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Scritto da nel Numero 94 - 1 Novembre 2012, Viaggi | 0 commenti

Il Parco storico regionale di Monte Sole

Questo mese vorrei introdurvi al Parco di Monte Sole, area protetta ai più nota per i drammatici eventi storici risalenti agli eccidi avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Vorrei però affrontare l'argomento mettendo in evidenza le caratteristiche ambientali di queste zone, che spesso vengono lasciate in secondo piano, ma che a mio avviso meritano la medesima attenzione.
Il parco è stato istituito nel 1989. Si estende per 2539 ha di parco e 3712 di pre-parco nella provincia di Bologna, interessando i comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Moranti.
Compreso tra il torrente Setta e il fiume Reno, su questo spartiacque si attestò nel 1944 la linea del fronte, cui risalgono i massacri compiuti dai nazifascisti contro la popolazione civile, ritenuta complice dei partigiani, nonché la distruzione di gran parte dei nuclei abitati e dei casolari sparsi di montagna. Da allora il territorio ha subito un graduale abbandono, lasciando spazio alla natura che a poco a poco ha ritrovato spazio tra case, strade e campi abbandonati.
Oggi il paesaggio è caratterizzato da estesi incolti, arbusteti, fitti boschi e ambienti inselvatichiti. La biodiversità del parco è emersa in studi recenti che hanno individuato 931 specie vegetali, circa un terzo della flora regionale, ponendo il parco al secondo posto , dopo il Delta del Po, tra le aree protette regionali. Questo primato è frutto della concomitante azione di fattori naturali (clima, orografia, posizione geografica, substrato) e antropici.
Nel parco sono ben 53 le specie appartenenti alla flora regionale protetta (una trentina di orchidee spontanee, mughetto, dente di cane, bucaneve, giglio rosso e martagone, alterno e cerrosughera – rara quercia a diffusione mediterranea).
Boschi mischi di latifoglie rivestono i rilievi del parco: nelle aree più fresche prevalgono carpino nero e cerro, affiancati da roverella, orniello, acero opalo e campestre, ciliegio selvatico e sorbo domestico. I versanti più aridi e soleggiati sono invece rivestiti di roverelle, con sottoboschi arbustivi di citiso, coronilla, lantana, sanguinello, rosa selvatica, prugnolo,biancospino.
Nei versanti più ripidi al bosco si sostituiscono affioramenti di rocce calareee o arenacee. Sono presenti anche affioramenti argillosi che hanno dato origine a spettacolari formazioni calanchive.
Ma a monte Termine è presente soprattutto una delle emergenze botaniche più preziose del parco: nei punti più aperti di bosco di castagno e querce, spiccano le chiome del pino silvestre, specie nordica che in Italia è diffusa nell'arco alpino e presente solo in isolate stazioni appenniniche, raggiungendo nel bolognese il limite meridionale di distribuzione, relitto di una più vasta formazione del periodo post-glaciale.
Sulle rupi della dorsale tra i monti Sole e Santa Barbara spiccano invece le scure chiome verdi di un'altra specie sempreverde, tipicamente mediterranea: il leccio, anch'esso relitto dell'antica flora rifugiato in isolate stazioni favorevoli.
Altra emergenza vegetazionale (al margine dei boschi di castagno) è il brugo, arbusto tipico delle brughiere del nord Europa, affiancato da erica arborea, cisto a foglie di salvia e vari arbusti acidofili mediterranei.
L'insolita coesistenza di specie dalle esigenze tanto contrastanti è resa possibile dalla particolare posizione geografica del territorio, a cavallo tra le regione floristica mediterranea e quella eurosiberiana.
La ricchezza di ambienti favorisce anche una ricca e variegata presenza faunistica, tra cui spiccano cinghiali, caprioli, daini, cervi che hanno richiamato dal crinale tosco-emiliano anche il lupo in sporadiche incursioni.
La particolare collocazione geografica del parco favorisce inoltre la presenza di uccelli tipici di ambienti diversi: specie mediterranee come il lanario e il calandro (al margine settentrionale del loro areale) convivono con uccelli legati alla pianura e ai corsi d'acqua (airone cenerino, nitticora, usignolo di fiume) o specie montane (aquila reale, regolarmente avvistata nel parco). Significative sono anche le presenze del falco pecchiaiolo (migratore), falco pellegrino e rondone maggiore.

Da segnalare inoltre che il parco ha preso parte al progetto “Un parco per tutti”, grazie al quale sono stati realizzati supporti per rendere fruibile il parco a visitatori con ridotta mobilità, in particolare ipovedenti e non vedenti: una audioguida, ad esempio, accompagna il visitatore lungo il percorso che va dal centro visite il Poggiolo fino alle località di Caprara, Casaglia e San Martino, consentendo così di comprendere il paesaggio e la storia dei luoghi.
Per maggiori informazioni e qualche spunto sui principali percorsi escursionistici dell'area protetta vi suggerisco di visitare il sito ufficiale del parco:
www.parcostoricomontesole.it


Vi invito a non perdervi il meraviglioso spettacolo di questi ricchissimi boschi che cominciano ora a colorarsi dei tipici caldi colori autunnali. Non impigritevi sui vostri divani !!!

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