Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Numero 89 - 1 Maggio 2012, Scienza | 0 commenti

Un tempo italiano

Imbattersi in un fuso orario non è difficile, dall' Italia basta arrivare a Londra per dover spostare indietro di un' ora la lancetta dell' orologio, oppure ad Atene per metterla avanti.
Questa suddivisione in spicchi del globo affonda le radici nel XIX° secolo e come tante altre intuizioni è frutto dell' intelletto italico.
Nell' 800 la necessità di avere un tempo uniforme andò crescendo di pari passo con l' estensione delle reti ferroviarie.
Il settore dei trasporti era infatti quello dove la mancanza di un tempo condiviso si faceva sentire di più. I tempi locali in uso fino ad allora, che portavano a significative differenze di orario anche fra paesi vicini, erano fonte di non pochi problemi. Fissare appuntamenti per consegne o riunioni non doveva essere una cosa semplice…
L' avvento del treno ridusse le distanze inaugurando l' era della velocità, ma rese indispensabile sincronizzare gli orologi.
Il primo ad avere l' idea di creare un tempo unico universale e un'ora ufficiale valida per tutta la Terra fu nel 1858 il budriese Quirico Filopanti, di cui quest' anno ricorre il bicentenario della nascita.
Personaggio eclettico, Giuseppe Barilli, questo era il suo vero nome, decise di assumere uno pseudonimo per celebrare col nome Quirico la gloria dell' antica Roma e con il cognome Filopanti, che significa “voler bene a tutti”, il suo intendimento di diffondere la cultura e la conoscenza.
Di origini modeste, suo padre era un falegname, dopo essersi laureato in Matematica e Filosofia nel 1834 a Bologna, diede prova della sua inventiva in diversi campi. Oltre a occuparsi di critica letteraria, nel 1843 mise a punto un sistema di argini artificiali per contenere le piene dei fiumi e quattro anni dopo presentò un progetto per la costruzione della ferrovia Roma – Civitavecchia.
Nel 1848 ebbe un importante riconoscimento accademico con la nomina a Professore di Meccanica e Idraulica presso l'Università di Bologna.
Filopanti era anche un abile divulgatore, famose le sue lezioni popolari di astronomia nella futura Piazza VIII Agosto di Bologna, e da uomo attento alla realtà sociale che lo circondava non poteva trascurare l' impegno politico così nel 1849 fu nominato deputato all'Assemblea costituente della repubblica romana.
La fine prematura di quell' esperienza democratica lo costrinse a rifugiarsi prima negli Stati Uniti poi a Londra. Fu proprio nella capitale inglese, dove visse per dodici anni guadagnandosi da vivere come professore di italiano, che Filopanti iniziò la stesura del libro Miranda! A Book on Wonders Hitherto Unheeded, pubblicato anonimo in lingua inglese tra il 1858 e il 1860, nel quale avanzava la sua proposta di un tempo globale adottando un meridiano zero come punto di riferimento e suddividere la Terra in ventiquattro fusi orari.
Come accadde a un altro italiano nello stesso secolo, Meucci con il telefono, i frutti dell' intuizione di Filopanti vennero raccolti da altri.
Il Congresso di Washington del 1883 definì una riforma del tempo, fondata sui fusi orari, praticamente identica a quella proposta dallo scienziato di Budrio, ma il nome di Filopanti non venne preso in considerazione.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>