Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Bologna, Numero 16 - 1 Maggio 2007 | 0 commenti

Cofferati e la Liberazione di Genova

Mercoledì 25 aprile 2007, l'Italia celebrava il sessantaduesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascimo.

Sergio Gateano Cofferati, sindaco di Bologna, si trovava quel giorno a Genova per prendere parte ad un comizio, ed essere fischiato da quella che ha poi definito, Berlusconi docet, una fronda organizzata.

Nonostante una rivista di libero pensiero non sia il luogo adatto per alimentare polemiche campanilistiche, viene comunque da domandarsi perché il sindaco continui a steccare date e ricorrenze, oltre a creare fastidiosi imbarazzi alla città che lo ha eletto, come, ad esempio, nel caso della targa commemorativa dedicata a Marco Biagi.

Un politico navigato come Sergio Cofferati, dovrebbe avere un vago sentore del fatto che il ruolo di sindaco, non si risolve unicamente ad una grigia amministrazione della cosa pubblica, ma impone l'ulteriore obbligo di svolgere un'importante funzione di rappresentanza, esplicitando, almeno esteriormente, la propria vicinanza agli elettori.

L'indimenticabile Dozza, il grande Imbeni, o anche soltanto il mediocre Guazzaloca, non hanno nell'insieme incasellato lo stesso numero di gaffe, che il sindaco venuto dal nord ha saputo collezionare in due anni e mezzo di mandato. A questo proposito, qualcuno nei giorni scorsi alimentava una simpatica facezia, per cui se migliaia di cinesi rischiavano di mettere a soqquadro Milano, a Bologna ne bastava uno.

Qualche mese fa, mentre quotidiani locali e giornali scandalistici traevano un'ininterrotta linfa dalle cadute di stile dell'amministrazione, il Comune di Bologna, senza consultarsi preventivamente con i sindacati, aumentava l'addizionale Irpef dallo 0,4% allo 0,7%. E' doveroso precisare che tale aumento era fisiologicamente inscritto nella nuova Legge Finanziaria, e che conseguentemente ha interessato trasversalmente la penisola. Tuttavia, la portata di questo ampliamento, che di fatto ha praticamente raddoppiato la vecchia percentuale, è una peculiarità della politica “sociale” adottata dal capoluogo emiliano.

Un altro indice della politica schiettamente di sinistra, perseguita dal Comune di Bologna, è riscontrabile nella possibilità data agli automobilisti di entrare a pagamento nella Ztl. Il centro cittadino è stato giustamente inibito al trasporto personale: la tutela dei monumenti e la salute dei cittadini sono saggiamente anteposte alla comodità, secondo il principio sociale e filosofico, per cui, il particolare troverebbe la propria ragion d'essere nel generale. Ma stranamente, dietro cauzione, anche il particolare può accampare qualche diritto…

Forse, per una strana alchimia, le autovetture degli abbienti che pagano il ticket, inquinano meno rispetto a quelle, che pazienti, percorrono a passo d'uomo la cerchia dei viali.

Sindaco e sindacalista sono parole all'apparenza simili. Purtroppo, le qualità necessarie per incarnare i concetti a cui si riferiscono divergono in modo radicale.

Al giro di boa di metà mandato, l'impressione che traspare è di un'antitesi inconciliabile tra la sana e vigorosa pars destruens, rafforzata in anni di dure battaglie sindacali, e la totale vacuità di una pars construens, anch'essa tremendamente necessaria alla corretta amministrazione del bene comune.

Probabilmente, la certezza dei niet proferiti dall'uomo forte della Cgil potrà mancare agli operai della Pirelli, ma di certo, salvo miracoli dell'ultima ora, la nostalgia non sarà lo stato d'animo che molti bolognesi conserveranno dell'avventura cofferatiana.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>