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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 25 - 1 Ottobre 2007 | 0 commenti

Capitolo 5 – Istruzioni per l'uso – Parte Prima

Respirare profondamente prima dell'assunzione, in modo da ventilare i polmoni. Il traguardo è dietro quella curva, tenete duro campioni.

Et voila, ecco la nostra storia.

1917. Vince la Rivoluzione bolscevica. La Russia esce dalla Guerra e nasce l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

1929. Il crollo della Borsa di New York generato da un impetuoso crollo di fiducia verso la modernità si ripercuote sull'economia mondiale con effetti di proporzioni fino ad allora impensabili. Il mondo, in particolare le nazioni più potenti, sono intrappolate in una nuova instabilità che, prima di essere compresa e governata, precipiterà il pianeta nel più devastante conflitto bellico che mai fosse stato possibile conoscere.

1930. In Uruguay 6 squadre dell'America latina e 3 europee danno vita al primo campionato del Mondo contendendosi la coppa Jules Rimet. Questa coppa dei poveri sarà vinta dall'Uruguay, mentre restano alla finestra le maggiori nazionali europee tra le quali l'Italia che però, sotto la crescente guida del Duce, si candida ed ottiene l'incarico di ospitare la seconda edizione del nuovo torneo.

1934. Mentre nel Paese va consolidandosi il sostegno al regime fascista, Mussolini riceve a Venezia il Fuhrer. Ai mondiali di calcio italiani partecipano ora 16 squadre: giocano tutti, anche le selezioni assenti in Uruguay. Le squadre europee sono 12, arrivano gli Stati Uniti mentre dal Sud America giungono solo Brasile e Argentina.

Chiude la lista la prima africana, l'Egitto. L'Italia di Vittorio Pozzo e Giuseppe Meazza supera tutti (tra cui la Spagna solo dopo due durissimi incontri e un caso di corruzione) consegnando al Paese l'importante alloro mondiale.

1936. Alle elezioni in Spagna vincono le sinistre del fronte popolare. Le truppe italiane entrano in Addis Abeba. In Italia viene proclamato l'Impero e Mussolini annuncia l'Asse Roma-Berlino.

1938. Si va in a giocare in Francia, ma il risultato non cambia: siamo di nuovo Campioni! Sconfiggiamo le medesime nazionali europee di quattro anni prima. Tranne la Spagna che è assente a causa della tragica Guerra civile. L'Italia è in festa e il consenso popolare al regime raggiunge i suoi punti massimi: Mussolini è invincibile!

1939. Firma del Patto d'Acciaio e del patto di non aggressione tra Germania e URSS. Il 1° settembre l'invasione tedesca della Polonia dà inizio alla seconda guerra mondiale.

1940. Mussolini si monta la testa credendo alla sua stessa propaganda. Il 10 Giugno è l'ora delle decisioni irrevocabili: a Palazzo Venezia il grido di battaglia è Vincere! La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori d'Inghilterra e di Francia, mentre nel Paese il campionato di calcio tristemente perde talenti e interesse popolare. La coppa Rimet viene sospesa per lasciare spazio al rombo dell'aviazione.

1945. Il silenzio nucleare mette a tacere le armi. Il pianeta esangue ricomincia leccandosi le ferite.

1946. Con il referendum istituzionale il popolo italiano sceglie di rimboccarsi le maniche e dichiara l'inizio della Repubblica democratica fondata sul lavoro. Dopo un formale accenno polemico, Umberto II lascerà l'Italia. Tutte le forze dei Comitati di Liberazione Nazionale partecipano al Governo del Paese e con l'Assemblea Costituente danno forma alle aspirazioni degli italiani scrivendo insieme la Costituzione.

1947. Il Psiup si divide, mentre il Pci è estromesso dall'esecutivo.

1948. Si scontrano Democrazia Cristiana e Fronte Democratico Popolare. Il 18 Aprile vince De Gasperi con un chiaro successo che stabilisce una netta gerarchia di potere che ancora oggi è presente al governo dell'Italia. Scegliamo gli Stati Uniti, il comunismo si ferma al confine di Trieste.

1949. 4 Maggio. L'intera squadra del Grande Torino perisce in un disastro aereo. Aveva vinto i 4 scudetti precedenti. Si interrompe drammaticamente la favola che, insieme a quelle di Coppi e Bartali, stava facendo appassionare gli italiani scrivendo memorabili pagine di fantastica storia nazionale che ci regalavano finalmente i primi sogni dopo drammatici incubi.

1950. Il mondo ricomincia a salutarsi nei colorati stadi brasiliani e, finalmente, si gioca a calcio: la parola passa al campo per assegnare la quarta Coppa Rimet. Partecipano 6 europee, 6 sudamericane e gli Stati Uniti. I brasiliani sperano di festeggiare con il capocannoniere Ademir ma è l'Uruguay a spuntarla. L'Italia torna a casa dopo 2 partite.

1953. Muore Stalin. In Italia si consuma l'ottavo ministero De Gasperi.

1954. Muore De Gasperi. Trieste passa sotto l'amministrazione italiana. La Coppa Rimet si disputa in Svizzera. Partecipano 16 squadre, l'Italia non si qualifica. L'organizzazione del torneo inizia ad ingranare la marcia di crociera. Gli anni del primissimo dopoguerra iniziano ad affievolirsi, l'occidente va riorganizzando i suoi cocci per il mondo e si consolida l'assetto della guerra fredda. La Germania è il Paese occidentale che paga più care le ferite della guerra: ma i tedeschi non mollano e si rimboccano le maniche per costruire la propria solida e operosa democrazia sulle macerie dei bombardamenti e le ceneri del Reich.

La Germania Ovest sconfigge in finale l'Ungheria iscrivendosi all'albo d'oro di Rimet.

1956. Kruscev dà inizio alla destalinizzazione. In Ottobre i fatti d'Ungheria lasciano una nuova impronta di sangue sulle coscienze europee, mentre l'URSS dà sfoggio della sua potenza militare.

1957. Firma a Roma dei trattati istitutivi della Comunità Economica Europea. Viene concepita l'idea primordiale dell'Europa di oggi.

1958. Le elezioni politiche sanciscono per l'Italia il primo governo di centrosinistra.

Il mondiale si gioca in Svezia, vince per la prima volta il Brasile di Pelè. L'Italia non ha tempo per il calcio e viene eliminata nelle qualificazioni dall'Irlanda del nord.

A Settembre la spinta europeista porta alla luce la coppa Henri Delaunay per nazioni: fischia l'inizio per il primo campionato europeo. L'Italia non aderisce.

1960. Si conclude in Francia l'europeo: vince l'URSS, seconda Jugoslavia e terza Cecoslovacchia.

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