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Scritto da nel Numero 83 - 1 Ottobre 2011, Scienza | 0 commenti

Tunnel estivo

Non si esce più dall'estate. Pelli super abbronzate e volti emaciati dalla stanchezza per il caldo. Lamentele diffuse, dalle quali personalmente mi dissocio. Ma di solito si parla di “lungo tunnel” per indicare i mesi invernali, grigi e cupi, eppure la sensazione è quella nonostante la luminosità intensa che ci sta regalando la meteo. Sarà per come va il mondo o sarà che, a nostra insaputa, ci hanno trasformato in neutrini e stiamo viaggiando veloci su e giù per il chilometrico traforo elvetico-abruzzese, senza riuscire a sbucare in alcun dove? Allora chiariamo subito che chi comanda generalmente non fa alcunché di materiale, qualche “scagnozzo” provvede per esso, quindi l'illustrissimo ministro senz'altro non ha direttamente allestito la madornale gaffe. E poi, nonostante uno dei due nomi di battesimo sia alquanto “astrofisico”, perché mai il ministro della Pubblica Istruzione dovrebbe conoscere tutto lo scibile umano? Peraltro in materie così complesse che se due fisici discorrono fra loro, dopo una mezzoretta, non si ricordano nemmeno più chi dei due asseriva una teoria e chi l'opposta. Sarebbe come se un commercialista dovesse conoscere le monete di tutto il mondo o un panettiere citare col nome latino tutte le diverse tipologie di frumenti coltivati.
Certo mettere l'uomo/donna giusto/a al posto giusto aiuta. E' complicato ad esempio mettere uno che ha il mal di mare al timone delle navi o costringere uno che soffre di vertigine a fare l'acrobata nei circhi. Beh… specie nella sciagurata penisola ci si è specializzati ultimamente a promuovere incompetenze, vuoi per “mignottaggio”, e non mi riferisco certo alla casta Gelmini, vuoi per relazioni di casta (ha preso proprio due accezioni in antitesi tale termine), vuoi per difetto di selezione, vuoi per rincoglionimento generale, siamo guidati sempre più spesso da chi invece dovrebbe essere guidato, monitorato, in qualche caso sottoposto a tutela. Le uniche competenze a venire promosse sono invece quelle delle Procure. “A 'uegg è 'uegg” (che, tradotto dalla lingua “oriolese”, significa che vi sono norme che per quanto ci possano sembrare assurde hanno una senso inoppugnabile) ed è quindi giusto che ci siano le pertinenti attribuzioni, però ormai per ogni indagine spuntano venti Procure diverse.
Ma tornando alla relazione “incarico-conoscenza della materia”, gli esempi dissociativi sono ad oggi clamorosi, quasi si è perso il senso del ridicolo; ma non solo ai vertici, anche nella ripartizione delle mansioni a tutti i livelli e del resto, anche in epoche più felici, il clientelismo è sempre esistito ed ha premiato a casaccio. In ogni caso non va dimenticata l'essenza della politica la quale non può coincidere con la tecnocrazia, se non collateralmente o per periodi limitati nel tempo: il politico e/o l'amministratore devono essere, oltre che limpidi e dediti, soprattutto gente in gamba. Se così fosse, la conoscenza profonda e preventiva della materia trattata verrebbe ad essere un di più, utile ma non assolutamente necessario, anche perché un occhio leggermente neutrale e che guardi a 360° talvolta vede meglio.
Dal tunnel della crisi economica internazionale i più non sanno quando si potrà uscirne; viceversa, ciò che è palese è che qualcuno, grazie alle immunità e agli artifizi difensivi parlamentari, non entra nel tunnel dell'iter processuale, anche se ha accumulato malefatte da far impallidire gli orchi. E non ci si riferisce al “capo” che ormai non fa più notizia ma ai tanti suoi devoti, buon ultimo tale Romano che, siciliano per nascita ed estrazione, è stato “salvato” persino dai paladini padani. Una perfetta “fusion” geografica dell'impunità. Beninteso, non che da ministro dell'Agricoltura girasse fra i banchi della frutta con coppola e lupara però se ci son pendenze perché non portarle a maturazione come si fa per un picciotto qualsiasi…poi eventualmente, accertate negativamente le contestazioni, santificazione subito insieme a Calogero Mannino o al divino Giulio.
Quanto al tunnel estivo, ahinoi, sta invece finendo, come dannatamente si ostina a capitare ogni anno. Ma il P.e.p.p.e. (il Partito dell'estate perenne, pervicace, elettrizzante) quando si decidono a costituirlo che ne sarei gran sostenitore? Certo settembre è finito e pareva agosto e la prima decade di ottobre è blindata al bello dall'anticiclone azzorriano che gonfia il suo cupolone su tutta l'Europa centrale, però vedrete che dalla metà del mese le piogge autunnali torneranno ad irrorare i campi come sempre, tardi per i funghi ma non si può aver tutto. Godiamoci nel frattempo un avvio di ottobre da record con spiagge che potranno rianimarsi alla grande, col solleone in gran spolvero. Poi dal 6-7 potrebbero giungere insidie specie per le regioni del basso Adriatico e del meridione, in termini di rovesci ed abbassamento delle temperature, e forse solo dal 12-13 potrebbe organizzarsi l'affondo sul Mediterraneo di una prima vera perturbazione autunnale, a questo punto non si può dire però se sospinta, come accade di solito, da correnti sciroccali o se frutto di irruzioni più nordiche e fredde che potrebbero privarci dell'acclimatamento graduale alla stagione fredda. Una nota finale sul periodo caldo che stiamo vivendo. Non è un'eccezione; senza dover pescare negli archivi ma solo un po' in quel guazzabuglio di memoria che mi resta, ricordo un settembre di una decina-quindicina di anni fa del tutto identico, con una punta di 30 gradi a Bologna il 28 o 29 del mese, quindi qualche grado più dei giorni passati. E soprattutto con un infilata di una dozzina di giorni ad ottobre con la massima sclerotizzata sui 25°, per poi crollare sotto i 20° e forse non valicarli più fino alla primavera.
Ma si starà poi bene in pantaloncini e maglietta!

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