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Scritto da nel Intervista, Numero 70 - 1 Giugno 2010 | 2 commenti

Intervista a Roman Kuzniar: Sullo stato dell'Unione Europea

Roman Kuzniar è stato in passato due volte a capo del Dipartimento politiche di pianificazione e strategia del Ministero degli Esteri polacco (nel 2002 si dimise con l’avvicinarsi della guerra in Iraq) e direttore dell’ Istituto Polacco di Affari Internazionali (dal 2005 al 2007). Dal 1995 è editore-capo dello Strategic Yearbook.

Mi incontro con Mr. Kuzniar in una saletta del Dipartimento di Relazioni Internazionali dell’Università di Varsavia dove insegna.

Iniziamo con una domanda generale: Qual’è lo stato attuale dell’ Unione Europea? Possiamo dire che è in buona salute?


Direi che ci sono ambiti dove

la UE è in buona salute e sta lavorando bene e ambiti che potrebbero senza dubbio preoccuparci. Tutto quello che accade nel mondo del commercio e in altri paesi europei influenza il resto dell’ Unione, come ad esempio il caso della Grecia.. Paradossalmente addirittura

la Cina potrebbe aiutarci…riesci ad immaginare

la Cina che
aiuta l’ Unione Europea a causa della situazione greca e di quella potenziale in altri stati? Se mi chiedi delle condizioni e della salute dell’ UE ci sono senza dubbio crisi finanziarie, iniziate quasi 2 anni fa e situazioni in cui molti paesi europei erano e sono obbligati a salvare le proprie finanze con i cosidetti governmental state packages che hanno contribuito a innalzare deficit di budget che pagheremo per decenni.

Tutto ciò influenzerà la prospettiva di crescita nella UE per decenni. Alti deficit più debiti renderanno impossibile un miglioramento nei settori di innovazione e crescita. Abbiamo molte speranze e aspettative in Polonia riguardo l’Unione Europea, specialmente negli ambiti di politica estera e sicurezza.

Quello che non va bene sono le decisioni che grandi paesi UE hanno preso in merito alle personalità da inserire nelle istituzioni… Possiamo vedere che personalità deboli sono state scelte deliberatamente in EU semplicemente perchè i grandi paesi europei non vogliono una competizione tra le istituzioni europee e loro stessi temendo di essere sopraffatti. In tal modo scelgono individui non abbastanza competenti, non carismatici, che in poche parole non sono forti.

Nel contesto della crisi finanziaria i grandi paesi preferiscono le proprie soluzioni nazionali piuttosto che lavorare con l’ UE per questo o per quello…

Per esempio l’aspettativa dell’ Unione di diventare più forte e competitiva a livello globale è evaporata di fronte agli eventi degli ultimi 2 anni: gli Inglesi hanno scelto un governo conservatore ed euroscettico,

la Francia dopo essere entrata nella NATO non si interessa piu delle politiche di sicurezza europee… i tedeschi…bhe i tedeschi hanno fatto relativamente bene dal punto di vista della consolidazione della UE…. mentre l’ Italia era ed è troppo occupata con questioni interne riguardanti il proprio primo ministro…

Non c’è una forte volontà, un pensiero politico davvero forte sull’ europa e su quello che possiamo fare insieme.

Siamo in un periodo meno ottimistico e interessante dell’ evoluzione europea, ma nonostante questo

la UE ha affrontato prove come questa diverse volte, quindi mi sento abbastanza ottimista nelle prospettive di lungo termine per l’ Unione. Ci sarà ancora possibilità per lavorare più vicini ed insieme sull’integrazione e il miglioramento dell’ Euro Zona.

Abbiamo una moneta comune ma non abbiamo un corpo istituzionale abbastanza forte per implementare l’integrazione economica e finanziaria. Ci sono punti e problemi che veramente influenzano le nostre prospettive future: ad esempio le conseguenze di 2 crisi: quella del 2008 e quella greca. Andando oltre, ci sono altri problemi per i quali su carta siamo preoccupati ma in pratica non facciamo nulla per fronteggiarli: ad esempio la demografia. In 30-40 anni l’ Europa diventerà vecchia e non avremo abbastanza giovani, nel frattempo flussi di migranti arriveranno dato che è una bella terra, stabile, sicura e ci sostituiranno, rimanendo un qualcosa di diverso da quello che sono stati e sono gli europei oggi. Questo avverrà se non troveremo una vera soluzione o una panacea al diminuire della popolazione europea. L’arrivo di consistenti gruppi da altri continenti cambierà la natura della nostra civiltà. Tutto questo accadrà fortunatamente dopo la fine della mia vita…sono cose che io non vedrò ma di cui voi giovani state già avendo una percezione.

Affronterete voi con le nuove generazioni il problema del cambiamento di colore. Credo che noi europei abbiamo contribuito molto alla crescita del genere umano in molti secoli, credo che questo non sia preso seriamente in considerazione ne dai governi europei ne dai politici che pensano non sia il loro lavoro o non li riguardi. Invece lo è, dato che le istituzioni devono trattare il nostro futuro in tutti i suoi aspetti, compreso quello del futuro della nostra civiltà includendo la tutela della civiltà europea.

Mi scusi, quindi ad esempio i problemi che stanno sorgendo con i Musulmani in  Francia sono solo un inizio?

Si solo un inizio, qualcosa che conferma quello che sto dicendo, che mostra la gravità della situazione. Altri arriveranno e inonderanno il continente. Il problema è che cambieranno la nostra civilizzazione, ci sostituiranno in quanto esseri umani e su questo non vedo alcun problema ma ovviamente l’europa cambierà e non sarà più quella che conosciamo. Io apprezzo molto il valore della nostra civiltà e di quello che ha significato significa e significherà. Il mio desiderio è morire con almeno alcune certezze che l’ UE sopravviverà ancora molte generazioni. Tutto ciò oggi non è sicuro.

Parlando della Polonia, che tipo di valore aggiunto ha dato il paese alla UE in questi anni?

[ride] Bhe bene…per cominciare l’ UE è diventata più grande….avrai notato che noi polacchi siamo lavoratori, relativamente ben organizzati e crediamo nell’ Europa..non siamo cosi ricchi come altri paesi europei ma crediamo fortemente nei valori europei, siamo euro-entusiasti e gli euro-entusiasti sono rari in Europa… non vediamo questo entusiasmo negli altri.

La maggioranza dei Polacchi è felice riguardo alla UE e al fatto che

la Polonia ne sia membro… l’ 80-85 % di noi è felice di questo perchè Europa significa possibilità di lavoro, di spostamenti, viaggi ecc.

Direi anche che ci sentiamo più sicuri ovviamente. Su 27 paesi, siamo gli unici che nel 2009 hanno avuto una crescita positiva. A livello di GDP

la Polonia non è ai livelli di Italia o Germania ma siamo dinamici e stiamo lavorando per contribuire all’ economia europea. La nostra attività è volta a contribuire anche alla crescita dell’est europeo…. in Europa si confondono Maghreb o Medio Oriente con l’ est Europa… no!

L’est Europa è una parte d’Europa! Invece

la Tunisia , un bel paese, non è Europa. E' importante costruire ponti, lasciare porte aperte e stare vicino a questi paesi ed è giusto coltivare interessi europei riguardo a quello che accade in queste aree. Riguardo a noi, lo stesso vale per

la Russia. I rapporti che abbiamo con i Russi, e lo
stesso vale per Ucraina e Bielorussia, non sono solo commerciali, dato che potresti avere relazioni commerciali con l’Arabia Saudita,

la Thailandia… la questione è portare

la Russia
pù vicino alla UE, renderla piu democratica, rispettosa dei diritti umani, delle leggi, e persuaderla a condurre un’ amichevole politica estera con i vicini…

Il messaggio molto importante che dobbiamo mandare è che

la Russia può stare con noi, non sarà probabilmente mai parte dell’ Unione ma è importante che sia vicino a noi, e che i Russi vengano inclusi nella vita europea.

Crediamo nell’ ovest. L’ Europa è una parte dell’ ovest. Ci sentiamo parte dell’ ovest e dovremmo mantenere forti relazioni con il Nord America, gli Stati Uniti e il Canada. Siamo insieme e quando siamo insieme stiamo meglio, possiamo affrontare meglio i problemi.

Ci sono state incomprensioni con gli Stati Uniti ma è normale, essere vicini non significa dover essere concordi su ogni cosa che dicono o seguire ogni cosa che vogliono fare. Ma è una buona cosa essere uniti in quanto ovest. Ricapitolando, ci sono almeno quattro punti che riassumono la nostra contribuzione alla UE:

1 – Forte ottimismo sulle possibilità della UE

2 – Vitalità economica e popolazione lavoratrice

3 – Programma positivo di integrazione tra l’ovest europeo e l’est

4 – Forte convinzione nel mantenere collegamenti strategici con NATO, Stati Uniti e Canada

 Obama ha deciso di rimpiazzare il programma di difesa missilistico europeo in Polonia del periodo Bush con un sistema missilistico più piccolo basato su navi e in futuro anche sul dispiegamento a terra. Lei pensa che questi sistemi siano veramente necessari per la sicureza Polacca ed Europea?

 Ricordo una conversazione con un ambasciatore in carica nei progetti di difesa Statunitensi quando fu qui due mesi fa. Gli dissi che ero felice che avessero cambiato progetto…quello della presidenza Bush non era necessario ed era solo una provocazione diretta che cercava di proteggerci da pericoli che non esistevano, era solo una questione di soldi ed ideologia.

Questo sistema risponderà probabilmente ai reali problemi e/o minaccie, ma fra cinque anni se decideremo che non ci saranno minaccie ne avremo ancora bisogno? Dovremmo indirizzare il nostro sistema di difesa contro vere minaccie e non verso paure instillate da chi vorrebbe solo accumulare una gran quantità di denaro con questi progetti.

Quindi.. non sono sicuro, il piano per l’ Europa centrale è dislocare e sviluppare tutto ciò in circa otto anni…cosa possiamo dire di quello che ci sarà fra otto anni ? nessuno lo sa, nessuno può dire nulla con certezza.

Nessuno otto anni fa avrebbe previsto un periodo nero come quello dell’era Bush in Iraq e Afghanistan. Questa atmosfera politica contribuisce in senso negativo ai nostri progetti. Non enfatizzerei troppo il problema se questo sistema verrà costruito o meno, piuttosto direi che dobbiamo costruire un buon ambiente intorno a noi, fare si che ci sia fiducia tra i nostri paesi.

 Qual’è la sua posizione in merito a questioni energetiche come ad esempio l’accordo Russo-Tedesco sul Nord-Stream? E la posizione ufficiale polacca?

Per quanto mi riguarda, preferirei ovviamente che il progetto passasse attraverso il nostro territorio in quanto significherebbe introiti per il paese e guadagno di denaro ma a conti fatti si tratta del loro denaro e dei loro investimenti e con il loro denaro possono fare quello che vogliono..

Lo stesso vale per le loro risorse che sia petrolio o gas, se vogliono mandarle direttamente in Germania via Mar Baltico non c’è problema…questa è la mia opinione. Non dovremmo essere offesi ne preoccupati per questo accordo tedesco russo, all’ inizio

la Polonia era molto ostile al progetto, visto anche come una moderna forma dell’ accordo Molotov- Ribbentrop ma non si tratta dei nostri soldi di conseguenza non sono nostri problemi.

Non sappiamo se il loro progetto funzionerà, siamo stati molto ostili e lo stesso vale per i nostri media perchè ogni volta che c’è cooperazione fra Germania e Russia ci sono ragioni storiche che provocano talune reazioni ma non è veramente questo il caso. Storia ed emozioni… siamo abiutati a questo.. ormai c’è bisogno di calma nel contesto internazionale… siamo più calmi soprattutto nel contesto delle relazioni Germania-Russia, queste relazioni non sono più viste come antipolacche.

Traduzione di Stefano Condello

2 Commenti

  1. Interessante!

    mi sfuggono in parte i termini del discorso culturale, se protenda per un idea di “scontro” o di “incontro/integrazione” culturale.

    Inoltre mi sembra un po' sfiggevole quando parla di minacce e di buon ambiente, un approccio un po' più realista se lo mangerebbe..

    comunque un gran bel contributo!

  2. Ho cercato di riportare fedelmente quello che ha detto, pagando magari il prezzo di una non totale chiarezza in certi punti… (riesce ad essere un pò criptico in alcuni frangenti)

    Sul discorso culturale non protende ad uno scontro perchè per lui il problema è la perdita dell'eredità culturale europea, non la presenza in se di gente proveniente da altri continenti.
    Dato che tira poi in ballo le istituzioni in merito a questo problema direi che propenda per l' incontro/integrazione, mirando soprattutto a far si che chi venga da fuori faccia propria la cultura europea e la passi alle generazioni future.
    Personalmente ritengo che difficilmente riusciremo ad organizzare qualcosa che funzioni al 100% in tal senso.

    Un realista lo mangerebbe, magari un costruttivista no!
    Sul creare un solido rapporto di fiducia anche con le realtà confinanti all' Unione mi ritrovo concorde con lui, anche se sono ben altre logiche a farla da padrona e lo sappiamo piuttosto bene.

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