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Scritto da nel Bologna, Numero 26 - 16 Ottobre 2007 | 0 commenti

“micro.Bo” dà credito alla fiducia

Attraversiamo un momento storico in cui l'uso della parola “diritti” è spesso inflazionata. Non si insiste, invece, sul diritto di accedere al credito e per sopperire alla sua carenza si ricorre all'elemosina. Già sul finire del 1300 i francescani, economisti ante litteram, sostenevano che “l'elemosina aiuta a sopravvivere, ma non a vivere perché vivere è produrre e l'elemosina non aiuta a produrre”. Tendenzialmente si crede che l'elemosina possa essere comunque un aiuto, ma le forme di assistenzialismo o paternalismo umiliano le persone indigenti poichè vogliono essere messi nelle condizioni di uscire autonomamente dalla soglia della povertà. Quindi se c'è una categoria della popolazione che necessita di servizi finanziari è proprio quella dei più poveri, eppure il sistema bancario tradizionale non concede loro dei crediti a causa dell'assenza di garanzie materiali.

Queste riflessioni, che potrebbero apparire erroneamente filantropiche, hanno spinto un gruppo di studenti della Facoltà di Economia di Bologna a fondare un'associazione per lo sviluppo della microfinanza sul territorio di Bologna e Provincia, con il prezioso aiuto di alcuni docenti e imprenditori. L' associazione “micro.Bo” si è costituita il 14 settembre del 2004 a seguito della visita all'Università di Bologna del Prof. Muhammad Yunus, l'economista originario del Bangladesh che ha ideato il sistema del microcredito attraverso l'istituzione della Grameen Bank. Muhammad Yunus, detto il “banchiere dei poveri”, nel prossimo dicembre riceverà il prestigioso Premio Nobel per la Pace 2006 per aver dato dignità e speranza a milioni di poveri e “micro.Bo” ha l'onore di averlo come Presidente Onorario.

Il mondo del microcredito ha lo scopo di concedere dei piccoli prestiti a persone che intendono realizzare piccole attività di impresa o consolidare attività già esistenti, ma che vengono escluse dal sistema bancario. L'aspetto innovativo del microcredito è che esso si distingue dal credito tradizionale poiché i prestiti non sono erogati sulla base di garanzie materiali, ma di relazioni e fiducia.

Il primo prestito erogato da “micro.Bo” risale al 22 giugno del 2005 e oggi può contare su un centinaio di prestiti concessi, fra gruppi di persone e microimprese, per un importo medio di 9.220 euro. I prestiti sono erogati da Banca di Bologna, convenzionata con “micro.Bo”, a fronte di un fondo di garanzia che è stato creato presso la Banca grazie al supporto di molti imprenditori locali. Le persone beneficiarie sono principalmente ragazze madri, immigrati, lavoratori precari e quelli usciti da aziende in crisi. Il tasso di interesse praticato sui prestiti è leggermente superiore a quello di un normale mutuo, 6% su base annua, ma il tasso di insolvenza è di solo 2,36%. Se alle persone viene concesso un prestito per offrire l'opportunità di sviluppare le proprie capacità e diventare economicamente indipendenti, l'associazione bolognese non solo concede piccoli crediti alle microimprese ma le accompagna in un percorso di crescita per transitare verso il sistema bancario tradizionale.

I successi conseguiti da “micro.Bo” nel settore del microcredito sono un segnale della funzione strategica della microfinanza, la cooperazione, e ora lo sguardo volge alle nuove frontiere della microfinanza: il microrisparmio, la microassicurazione e i microservizi.

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