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Scritto da nel Numero 39 - 16 Maggio 2008, Politica | 12 commenti

Onore al Compagno Visco

Per il centro sinistra è il tempo della resa, il tempo in cui si chiude a chiave lo sgabuzzino dove le armi della politica mai caricate riposano da due anni, il tempo in cui si consegnano le chiavi del medesimo stanzino all'avversario, non più nemico, affinché con più perizia le usi. Il tempo della resa incondizionata, delle chiacchiere al bar, in cui con buona calma si rientra nei ranghi dell'opposizione con il 33%. Caspita, che successo, un italiano su tre ha votato per noi.

Se questo vale per i principali leader, non vale per Vincenzo Visco. A quanto pare, è l'unico che ha governato per 10 anni. E ne va fiero.

Se da un lato il PD veltroniano rivendica del Governo Prodi solo il risanamento finanziario mentre dall'altro il PDL ne denuncia l'oppressione fiscale, Vincenzo Visco persegue nella sua politica di moralizzazione delle strutture informatiche ministeriali nel senso della trasparenza.

Il silenzio del rivale Tremonti, fiero oppositore della politica fiscale del collega, lascia intendere che non guarderà in bocca al famoso Tesoretto che Prodi Visco e Padoa Schioppa gli stanno donando nelle mani. Il nome e le gesta di Vincenzo Visco sono ben presenti ai contribuenti e vedremo solo col tempo se e quanto la storia gliene renderà merito. La massiccia e poderosa guerra all'evasione, talvolta impicciatasi nei legacci della burocrazia, è per il governo entrante di centro destra una manna dal cielo, avendo rappresentato una necessaria purificazione civile dagli eccessi che la loro proposta politica aveva diffuso nel 2001 nell'opinione pubblica. E che infatti questa volta, forse non a caso, non è stata ripetuta.

Onore all'ultimo giapponese, asserragliato nella foresta della normativa fiscale, Vincenzo Visco, che nell'ultima sua uscita dal Ministero spara contro il bersaglio grosso, il grande pachiderma dell'informazione, colui che difende la trasparenza finchè non si tratta di dire in faccia alle decine di migliaia di persone che arringa dai palchi delle nostre piazze che lui non sarà nella Casta ma dichiara 4 milioni di euro e che piuttosto che ammetterlo sarebbe disposto ad evadere.

Che spara via web contro chi si scandalizza perché ha paura di dire al collega di scrivania quanto guadagna, forse perché non lo ha ottenuto per meriti ma per l'accondiscendenza del capo, nel silenzio generale.

Difficile credere che la criminalità organizzata inoltri formale richiesta all'Agenzia delle Entrate ogni qualvolta deve organizzare un sequestro. In effetti i dati erano già pubblici, dal 1973, e la trasparenza un valore da preservare e tutelare.

Onore al Compagno Visco. Militante delle proprie idee, coraggioso servitore dello Stato che negli anni della sua presenza al Ministero ha proceduto a provvedimenti migliorativi benché impopolari, ha modernizzato l'Agenzia delle Entrate ma evidentemente non tutta l'Amministrazione finanziaria nazionale, ha fatto pagare le tasse a Valentino Rossi ma evidentemente non a tutti gli evasori. Anche questa volta una sentenza di archiviazione stabilirà che le inchieste aperte dai giornali hanno gambe corte e che le associazioni dei consumatori, invece di sparare le cifre del lotto, dovrebbero farsi carico di disegni più generali di riforma della cultura pubblica nazionale.

Gli sberleffi continui da parte delle trasmissione televisive diurne e notturne, i visi sdegnati delle soubrette e presentatrici, le dotte elucubrazioni di chi si adegua all'aria che tira, il silenzio di chi tira indietro la mano sono stellette d'onore e medaglie sul petto per il Vice Ministro.

Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria. Per chi ormai sconfitto continua ad attaccare oltre al 90esimo. Per chi può passeggiare sotto la propria curva con i segni delle ferite e il sudore della battaglia sul corpo.

Per tutti questi, caro Compagno Vincenzo, il Tribunale del Socialismo conserverà un posto d'onore.

12 Commenti

  1. C'e' proprio da andarne fiero ad aver governato 10 anni.
    C'e' proprio da essere soddisfatti nell'essere stato vice ministro o ministro dell'economia in Italia in un decennio in cui:

    1) la produttivita' del paese e' ferma o diminuita

    2) Il paese e' cresciuto in termini nominali quasi niente (il PIL e' cresciuto poco e niente, il PIN ancora meno)

    3) il reddito pro-capite e' diminuito (eravamo 20% oltre la media europea e ora siamo sotto)

    4) il debito pubbico e' rimasto constante come percentuale del PIL (circa) ma aumentato in valore assoluto

    5) I salari reali non sono aumentati (delle due sono diminuiti). I salari disponibili delle famiglie sono rimasti fermi.

    5) L'oppressione fiscale e' aumentata in maniera significativa. Tra le righe, ricordo l'aumento del 5% della contribuzione INPS per i contribuenti privi di altra assicurazione (e direi che i contribuenti privi di altra assicurazione non sono proprio gli italiani piu' ricchi).

    6) La spesa pubblica e' aumentata drasticamente. Il settore pubblico si è andato prendendo, dal 1990 al 2006, una fetta sempre più grande: dal 14% al 24%. Roba da pazzi.
    Spesa pubblica su PIN: 1990, 59% del PIN nel 2006.
    Ad onor del vero anche le ENTRATE PUBBLICHE sono aumentate: 38% del PIN nel 1990, 54% del PIN nel 2006.
    Ad ogni modo queste maggiori entrare nono sono state usate per ripagare il debito (che e' rimasto costante in termini percentuali), facendo un servizio pubblico, ma, piuttosto, per pagare beni e servizi per il settore pubblico e, in misura minore, per non fare aumentare il deficit (non diminuire, si noti bene, non fare aumentare).

    7) Il tasso di cambio reale del paese si e' apprezzato di un 15-20% (30% nei confronti del tasso di cambio tedesco.

    8) Potrei continuare questa lista ad infinitum

    Allora, caro Tobia:
    Se vogliamo fare della propaganda di partito, facciamo pure. Se si elogia un vice-ministro / ministro delle finanze e si dice che “il Tribunale del Socialismo conserverà un posto d'onore” come avesse reso servizio pubblico, sarebbe bene presentare al popolo i dati in maniera' piu' completa (o perlomeno presentare 2 dati in supporto). E non dire “ha fatto una cosa decente in 10 anni allora onore al compagno”.

    Ad ogni modo, elogiare un vice-ministro / ministro delle finanze che ha operato in uno dei peggiori decenni per il paese, almeno a livello economico, mi sembra militanza ad ogni costo.
    “Onore al Compagno Visco. Militante delle proprie idee, coraggioso servitore dello Stato che negli anni della sua presenza al Ministero ha proceduto a provvedimenti migliorativi benché impopolari.”

    Non lo so…forse i dati che vedo io in giro sono dati comunisti. O forse abbiamo un concetto diverso di “migliorativi”.
    O quello, o Vincenzo Visco non c'entrava nulla con tutti i punti di cui sopra e si occupa solo di raccolta tasse e allora “onore a Visco”.

  2. caro Michele, fino a prova contraria, la mia testa pensa dell'ultima trovata di Visco tutto il bene immaginabile, proprio perchè la reazione è stata immediata compatta e rumorosissima. Di questi tempi, ti basta?

  3. quale è il tema centrale di questo articolo?
    secondo me, oltre a un elogio a Visco come persona e politico(argomento per il quale per me sarebbe più adatta una mail privata che un articolo pubblico) il vero tema credo sia quello delle scelte da effettuate da Visco durante la legislatura e soprattutto il tema della trasparenza e della informazione (correggimi se sbaglio Tobia)..
    mi sembra molto interessante voler discutere della scelta di Visco con un articolo, magari analizzando le relative ragioni, i vantaggi ed i rischi. non capisco però che bisogno c'è di addobbare l'articolo con tutta questa terminologia apocalittica “il compagno, il Tribunale del socialismo, militante” e via dicendo..che cosa aggiungono questi termini al contenuto dell'articolo? secondo me niente, se non quello di rendere l'articolo fastidioso agli occhi di chi è stanco di questo linguaggio anni'70 che solo rimanda ad ideologie passate e oggi anche un pò svuotate..peccato per qesto stile, forzato, barocco, poco lucido che invita tutte le persone oggi “allegiche” all'idea del caro vecchio compagno a stare alla larga dallo scoprirne i veri contenuti di cui Tobia parla..questo mi chiedo, che bisogno c'è di condire contenuti interessanti con una terminologia così limitata..prendiamo il titolo ad esempio, per me del tutto fuorviante e inadeguato: cosa ci capisce dal titolo? che si parla del tema dell'informzione e della trasparenza? direi di no. chi sarà mai invogliato a scoprire il contenuto di un articolo intitolato “ONORE AL COMPAGNO VISCO”..solo chi, in queste cose, ci crede già.
    ecco il mio consiglio Tobi, cerca di dare più importanza ai contenuti ed alla sostanza e meno alla forma stilistica..per me l'articolo ne gioverà in chiarezza, ed il messaggio arriveràa più persone

  4. Allora Michele.
    Il tema che affronto non è sullo stato dell'economia del Paese: mi limito a sottolineare con soddisfazione, in un momento in cui sembra che il centro sinistra si vergogni di ciò che ha fatto al Governo del Paese (come nel 2001, con i medesimi risultati in termini elettorali) Visco (che poi in questo caso in realtà si tratta dell'Agenzia delle Entrate) abbia proseguito nel proprio lavoro.

    Di quel che ha fatto la politica del centrosinistra possiamo discutere della riforma dell'Agenzia delle Entrate, della quale purtroppo non sono particolarmente esperto, che l'ha fortemente modernizzata e resa più efficiente. Possiamo discutere della feroce battaglia all'evasione, che c'è stata, e che spesso ha costretto a impacci burocratici (come scrivo nell'articolo).
    Possiamo discutere degli aumenti contributivi sui contratti co.co.pro che aumentano il monte contributivo per la pensione di questi soggetti gravando sulle imprese che li assumono e disincentivando l'utilizzo di queste forme contrattuali.
    Possiamo entrare nel merito dei provvedimenti fiscali di entrata e di spesa dell'intero decennio (che non è solo appannaggio di Visco, anzi). E così via.

    In questo articolo mi limito a segnalare, con una certa retorica, il fatto che in un clima di smobilitazione lui non abbia abbassato la testa e meriti l'onore delle armi.
    Il che, di questi tempi e per chi come me è affezionato alla politica, non è poco.

    Penso di avere l'onestà intellettuale di ammettere il valore dell'avversario, come faccio in altre occasioni, ma in questo caso spettava a un mio compagno di partito.

  5. Il commento di Stefano è corretto, ma non del tutto centrato. Volevo concentrarmi, appunto come dico nel commento precedente, non nel sindacare il merito, ma la perseveranza, la fede nel proprio lavoro che in questo caso ha portato avanti un'idea di trasparenza dei dati.
    In questo contesto usare una terminologia retrò per elogiare un militante di partito non mi sembra fuori luogo. D'altra parte compagno, militante sono parole italiane, così come Tribunale del Socialismo è un'immagine per dire 'se ci fosse una giustizia che premiasse questi valori'.
    Non credo inoltre che ci dobbiamo appiattire sull'economistichese asettico, dopo il pensiero unico lo stile unico?

    Devo dire che altrove lo stesso concetto non l'ho trovato, per cui ho voluto esprimerlo così, in maniera provocatoria e retrò.
    In un articolo, per dirlo a tutti e non solo a lui.

  6. Perfetto, Tobia.

    Forse e' solo una questione di aspettative. O di analisi parziale.
    Un anno di lotta all'evasione, per Tobia, basta per garantire a Visco un posto d'onore nel Tribunale del Socialismo e a farne un eroe.

    Io, se metto sulla bilancia da una parte le occasioni di riforma mancate e i litigi che hanno paralizzato il paese in anni difficili come questo, e, dall'altra parte, la lotta all'evasione, non posso fare altro che giudicare l'operato di Visco come desolante. Non di Visco in quanto tale, ma di Visco in quanto esponente di altissimo livello dei governi di sinistra.

    Anche se spero nella vita tutti mi giudicheranno con il metro di Tobia. Ovvero, ne faccio una giusta tra 1000 sbagliate allora sono un eroe perche' potevo farne 1001 sbagliate.

    Comunque, Tobia, il discorso principale e' questo )ed e' ben piu' generico e si rifa' a quello che dice Stefano).
    Vuoi definire, in questo caso, Visco un eroe?
    Esempi concreti, dati, analisi, fatti. Analisi comparata e allargata.

    Come dici tu “possiamo discutere di agenzia delle entrate, lotta all'evasione, aumenti contributivi”…

    Benissimo. Discutiamo. Dati, fatti, esempi concreti.

  7. Scusate. Ho dimenticato di firmare.
    Il commento numero 6 e' mio.

    Pierpiero: sei libero di pensarla come vuoi. Non mi passa nemmeno per la testa di giudicare l'operato di Visco in materia di evasione fiscale come negativo. Non mi sembra che tu possa inferire il contrario dal mio commento.

    Ma da li a onorare il compagno Visco la strada e' lunga.

  8. Io che sono un socialista liberale repubblicano e garantista, e non un forcaiolo sommario, non addosso ad una persona le responsabilità di una classe politica.
    Anzi, vale doppio l'impegno in condizioni difficili. Quindi ribadisco le mie convinzioni.

    I temi da discutere fanno parte di un altro articolo. Più che volentieri.

  9. caro Tobia, grazie della risposta..
    però io continuo a rimanere convinto di quel che ti ho scritto..non si tratta di appiattimento stilistico (o almeno credo) si tratta di usare un linguaggio capace a comunicare ai più, e non solo ai compagni…di nuovo l'esempio del titolo, che per me non fa intuire al lettore il tema di cui vuoi parlare (se non del fatto che Visco per te è un compagno che deve essere onorato)..io parto dal presupposto che usare certe forme stilistiche possa oggettivamente essere controproducente..allontanare un certo tipo di lettori e fuorviarli anche dal capire quale sia il noccio della questione..onore al compagno visco, oppure onore a visco, oppure la coerenza di visco, o ancora perchè visco è da rispettare..io davvero non capisco il bisogno di quella parola “compagno”..cosa vuole esprimere, che importanza ha? non è un concetto trito e ritrito? cosa aggiunge? il mio consiglio è solo quello di scrivere in maniera più strategica..quando leggo i tuoi artioli Tobi, trovo spunti molto interessanti e contenuti anche condivisibili al di là delle opinioni politiche, ma quando leggo i tuoi titoli, e lo sfarzo sovietico con cui decori le tue argomentazioni mi fai saltare i nervi e mi fai venir voglia di passare all'articolo successivo..

  10. De gustibus… sai che non voglio mica farti arrabbiare.

    Però la parola 'compagno' secondo me non è trita e ritrita così come il valore della 'militanza', spesso denigrato e considerato in senso negativo come adesione 'acritica' ad una 'ideologia'.(io penso sia quasi il contrario)
    Ma in questo caso si esce dal tema di questo commento. E qui mi fermo

  11. sul de gustibus stendiamo un velo pietoso.
    troppo facile nascondersi dietro la relatività dei gusti, altrimenti viva ai pedofili ed ai nazi.
    io non frequento questo sito spesso ma se posso dire la mia questo articolo è pineo di ideologia e povero di contenuti, e se ci sono son ben nascosti

  12. un articolo può piacere o non piacere, però tra difendere visco o la pedofilia e il nazismo credo ce ne passi.
    nel merito più che poco chiari i contenuti (facilmente riassunti nel titolo), mi sembra che la critica sia che sono poco argomentati. sulla quale cosa sicuramente posso fare di meglio

    comunque piero frequentaci più spesso, sei il benvenuto, ci sono tanti articoli con opinioni diverse

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