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Scritto da nel Numero 89 - 1 Maggio 2012, Politica | 0 commenti

Fenomenologia di un partito

La Lega Nord è il partito più anziano dell'attuale sistema politico italiano, nato sul finire della prima repubblica è uno dei fenomeni politici, sociali e culturali più interessanti del Novecento.

Lo scandalo che ha travolto la Lega, che ha in Belsito ,Rosy Mauro e Renzo Bossi i personaggi simbolo, sembra non aver intaccato la base di un partito pronta a ripartire sulle ali dell'entusiasmo; il Corriere della Sera stimava i consensi leghisti poco sotto il 7%.

I leghisti hanno voglia della Lega del 94' quando Umberto Bossi, l'uomo in canottiera, va ad Arcore dal Cavaliere, ora sarà invece Roberto Maroni, barbaro sognante, ad indicare la rotta.

Ecco alcuni numeri della Lega:1.441 sezioni, 995 tra Lombardia e Veneto, e 182mila iscritti. Oltre la metà, secondo una ricerca di Gianluca Passarelli e Dario Tuorto, frequenta esponenti del partito con assiduità, almeno una volta a settimana. Il 40% partecipa regolarmente alle manifestazioni elettorali e alle feste di partito. La Lega è al governo in centinaia di comuni, 16 province e due regioni.

Negli anni Umberto Bossi ha avuto la capacità di raccontare una storia, quella della Lega, fatta di parole chiave come territorio, tradizioni, radici, attraverso l'evocazione di un Nord produttivo che sconta le inefficienze del meridione. Tutto ciò contornato dallafrasi mitiche quali "La Lega ce l'ha duro" fino al dito medio degli ultimi tempi e agli sbadigli durante i discorsi di Berlusconi.

La Lega è stata in grado di aspirare voti nei bacini elettorali classici del centro sinistra e del centro destra, emblematici i casi di tesserati Cgil che votano Lega, perchè la Lega ha riempito i vuoti lasciati dai partiti tradizionali, su tutto il rapporto continuo con i territori.

Il contatto con la gente è stato evidenziato, volutamente, anche in occasione dello scandalo Belsito: la convention improvvista di Bergamo ha mandato in scena un Bossi mai visto, che chiede scusa al suo popolo per gli errori del figlio e conferma l'addio da segretario federale del partito.

Simbolicamente, quella sera, avviene la successione al partito tra Bossi e Maroni, con quest'ultimo che mentre parla alla folla viene ascoltato da un Senatur irrequieto che non riesce a stare seduto e segue il discorso in piedi, come un leone un gabbia; scene di altri tempi per un partito cosidetto moderno.

Nella serata di Bergamo sono andate in scena la "confessione" e la "penitenza" con la Lega Nord che è risucita ancora una volta a distinguersi dagli altri partiti, attraverso le espulsioni, il passo indietro del grande capo e alla rinuncia della tranche di luglio dei rimborsi elettorali.

Spazzato via il cerchio magico ora sembra essere il turno dei barbari sognanti, nomi simbolo del partito – movimento che sembrano evocare "il Signore degli anelli", film caro alla cultura padana nonchè ad una certa destra.

Circa i Barbari sognanti di Maroni è sufficente andare in rete per leggere che "Ora i Barbari Sognanti si organizzano atrraverso internet per realizzare il loro sogno, assieme a tutti gli altri che ci hanno creduto, ci credono e ci crederanno: la Padania. La comunità virtuale è aperta a tutta la Gente del Nord, e ha come unico scopo sostenere il Sogno, quello di un Nord libero ed indipendente, senza vincoli e compromessi con Roma. Tutte le donne e gli uomini liberi el Nord possono aderire, perché si può sognare a qualsiasi età, perché prima di tutto viene la nostra identità, quella di Padani".

La Lega ha contribuito a far crollare la Prima Repubblica e ha lanciato la sfida secessionista del 1996. È cresciuta ingrassandosi nella stagione del berlusconismo scoprendo e apprezzando anche i vizi di tutti quei partiti su cui è stata fatta antipolitica. Sui risultati ottenuti un grosso punto interrogativo, sul federalismo è stato fatto poco e nulla nonostante ciò però chi crede che la Lega sarà sconfitta dalle inchieste giudiziarie si sbaglia di grosso.

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