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Scritto da nel Numero 92 - 1 Agosto 2012, Tempo e spazio liberi | 1 commento

Il fiume all'incontrario

Il signor Gregor Hucho è un salmone del Danubio. Solita vita da salmone del Danubio, a risalire i torrenti verso marzo e a ritornare nel Danubio a maggio. Solita apparenza da salmone, squame dal grigio al verde al blu a un biancastro tendente al rossiccio che non ha davvero nulla di particolarmente attraente, pinna caudale incavata e non perché vada di moda, bocca grande, espressione non particolarmente intelligente.
Il signor Gregor Hucho è sposato con la signora Edeltraud Hucho in Hucho, che lo segue sempre in primavera perché, stanca dopo aver deposto le uova, può riposarsi mentre lui si preoccupa dei nascituri. Normalmente i salmoni del Danubio fanno la loro vacanza procreatrice negli affluenti meridionali, ma il signor Gregor Hucho preferisce da anni quelli che si gettano nella riva sinistra del fiume blu, che dice essere meno affollati (per quanto ne risentano le strutture ricettive). Così, da circa trent’anni, ogni anno il signor Gregor Hucho sceglie il Regen o la Laber, fino al 1986, che trova gli alberghi tutti pieni. Il signor Gregor Hucho manda il fax di prenotazione come al solito, ma chissà perché questo fax non arriva, e ora i coniugi non sanno dove andare a figliare. Decidono di spostarsi nell’Ilz, un altro affluente del Danubio.
L’Ilz è un fiume che normalmente i salmoni snobbano perché è più scomodo da raggiungere, dato che la confluenza si trova in una città della Baviera orientale, Passavia, che ha la caratteristica di avere tre corsi d’acqua: il Danubio, l’Ilz e l’Inn. Questo crea un sacco di correnti scomode per le coppie di salmoni che vogliono gironzolare da quelle parti, e quindi vengono sempre preferite altre destinazioni. Ma stavolta al signor Gregor Hucho non rimane che andar lì, oppure rinunciare all’annuale ovata; quindi si mette in viaggio con la sua dolce metà.
Scodinzola che ti scodinzola il signor Gregor Hucho giunge finalmente a nuotare nelle acque dell’Ilz. Si trova molto bene, perché è un fiume pulito, intorno ci sono tanti alberi, ha un’ansa profonda dove correre e soprattutto le rane hanno un ottimo sapore, cosa che fa molto piacere a un salmone stufo di mangiare vermi e gasteropodi. Ormai è la seconda settimana di aprile, è molto tardi, ma il viaggio è stato così lungo che la signora Edeltraud Hucho in Hucho decide di deporre lo stesso le uova, anche perché quest’anno ne ha tante. Ne infila sotto il pietrisco settemila duecentododici, e comincia a ricoprire le buche con la ghiaia.
Nel frattempo il signor Gregor Hucho va a procacciare la cena. È lì lì per beccare un bel pesciotto quando d’un tratto si sente tirare all’indietro. È il fiume, che ha dato uno strattone.
«Comunicazione di servizio: fra tre minuti inverto il senso! Tre minuti! Prepararsi!»
Il signor Gregor Hucho è allibito. «Chi è che parla? Sarà mica il fiume?»
Ma non ottiene nessuna risposta. Passano però tre minuti e con un altro strattone il fiume inverte il senso.
Il signor Gregor Hucho torna dalla gentile metà sforzandosi parecchio, perché l'Ilz sta andando verso monte.
«Edel! Hai visto che roba? Il fiume va all’incontrario!»
«Ho visto, amore mio. Ho dovuto risistemare tutte le uova, che con quegli strattoni sembrava fosse passata una mandria di castori. Una fatica! Proprio, quest’anno non riesco a riposarmi».
Un tuono sconquassa le acque, e i due salmoni si scuotono. Il signor Gregor Hucho abbraccia la moglie con una pinna, per difenderla da non sa cosa.
«Chi è che rompe?» si ode con volume alto ma ovattato, senza che la voce abbia una provenienza.
«Chi parla?» risponde timidamente il salmone.
«Sono il fiume! Ilz fiume!» e una risata vigorosa sconquassa perfino le sponde. «Chi è che si lamenta?»
«Siamo la famiglia Hucho. Siamo qui in vacanza, non c'era mai successa una cosa del genere».
«E che avete da ridire? Le acque sono mie e ci faccio quel che mi pare».
Il signor Hucho si rivolge alla moglie sottovoce: «Ecco perché questo resort è sempre vuoto. Se il personale è così antipatico». Poi al fiume: «Signor Ilz, non abbiamo nulla da ridire. Solo, è la prima volta che vediamo un fiume che mette la retromarcia. Permetterà che ci paia strano».
«Strano? E perché strano? I salmoni vanno in vacanza comodamente, mangiano gli abitanti del posto, cacano dappertutto e seminano milioni di viscide uova che fanno fare il muschio ai sassi. E noi fiumi dovremmo continuare a tollerare questi affronti? Non sia mai! ¡No pasarán!»
«Ma guarda te se ci doveva capitare l'unico fiume rivoluzionario della Baviera. Uno lavora tutto l'anno e non si può neanche riposare in pace». E al fiume: «Guardi che se era per noi saremmo andati da un'altra parte. È che era tutto pieno!»
«Voi infatti andrete da un'altra parte. Io terrò il corso all'incontrario finché non vi verrà quel vostro irrefrenabile desiderio di nuotare controcorrente. Beh, lo sapete che c'è? Sono stufo di voi borghesi che andate in direzione opposta perché va di moda, e sono stufo dei miei colleghi che vi assecondano. Vado all'incontrario anch'io, e non ho intenzione di cambiare idea!»
«Screanzato» sta per dire il signor Gregor Hucho, ma la signora Edeltraud Hucho in Hucho lo interrompe con una leggera pinnata, per intervenire. «Ma signor Ilz, noi non abbiam
o nulla contro di lei. Per noi risalire i fiumi è una tradizione, non una moda: l'esatto contrario. Non ci cacci, che siamo in pericolo d'estinzione e abbiamo bisogno delle sue acque pulite. Non faccia di tutta l'erba un fascio».

Il signor Ilz fa un'onda incrociata, come se si stesse mettendo a braccia conserte per ascoltare in silenzio.
«Capisco che lei e mio marito siate un po' su di giri, ma non ha senso. Noi abbiamo bisogno di lei solo per questa stagione, poi torneremo a casa nel Danubio. Non c'è nessuno qui, le fa davvero differenza se depongo le mie uova e mio marito scorrazza verso la sorgente? Lei, che sente di doversi distinguere, dovrebbe essere il primo a capire quanto sia importante per noi aver trovato un fiume così bello e senza la ressa dei corsi d'acqua più battuti». Fa l'occhiolino al marito. «Un posto dove deporre senza correre il rischio che ti rubino le uova. È deserto!»
«Se è deserto, se non ci sono delinquenti, è proprio perché io inverto il flusso e tutti i pecoroni della vostra specie tornano indietro per risalire la corrente. Ovunque vada. Zotici!»
«Signor Ilz, mi stia bene a sentire. Lei è un fiume diverso dalla maggioranza dei fiumi, e noi siamo salmoni diversi dalla maggioranza dei salmoni. Se fossimo così borghesi e modaioli come dice, non avremmo nemmeno pensato di mettere le pinne nelle sue acque. Quindi ora ci faccia il piacere di mettersi l'anima in pace e di smetterla con questa ostinazione. Non le daremo nessun problema e non riceveremo ospiti. Ci sta?»
Il fiume non risponde, ma sembra capire di aver esagerato con quei due salmoni. Così distinti, così gentili. Ci pensa bene e dopo un'oretta, senza avvertire, dà uno strattone e riporta il corso nella direzione originaria. I signori Hucho si felicitano dell'accaduto, e notano come il signor Ilz abbia rigirato il verso facendo piano, per non rovinare il nido subacqueo. Nel corso della vacanza ai tre capita di parlare ancora; sulle prime è il signor Ilz che interviene per lamentarsi di qualcosa, ma poi si calma nel convincersi del fatto che i salmoni possono non esser pecoroni. Diventa persino buon amico del signor Hucho, di cui condivide le idee politiche e la passione per il calcio, e lo accompagna nel Wolfsteiner Ohe per fargli sentire quant'è fresca l'acqua lassù.
Alla nascita dei piccoli il signor Ilz si commuove al punto d'invitare i signori Hucho a tornare l'anno venturo. Senza prole, s'intende, che lui è un fiume tutto d'un pezzo e di salmoncini non ne vuol sapere; ma quando i signori Hucho sono in giro a passeggiare e non guardano, il signor Ilz si diverte a giocare con i piccoli. E anche se non può farsi vedere per non screditare l'atteggiamento da burbero fiume antisalmonico, qualche piccolo vortice per farli giocare, ogni tanto, lo fa.

1 Commento

  1. grandioso!

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