PdL: altro che amore, era solo sesso
Insomma, di fronte all' ostentazione del possente Predellino berlusconiano quale colonnello mai avrebbe potuto resistere? Condannarsi ad una vita da manuale Cencelli, in compartecipazione con la virilità Leghista, o godere di un'unione carnale col Capo, con i privilegi della First Lady, invece dei favori del “migliore amico”? Certo, le ideologie in dissoluzione, l'abbandono della casa del Padre, il gotha del Partito Popolare Europeo. Magari persino quella fiamma missionaria di civilizzare Berlusconi, renderlo uno statista nazionale. Ma poi diciamolo, l'essenza della questione la coglie la grazia satirica di Spinoza: 74 ex di An firmano un documento pro Berlusconi. Così tanti che il carro del vincitore ha dovuto fare due viaggi. Col Caro Leader c'è un rapporto di godimento assoluto per molti. Non più paria, col bollino missino tatuato ancora in fronte: definitivo consolidamento di uno status di vincenti, irreversibile.
E chi li scrosta più? La famiglia La Russa intoccabile a Milano. L'italico Bocchino con il suo presidente della Regione Campania. Fuoco alle Polverini in Lazio. L'odore del sesso che hai addosso, direbbe Ligabue. E' che poi al Capo piace dominare. Come Naomi Campbell, ti farà pure toccare il cielo con un dito, ma la vita insieme deve essere un inferno. Tu sei lì con la tua missione nazionale da compiere e quello riscopre il legame speciale con la Lega e il Vento del Nord. Hai passato una giovinezza a manganellare legge e ordine, e lui mette in ginocchio i magistrati, ovvero i tutori supremi di legge e ordine. Tu hai capito che gli immigrati sono la futura risorsa elettorale di una Destra tradizionalista e conservatrice (eh già), e l'altro non perde occasione di umiliarli quotidianamente.
C'è scritto su tutti i Baci Perugina che l'Amore è fatto di piccoli gesti quotidiani. Chi se ne intende di queste cose, dall'altra parte, dice che anche l'Odio e l'Invidia sono la somma di migliaia di incazzature. Probabilmente è il momento in cui Fini si è messo a riflettere seriamente, fumando la sigaretta del dopo-coito pensieroso alla finestra. E magari Berlusconi farà la sua conoscenza con quello sconosciuto amico che risponde al nome di “dialettica interna”: da esperto seduttore sa che arriva inesorabie il momento in cui tutti gli amanti sentono il bisogno di “parlare di noi”. E' sufficiente fare finta di ascoltare… Basta che Berlusconi e Fini la piantino di farci rimpiangere i giorni di De Mita e Forlani, quando invece che il Partito dell'Amore, i servi della gleba, e i cuccioli dagli occhi dolci del TG1 di Minzolini, c'erano le lunghe, aspre ma aperte lotte tra le “correnti di partito”.
. Strano a dirsi, ma quella sembrava politica vera. Forse la rimpiange persino Fini.