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Scritto da nel Internazionale, Numero 115 - 1 Dicembre 2014 | 0 commenti

Catalogna: l’80% ha detto sì

Catalogna: l’80% ha detto sì

 

Sono stati oltre i due milioni, per l’esattezza 2305.290 i cittadini che con entusiasmo si sono recati alle urne per la “consulta alternativa” del 9 novembre 2014 per l’indipendenza della Catalogna.

Il referndum si ricorda, ha valore prettamente simbolico in quanto bocciato dalla Corte Costituzionale spagnola. Hanno partecipato un terzo degli aventi diritto, ovvero il 33%, un dato di gran lunga inferiore a quello delle ultime elezioni europee. I “sì” hanno avuto la meglio superando di poco l’80%. Due i quesiti posti agli elettori, “Vuoi che la Catalogna sia uno stato?” e, in caso di risposta affermativa, “Vuoi che questo stato sia indipendente?”.

La “consulta” ha visto la partecipazione attiva di oltre 40.000 volontari impegnati nell’allestimento dei seggi e nelle operazioni di voto. Le operazioni di voto si sono svolte in modo assolutamente pacifico. La distribuzione del voto è stata abbastanza omogenea anche se nella citta di Barcelona (storica roccaforte del partito socialista ora in caduta libera) il voto dei favorevoli scende sensibilmente rispetto alla media regionale.

Fra i numerosi elettori, si segnala anche Pep Guardiola, ex allenatore del Barcelona ora sulla panchina del Bayern Monaco arrivato apposta dalla Germania.

Il presidente del governo catalano Artur Mas che è altresì leader del partito di Convergencià y Uniò (centro-destra) fra i promotori della consulta insieme ad Esquerra Republicana, Inciativa Verde per Catalunya e ai più radiali del Cup, all’uscita del seggio ha affermtato “Non è la consultazione definitiva, ma è molto importante, la regione merita un referndum definitivo se possibile concordato con il governo di Madrid”. Il governo centrale è decisamente freddo, il Ministro della giustizia Rafel Català (si chiama proprio così!) senza giri di parole ai microfoni ha definito la consultazione “ un atto di propognda politica senza alcuna validità democratica” spingendosi poi ad accusare Mas di aver “occultato con il referndum il suo fallimento personale”.

Mentre recentissimi sondaggi danno indipendentisti e nazionalisti appaiati intorno al 50%, si fanno sempre più insistenti le voci di una nuove elezioni regionali, dove potrebbero presentarsi soltanto due liste, una pro e l’altra contro l’indipendenza. Siamo solo all’inizio…

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