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Scritto da nel Internazionale, Numero 12 - 1 Marzo 2007 | 0 commenti

Ride bene chi ride ultimo e la P di Papà

Il crollo del Muro di Berlino ha privato le ultime generazioni della dicotomia politica del Novecento per eccellenza, quella tra capitalismo e comunismo. Lungi dall'averne eliminato le cause ne ha semplicemente rimosso gli effetti, facendo apparire quasi che svanisse perché mai esistita.

Sull'equilibrio Politico mondiale e quindi sul Potere con la P maiuscola di Pianeta e su tutto ciò che lo rappresenta verso l'opinione pubblica. Dagli studi a scuola alla Weltanschauung, alle effettive dinamiche che ognuno vive nel mondo del lavoro.

Quali le dicotomie di oggi? Almeno quale la principale, quella che attraversa il popolo della sinistra, in Italia specialmente chissà perché, che ha visto sotto quel Muro crollato la fine della propria diversità morale, la propria lotta nel nome di un'Ideale svanito nel dimenticatoio.

Eccola, dunque, la dicotomia che lo ha sostituito. Non nelle fantasiosi quanto velleitarie intenzioni degli ex iscritti al PCI ma nella realtà.

In America è piuttosto evidente, per via della banale sempliciosità dei nipoti dei nostri emigrati. Da una parte Bush e i repubblicani, che stanno addirittura rispolverando una dottrinaria religiosità nel nome della Guerra finale contro il terrorismo. Dall'altra i Democrats, di Gore e dei Clinton, in prima fila nella denuncia del rischio della Guerra finale dell'umanità contro l'estinzione del pianeta.

Di politica neanche l'ombra. Di quella del Novecento neanche lo spettro pare più aggirarsi per l'Europa. Di quella politica di origine marxista e matrice socialista, rivolta all'analisi antropologicamente rivolta al Progresso.

Adesso siamo tutti costretti ad essere contro, sia i riformisti che per necessità di vario genere si trovano contro i monopoli, contro le rendite, contro la conservazione; sia i radicali, per convinzione radicalmente avversi. Questo il brillante successo del crollo delle ideologie, questa la Prospettiva della storia.

Anche in Italia non siamo da meno. Da un lato la destra arrogante e presuntuosa di Berlusconi, ideologicamente intrisa di odio per il comunismo e convintamente allineata alle tendenze che riversano su un certo Osama Bin Laden l'origine del Male: si tratta di un'irruenza rivolta al nemico, all'esterno. Dall'altro la proposta di Governo è invece più introspettivamente diretta contro il debito pubblico, che analogamente al cambiamento climatico dipende, o almeno crede di dipendere, dal comportamento di ognuno. La destra materialmente violenta, la sinistra dell'ottimismo della volontà. L'istinto di sopravvivere contro il desiderio di vivere.

In mezzo a tutto questo prende il nome di alternativa radicale chi si dice contro tutto questo ed anche contro tutto il resto. Appunto.

Marx sarebbe interdetto. O forse no.

Forse il materialismo storico, o quella che si rivelerà essere la teoria che meglio delle altre avrà spiegato l'evoluzione del genere umano, si avvarrà proprio della confusione generale per irrompere in un sol colpo sulla scena mondiale. Quando avrà già vinto e nessuno se ne sarà ancora accorto.

Riderà bene l'ultimo, dunque.

P come Pianeta, P come Progresso, P come Prospettiva, P come Partito. Sembra che sia la P la lettera della Politica.

Se infatti la Psiche umana è governata dal superamento del Proprio complesso edipico, la Politica che si Preoccupi di modificare gli assetti dell'umanità Presente non può Prescindere dalla P. La P di Papà.

Non è Possibile cioè scindere l'identità collettiva dal personale impegno verso la cooperazione con le nuove generazioni, per legare in una lunga spirale di riforme e miglioramento la vita delle Persone tra di loro. Affinché l'uomo non regredisca alla bestia che è, occorre liberare la vita dell'ultimo della Terra dal fardello delle colpe del genitore e l'unico modo per farlo è una chiara analisi della realtà, attraverso la quale possa l'Uomo appropriarsi della Propria vita. Occorre una società, con la S maiuscola, per liberare l'individuo.

Occorre la P altrimenti non saremo mai Per, ma sempre contro.

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