Quel miracolo andaluso
Il successo del Siviglia in Coppa Uefa (ops, Europa League) non provoca alcuna sorpresa. Come nel biennio 2005-07 gli andalusi fanno nuovamente il bis. Detentori del trofeo nella scorsa stagione, i biancorossi si sono infatti aggiudicati il trofeo ben quattro volte negli ultimi dieci anni. Superando il Dinipro in quel di Varsavia, la squadra di Unai Emery (sul quale si sono fiondate Manchester City, Barcelona e da ultimo il Napoli) diventa ora la squadra più titolata della manifestazione (sorpassando Juventus, Inter e Liverpool).
Questo è l’ottavo titolo degli ultimi nove anni nonostante innumerevoli rivoluzioni tecnico-tattatiche dovute ad una precaria situazione economica che ha costretto il club ad operare pesanti cessioni di anno in anno.
Ogni stagione gli andalusi sono obbligati a vendere i pezzi pregiati sostituendoli con giocatori meno costosi, spesso sconosciuti. Negli ultimi anni hanno salutato Siviglia campioni del calibro di Sergio Ramos, Luis Alberto, Jesus Navas, Jeoffrey Kondogbia, solo per citarne alcuni. Nell’ultimo periodo sono entrate nelle casse del club più di 200 milioni di euro ma francamente, del danno sportivo nemmeno l’ombra.
Quest’anno in terra andalusa si sono messi in bella mostra Aleix Vidal, Vincente Iborra, e Vitolo arrivati a Siviglia per pochi danari e ora nelle liste della spesa di club di mezza Europa.
Un paio di anni or sono la società scelse il giovane Unai Emry (figlio d’arte) come allenatore, persona alquanto scrupolosa che cura ogni aspetto del campo e dell’organizzazione come si evince dal suo blog . Per quattro stagioni ha guidato il Valencia dove nonostante un rapporto non proprio idilliaco con tifosi e stampa locale è sempre riuscito a raggiungere la Champions, classificandosi dietro alle due regine incontrate Barcelona e Real Madrid. Anche a Siviglia si è scontrato più volte con l’ambiente ma dopo l’en plein europeo nessuno lo mette più in discussione, anzi, ora pare sia ricercato da mezz’ Europa con buona pace dei suoi detrattori.