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Scritto da nel Numero 20 - 1 Luglio 2007, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

Gita a La Spezia

Da dove incominciare una gita a La Spezia? Se si è in macchina bisogna trovare dove lasciarla e ovunque ci sono voraci parcometri, il cui costo raddoppia ogni volta che si cambia parcheggio. Quindi forse è meglio sostare nella via ai Colli, nei pressi del Castello San Giorgio, dove 25 centesimi bastano per ben un'ora e poi si utilizzano le scalette per scendere in città.

Nel Castello la prima sala è dedicata a materiali raccolti e donati dal prof. Giovanni Capellini, geologo, rettore dell'Ateneo bolognese durante l'ottavo centenario, che era originario della città ligure.

Nella seconda siamo osservati dalle stele antropomorfe della lunigiana. Altro materiale proviene dai tempi nei quali i Liguri occupavano mezza Italia settentrionale (arrivando fino al Frignano alle porte di Bologna!), il resto invece sono reperti dei romani invasori. Infine non posso trascurare la suggestiva vista dalle terrazze sul Golfo, splendido come lo sono i golfi liguri,

In città, dato uno sguardo alla ex cattedrale che, a parte la maiolica di Della Robbia, sembra una villa recentemente ristrutturata, dobbiamo dedicare un adeguato tempo al Museo Civico di arte antica, medievale e moderna intitolato ad Amedeo Lia inaugurato nel 1996 in seguito all'importante donazione che Amedeo Lia e la sua famiglia hanno compiuto al Comune della Spezia. Realizzato in tempi brevissimi il Museo è ospitato nel seicentesco complesso conventuale dei Frati di San Francesco da Paola posto lungo la via Prione, per l'occasione recuperato ed adattato all'esigenze di allestimento. La sala I, un tempo chiesa del complesso conventuale, ospita oggetti di legno policromo, cassetta reliquiario, oreficerie antiche, fibule di ambito barbarico, placchette gotiche in avorio, oggetti liturgici smaltati e un'ampia sezione di croci. La sala II raccoglie le miniature costituite da tre antifonari completi, pagine intere e frammenti di autori italiani e stranieri, nella sala III trovano posto i marmi, i bronzi e le terrecotte archeologiche. Dalla sala IV alla X sono ospitate pitture dal duecento al settecento, segnalo nella VII il Gentiluomo ritratto da Tiziano che ti guarda intensamente e sembra desiderare parlarti. Nella sala XI sono ordinati i marmi ed i bronzi, sculture ed oggetti raffinatissimi, nella sala XII, saletta delle meraviglie, oggetti insoliti e preziosi, costituiti da cristalli di rocca, oreficerie, coralli, pietre dure. A conclusione del percorso le nature morte, nella sala XIII, prevalentemente seicentesche, sia di produzione fiamminga che italiana. Due osservazioni: per la prima volta in vita mia ho visto un reliquiario che mi è piaciuto e, seconda, che il materiale proviene da tutto il mondo (molte opere dall'Emilia Romagna per esempio), salvo che dalla … Liguria!

Ma la fama di La Spezia è dovuta in particolare al suo Arsenale, del quale si può visitare solo il Museo Navale. Giunto nella sede attuale del 1958,dopo essere stato alloggiato dal 1923 all'interno dell'arsenale in prossimità dell' Officina Congegniatori, il Museo Navale della Marina Militare ha una storia centenaria, iniziata con i cimeli della Marina sabauda raccolti ed ordinati nel corso del Settecento a Villafranca costituisce a tutt'oggi una tappa irrinunciabile per la storia della Marina e per lo studio dell'evoluzione tecnica legata al mare e alla navigazione. Il Museo espone difatti un'interessantissìma e ricchissima scelta di materiale, ordinato, pur nella vastità ed eterogeneità, secondo criteri tanto tipologici che cronologici, ad iniziare dal modellini di imbarcazioni dell'antichità. Una sezione museale appare dedicata agli importanti mezzi d'assalto, fra i quali spicca il gruppo relativo al MAS già utilizzato da Luigi Rízzo nell'impresa di Premuda. Una delle sezioni di maggior fascino e di particolare pregio è certamente quella costituita dalle polene. Altri cimeli ricordano gli esperimenti realizzati dal nostro conterraneo Guglielmo Marconi che proprio nel golfo spezzino, nel 1897, stabilì il contatto radio con il Rimorchiatore n.8 e con la nave San Martino.

Per approfondire i contenuti dei musei sopra succintamente descritti, segnalo il sito www.comune.sp.it/citta/musei.htm

Se amate le cattedrali moderne andate a visitare quella di Cristo Re inaugurata nel 1975, dominante la piazza Europa, cuore moderno della città.

Posso dire, in verità, che mi è piaciuta più di quella di Rio de Janeiro, però devo per correttezza aggiungere che quest'ultima è da me considerata la più brutta chiesa che io abbia incontrato per il mondo…

Un avviso anche agli amanti della focaccia ligure: quella trovata a Borgo Val di Taro è meglio delle focaccine comprate a Tellaro!

In questa visita non ho avuto il tempo di rivedere Lerici e Portovenere, dei quali conservo un ricordo fantastico, in particolare di una traversata in barca quando ero giovanetto, ma non ho potuto non fare una sosta a Tellaro, una borgata a pochi chilometri, con i carruggi che arrivano al mare fra case colorate e cactus: non ho parole per descriverne il fascino e la suggestione: andateci e se siete capaci suggeritemele voi!

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