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Scritto da nel Editoriale, Numero 81 - 1 Luglio 2011 | 2 commenti

Lettera al Direttore





Caro direttore,

 

collaboro con l’«arengo» da quasi tre anni e, nonostante sia geograficamente lontano dal cuore pulsante della rivista che ha sede in Bologna, mi sento parte attiva della squadra. Non ho partecipato alla nascita di questo ambizioso progetto, forse colpevolmente perché in qualche modo – se non ricordo male –  ne avevo avuto notizia, ma evidentemente allora non avevo ancora la giusta maturità (di nuovo, colpevolmente).

 

Rammento con entusiasmo, però, alcune tappe memorabili che hanno segnato il percorso dell’«arengo». Una su tutte: la giornata dedicata a Fabrizio De Andrè, in via del Pratello. Un successo clamoroso, una manifestazione riuscita benissimo per l’impegno e la spontaneità di tutti coloro che hanno collaborato; un segno indelebile che lega, da allora, l’arengo a via del Pratello e a De Andrè stesso. In quella occasione, a mezzanotte, si festeggiava persino il mio compleanno!

 

Giunta al suo quinto anno d’età, ho l’impressione che la rivista soffra di un pizzico di mancanza d’entusiasmo, che ne ha caratterizzato gran parte del suo cammino. D’altra parte, la nuova avventura in radio indica chiaramente la nostra capacità di innescare nuove esperienze, mai contenti della monotonia e dell’immobilismo. In questo senso sarebbe forse opportuno porsi dei nuovi obiettivi a livello editoriale e, al fine di ottenere più visite, esplorare l’intricato mondo della pubblicità.

 

Vorrei infine sottolineare le due invidiabili caratteristiche che contraddistinguono il dibattito dell’arengo attraverso la stesura di articoli: la qualità e la trasversalità delle opinioni espresse. Ecco, queste sono virtù non comuni in un’epoca in cui non è mai stato così semplice urlare le proprie idee e creare dei forum di discussione, grazie alla rete internet. Con un po’ di presunzione, dirò che la qualità è data dalla preparazione indiscutibile di tutti i collaboratori dell’arengo, e in modo particolare di chi si da più da fare in redazione. Le riflessioni (politicamente e non solo) trasversali sono dovute all’eterogeneità del gruppo dell’arengo. Ciò è particolarmente apprezzabile poiché è raro che una rivista ospiti opinioni così diverse. Abbiamo simpatizzanti di Beppe Grillo e del suo movimento ed autentici «nemici giurati» del comico genovese; sostenitori del progresso attraverso opere faraoniche come l’Alta velocità e acerrimi oppositori (come il sottoscritto) della TAV e di ogni costruzione che deturpi pesantemente l’equilibrio ambientale; pacifisti senza se e senza ma e favorevoli a interventi militari delle Nazioni Unite secondo regole chiare; contrari ad ogni alleanza larga della sinistra politica alle prossime elezioni e altri propensi a coalizioni politiche di ampio respiro…

 

Ho fatto degli esempi per meglio far intendere la virtù alla quale mi riferisco. E, di conseguenza, per «rafforzare» il mio auspicio: che l’«arengo» continui con più vigore e personalità a offrire la propria articolata riflessione sulla società in cui viviamo.

2 Commenti

  1. ciao Dario,
    è vero, l'arengo raccoglie opinioni diverse, ma penso che questa tua lettera riesca egregiamente a raggrupparle. è l'unità nella diversità…per varie ragioni mi sono dovuto allontanare dall'arengo..anche quel calo di entusiasmo di cui parli e la voglia di mettersi in gioco in nuove esperienze ha contribuito alla mia scelta..eppure, nonostante non mi rimproveri di aver seguito questo bisogno, so che una possibile chiusura dell'arengo -che, grazie al nostro direttore, a tutti i collaboratoti ed alla esprienza accumulata, è rimasta solo un lontano rischio- avrebbe significato un impoverimento nella nostra vita, e forse un pò anche nella nostra generazione..l'arengo mi ha aiutato, nei rapporti umani ma non solo..imparare a focalizzare un problema, esprimere una opinione, con chiarezza e soprattutto brevità non è cosa facile, a cui la scuola ed i suoi tomi letterali sicuramente non ci ha abituato. Spero che, nonostante la frammentazione territoriale e questo stile di vita davvero precario che ci impedisce programmi che sorpassino l'anno di vita, ritorni in me la possibilità di un incontro umano più frequente.
    un abbraccio
    stefano

  2. grazie Dario, soprattutto per aver ricondotto Stefano a ragionevolezza

    la radio ci ha dato entusiasmo e dopo i primi mesi di esperienza che si stanno concludendo prima della pausa estiva penso che sia un'ottima occasione per rendere più 'viva' l'esperienza

    riguardo la pubblicità basta sbirciare sulla colonna sinistra, mentre per continuare basta averne voglia e sono sicuro che passandoci il testimone quando uno rallenta si andrà avanti ancora per molto

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