo termine. Quello su cui c'è convergenza è un avvio di estate dai toni soft, in particolare per l'assenza di un anticiclone strutturato su tutto il bacino europeo; vi sono al momento tre nuclei di alta pressione che scorrazzano per il continente, di cui uno sta proteggendo anche l'Italia ma non sembra abbiano intenzione di fondersi e rinvigorirsi. Di conseguenza infiltrazioni fresche atlantiche potrebbero dar luogo, già nel prossimo fine settimana, a temporali anche violenti, come accaduto al Nord ma anche in Sicilia nei giorni scorsi. Maggiore stabilità potrebbe esserci a cavallo del 7-8 giugno. Per metà mese invece pare possa esserci persino un'incursione di stampo artico che sbaraglierebbe questi deboli anticicloni e che però, a seconda della traiettoria, può configurare due scenari estremamente diversi sulla penisola: se la direzione sarà occidentale, verso le Iberie, si avrà il richiamo caldo dell'anticiclone africano e potremmo avere un primo assaggio di estate rovente ma se la direzione sarà più orientale, ci colpirà in pieno ed allora ripiomberemmo in un clima primaverile. La confusione globale può schiarirsi per tanti aspetti ma non per le previsioni meteo oltre le due settimane.

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