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Scritto da nel Internazionale, Numero 22 - 1 Agosto 2007 | 0 commenti

Albania un mondo in rapida evoluzione

Di ritorno dall'Albania vorrei condividere con i lettori alcuni aspetti che mi hanno particolarmente colpito. L'evoluzione del paese dalla mia prima visita nel 1992 e anche dall'ultima (2003) è tangibile: dall'aeroporto a Scutari impiegai più di tre ore nel 1992, un paio d'ore nel 2003 e poco più di un'ora oggi.

Nel 1992 era praticamente impossibile al di fuori di Tirana fare una chiamata internazionale, ora il telefonino funziona ovunque e da un internet point si naviga a una velocità accettabile.

L'aspetto edilizio di Tirana è diventato quello di una città europea (nel 1992 nella piazza principale incontrai un contadino con un agnello in braccio, ora ho avuto difficoltà a una rapida sosta per scattare una foto) e, a parte Fier, quello delle altre si sta avvicinando a grandi passi a questo modello. Di Valona ho detto di fronte ai bei palazzi del lungomare “sembra la Riviera Ligure” aggiungendo onestamente “non è proprio un complimento…”

Ma due episodi mi hanno particolarmente colpito:

al piano terra dello splendido condominio dove abita il mio amico di Valona c'è un negozio gestito da un italiano, con moglie albanese, che si è trasferito a vivere lì.

Alla mia domanda (espressa in modo più elegante) “ma chi te lo ha fatto fare?” ha risposto che la vita è molto più tranquilla e sicura! Mi ha fatto osservare che ogni giorno in Italia si verificano aggressioni e omicidi, lui invece torna a casa tranquillo alla sera!

In Italia albanese è sinonimo di delinquente: lui è sommerso dagli albanesi! Le spiegazioni sono due: molti delinquenti albanesi sono emigrati da noi e poi, aggiunge il mio amico di Valona, quelli rimasti sono in galera…

C'è di che riflettere per chi ha ritenuto che l'indulto fosse una priorità per il governo di sinistra.

Il secondo episodio è avvenuto a Scutari: nel dehor di un nuovo lussuoso albergo di fronte al rettorato (a Bologna il Baglioni è meglio, ma a Savona se lo scordano), una folla di persone sorseggia un aperitivo, mentre i bambini giocano nel vicino giardino pubblico in strutture moderne. Io (quasi sessantenne) e i miei ospitanti siamo decisamente i più vecchi. Immaginate lo stesso scenario ambientato a Bologna: io sono fra i più giovani: siamo un paese che va verso il suicidio!!!

Anche negli anni passati colpiva la folla di bambini, ma erano un po' o tanto sdruciti e quindi non provocavano invidia…

Chiudo con una profezia: fra dieci anni gommoni di africani sbarcheranno sul loro litorale per fare i lavori che gli albanesi non vorranno più fare!

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