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Scritto da nel Media e Cultura, Numero 87 - 1 Marzo 2012 | 0 commenti

3 mezze verità sul Web

3 mezze verità sul Web

Negli ultimi mesi, mosso da un misto di curiosità e necessità, mi sono allontanato dal settore che mi appartiene di più e per cui ho studiato tanti anni, quello umanistico, per avventurarmi nel mondo selvaggio del web marketing. Voi vi chiederete 'come fa un letterato a occuparsi di web marketing ?'.

'Questione di pane', vi risponderei io, 'con le lettere non si mangia'. Ma mentirei, il mondo del web mi piace da morire e, mentre cercavo lavoro, mi sono reso conto del fatto che la rete ha bisogno di persone come me!

Il web ha bisogno di letterati, di filosofi, di comunicatori. Di gente che abbia voglia di scrivere, raccontare, mettere in scena. Internet ha bisogno di produttori di contenuti. Questa è la prima mezza verità. Nella mente di tante persone il web è un luogo lontano da chi ha fatto studi umanistici, ma la realtà è che questo mondo brama per gente che scriva sapendo come farlo.

Per attirare l'attenzione delle persone, ogni cosa su internet deve essere il racconto di qualcosa. Ogni post deve essere portatore di una verità, personale per la persona che l'ha scritta, e, condivisa anche da altre persone. Altrimenti il lettore (da ora in poi chiamato utente), si annoia e va da un'altra parte.

La seconda verità riguarda la natura del contenuto. Il contenuto sul web è di due tipi: informazione libera e spassionata (dentro cui includere anche il racconto delle esperienze di vita – vedi il blog personale) e comunicazione, travestita però da 'informazione'.

Cosa vuol dire?! Vuol dire che un'azienda, che per esempio, vende prodotti per la ricrescita dei capelli, metterà in piedi uno spazio informativo in cui parla in maniera, apparentemente genuina, dei problemi che ruotano attorno al problema della calvizie. In realtà il suo scopo principale sarà quello di portavi sull'e-commerce e vendervi un suo particolare prodotto. Ingenuamente, in apparenza. E' bene sottolineare che spesso sono operazioni alla luce del sole e che l'utente, se compra, spesso lo fa consapevolmente, senza trucchi.

Ed ecco fiorire, negli anni, centinaia di migliaia di blog che parlano di questo o di quell'argomento: di viaggi, di cucina, di caduta dei capelli, di barche a vela e di assicurazioni.

Ad un certo punto spuntano i social network: Facebook, Twitter, TakeFive, e i nuovi Google+ e Pinterest. Piattaforme che hanno dato agli utenti la possibilità di sperimentare un modo nuovo di interaggire online. Grazie a questi il virtuale è divenuto estensione della vita reale: i nickname, gli avatar sono stati messi da parte. Le persone hanno iniziato ad utilizzare nome e cognome. I social vengono utilizzati per cercare lavoro, per trovare servizi, per scambiarsi opinioni, gusti, tendenze, come si fa nella vita reale. L'evento mondano, l'aperitivo, la riunione del circolo di lettura viene organizzata e gestita tramite le piattaforme sociali.

In questo panorama si sono affermati una serie di personaggi più importanti di altri. Più influenti perché più seguiti. Ed ecco la terza mezza verità: è iniziata la guerra dei follower. Nel web del futuro conterà di più chi potrà contare sul maggior numero di fan. Attualmente ci sono circa una decina di persone che hanno nelle proprie mani tutta la massa critica di internet: gli utenti attivi. Per il momento queste persone utilizzano il proprio potere per lavorare e muovere visite verso i propri clienti.

Presto questi individui si renderanno conto di avere le potenzialità per diventare degli opinion leader – persone in grado di muovere l'opinione pubblica e di determinare le politiche del paese.

Non ci credete?!? Ne riparleremo tra qualche anno…

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