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Scritto da nel Energia e Ambiente, Numero 12 - 1 Marzo 2007 | 0 commenti

Italia Cenerentola delle rinnovabili

Non occorre schierarsi dalla parte degli ambientalisti o degli scettici per capire che il futuro energetico del nostro pianeta è nel trovare convenienti congegni fisici e chimici per sfruttare il sole. I dati mostrano che per far fronte agli attuali consumi energetici mondiali (370 EJ nell'anno 2000) basterebbe coprire circa lo 0,1% della superficie della terra con dei congegni capaci di trasformare, col 10% di efficienza, luce e calore del sole in energia.
Oggi la superficie italiana attrezzata a pannelli solari per il riscaldamento dell'acqua domestica è 20 volte inferiore a quella della fredda Germania e 13 volte inferiore a quella della Grecia. Nel 2001 in Italia era installato solo il 7% della potenza fotovoltaica dell'Ue. Il ritardo dell'Italia non riguarda solo l'energia solare, ma in generale lo sfruttamento delle risorse rinnovabili.
In Europa la potenza eolica installata è di 40.000 MW. In Italia vi è una potenza installata di soli 870 MW che fornisce lo 0,4% della produzione nazionale di energia. Fino ad oggi la produzione di energia elettrica si è sviluppata tramite l'installazione di turbine eoliche impiantate su terra (onshore), ma negli ultimi anni la tecnologia eolica si è evoluta in modo impressionante soprattutto grazie all'apporto di alcuni scienziati giapponesi che hanno installato strutture cilindriche, simili a torri e alte qualche kilometro, ancorate a pochi metri al di sopra del mare (offshore) in grado di sfruttare le correnti ascensionali di aria calda delle zone tropicali.

Perchè in Italia le novità energetiche sul nucleare e sul carbone fanno presa, mentre le innovazioni sulle energie rinnovabili non prendono piede?

Ci sarebbe una molteplicità di cause in gioco, risulta però evidente la sproporzione fra l'uso prepotente dell'energia e la conoscenza di essa. A fronte dei grandi vantaggi è riconosciuto che le energie rinnovabili presentano anche degli svantaggi che le rendono oggi non ancora del tutto convenienti rispetto ai “bassi” prezzi dei combustibili. Ecco perché sono stati costruiti degli articolati sistemi di incentivazione attraverso cui si chiede alle pmi di diventare produttori di energia e non solo meri consumatori.

Il Ministero dell'Ambiente ha emanato il bando (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16 gennaio 2007) per la promozione di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e/o termica con cui concede delle agevolazioni alle pmi tramite il Mediocredito Centrale. Alle aziende che presenteranno la domanda dal prossimo 26 febbraio verrà concesso un contributo massimo in conto capitale del 50-55% per i nuovi impianti fotovoltaici e del 30% per quelli eolici, solari termici e a biomasse.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a punto proprio in questi giorni il nuovo conto energia 2007 con cui si prevede di raggiungere in dieci anni 3.000 MW di potenza installata privilegiando quegli impianti maggiormente integrati nelle superfici esterne degli edifici civili e industriali. Le tariffe incentivanti erogate per i prossimi 20 anni sono aumentate complessivamente del 10% rispetto a quelle previste dal precedente conto energia e vanno da un minimo di 0,36 euro a KWh prodotto dagli impianti non integrati e con una potenza superiore a 20 KWp ad un massimo di 0,490 euro a kWh per gli impianti integrati e con una potenza compresa fra 1 e 3 KWp. Le domande si fanno il 31 Marzo, il 30 Giugno, il 30 Settembre e il 31 Dicembre.

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