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Scritto da nel Numero 70 - 1 Giugno 2010, Scienza | 0 commenti

Meteo Mundial

“Ma quando arriva l'estate? Ma possibile che debba ancora dormire con la coperta? Ma a cosa mi sono serviti due mesi di insalata di carote se non riesco a trovare un raggio di sole per dorare la pelle? Ma ti rendi conto che ho investito mezzo stipendio sul condizionatore e non riesco a bruciare un solo joule di energia?”. Veri e propri tormentoni che innervano buona parte delle conversazioni di fine primavera. Primavera? “Ah.. già.. primavera.. è vero che l'estate comincia il 21 giugno.. non ci avevo pensato”. Appunto, tanto per chiarire da quale premessa si deve partire, scioriniamo subito i seguenti dati: per il mese di maggio a Milano le temperature medie sono 11° min. e 22° max., a Roma 13° min. e 23° max., a Palermo 13° min. e 23° max.; per il mese di giugno si sale a 15° min. e 26° max. a Milano ed a 17° min. e 27° max. a Roma e Palermo. Nulla di ciò che consideriamo tipicamente estivo. D'altronde da un paio di decenni non facciamo altro che lamentare che non esistono più le mezze stagioni, poi quando le viviamo non ce ne accorgiamo, essendo parossisticamente proiettati sempre in avanti, quasi come fossimo incapaci di godere del presente. Arriverà l'estate anche quest'anno, con i suoi tempi ma arriverà e ci ritroveremo a boccheggiare come vongole nelle vasche dello spurgo ed a maledire l'impazienza.
Certo non siamo più avvezzi a confrontarci con i cambiamenti d'umore della primavera ed invece, con la resurrezione del predominio delle correnti atlantiche, dobbiamo prendere atto che il brusco passaggio dalla stagione tardo invernale all'estate è da considerarsi ormai un ricordo e che i primi bagni a mare devono inevitabilmente essere posticipati. L'irrompere del gran caldo già a metà maggio è in effetti stato un evento frequente negli ultimi venti anni ed è stato garantito dal precoce spanciamento sull'Europa degli anticicloni strutturati, più nella versione anticiclone sub sahariano che nella versione classica anticiclone delle Azzorre, il che peraltro ha determinato un caldo piuttosto secco. Quest'anno, al momento, essi si presentano timidi e vedremo dopo se si scioglieranno un po' e verranno ad abbracciare il bacino del Mediterraneo e magari anche il centro Europa.
Ma giugno è anche il mese in cui, ogni quattro anni, cominciano i campionati mondiali di calcio e le falangi di tifosi italici cominciano ad andare in fibrillazione e ad approntare veri e propri piani di battaglia psico-fisica per seguire l'andamento delle partite. Svariate task-force di malati del pallone organizzano tutto il proprio tempo libero, e di norma anche quello di chi non vorrebbe invece farsi narcotizzare dall'evento, al fine di riuscire a seguire persino Costarica-Nuova Zelanda; con cura meticolosa vengono allestite sale di visione tridimensionali, ad alta definizione e via elencando con le diavolerie tecnologiche, tutte dotate di ingegneristici distributori di bevande e generi alimentari assortiti, di pipistrelli meccanici divora insetti, nonché di potentissimi soffioni di ghiaccio allo stato gassoso che mantengano la temperatura degli ambienti al limite di quella della calotta polare artica. Roba da far impallidire le antiche abitudini allorquando si sistemava la sdraio sulla soglia del balcone, addobbato da torce e zampironi di ogni specie che lo illuminavano a giorno, si teneva sulla fronte l'asciugamano d'ordinanza, in una mano la classica lattina di “Peroni avrai la tua bionda” e nell'altra una sorta di antenna supplementare, nella speranza di porre rimedio alle maledette righe orizzontali che sfarfallavano lo schermo.
Con la ciclicità di una assai rallentata mestruazione, anche quest'anno quindi si apriranno, fra pochi giorni, le danze “mundial”, che a questo giro si terranno in Sudafrica, dove fra parentesi sarà pieno inverno. Se noi le seguiremo grondando di sudore o non dismettendo la felpina è ancora piuttosto incerto per tutti i principali modelli previsionali (in una prossima occasione chiariremo cosa si intende per modelli previsionali) e comunque va ricordato che, se i primi incontri si disputano all'abbrivio della stagione estiva, le semifinali e le finali normalmente si disputano nella prima decade di luglio, ossia quando ormai il caldo morde le caviglie, gonfiandole peraltro.
Nel frattempo possiamo volgere uno sguardo al passato per vedere che indicazioni si possono trarre. E, considerando anche le differenze climatiche fra le macroregioni italiane, che pure tendono ad annullarsi nel periodo estivo, possiamo analizzare la meteo che fu nel mese di giugno, in quel di Milano, Roma e Palermo, durante le altre annate dei mondiali di calcio.
Ricordate il calcio totale, la rivoluzione tattica ma anche filosofica degli “arancioni”, non nel senso attuale dei seguaci ucraini della Tymoshenko bensì della sbarazzina squadra olandese? Bene, era il 1974 quando le folte chiome e gli armonici ma non ancora ipertrofici fisici di Cruyff e compagni arrivarono in finale. A Milano a giugno la temperatura massima non superò mai i 30° e quasi la metà dei giorni furono segnati dalle piogge e dai temporali; a Roma vi fu persino una minima di soli 9° ed un solo giorno con massima superiore ai 30°, sebbene il cielo sia stato meno perturbato; infine a Palermo la temperatura media delle massime fu di soli 24,5°; insomma si può parlare di un mondiale più primaverile che estivo.
Durante l'ultimo mondiale svoltosi sotto un governo dittatoriale, quello del 1978 in Argentina, caratterizzato da una delle più belle nazionali italiane di sempre, il clima fu persino peggiore, quantomeno a Milano e nel nord Italia ed ancora una quindicina furono i giorni in cui si ebbe almeno un acquazzone durante le 24 ore; si trova traccia persino di un episodio nebbioso.
Decisamente caldo fu invece il giugno del 1982, in cui l'Italia gettò le basi per la conquista della sua terza coppa del mondo; la temperatura media delle minime sfiorò i 17° sia a Milano, sebbene nella prima metà del mese si fossero verificati disturbi temporaleschi, che a Roma e quella delle massime superò in entrambe le città i 28°, con punte di 37° a Roma. Torrido addirittura il clima in Sicilia con Palermo che nell'ultima decade passò per 3 giorni consecutivi i 42° e vide un cielo sempre sereno, senza precipitazioni.
I mondiali che consacrano il genio supremo del calcio, Diego Armando Maradona, si svolgono in Messico nel 1986. Di conseguenza qui da noi si combatte con il fuso orario e con un clima che ha di nuovo poco di estivo, se si eccettuano le minime sempre piuttosto elevate di Palermo. A Milano si registrano, per ben 3 mattine, soli 7° ed a Roma dal 10 al 20 piove praticamente tutti i giorni.
Nel 1990, forse perché già preoccupati dalla gestione del mondiale, svoltosi appunto in Italia, il clima non si accanisce sulle nostre regioni e non presenta grandi variazioni dalla norma, sebbene nell'ultima settimana le massime comincino ovunque a superare i 30°. Così pure nel mondiale del 1994 le sofferenze più grandi non sono climatiche, visto che sia le precipitazioni che le temperature rimasero nella norma, piuttosto sono legate alla lotteria dei rigori che diede il titolo ai brasiliani, a dispetto delle prodezze del “divin codino” italico.
Nei mondiali tutti transalpini, sia per organizzazione che per vittoria finale, del 1998, ancora rigori beffardi per l'Italia. I bollori quell'anno furono anche e soprattutto meteorologici: 10 giorni sopra i 30° a Roma con punte di 33°-34° ed umidità spesso oltre il 60%; a Palermo si raggiungono i 38° e per ben 12 giorni le massime superano i 30°, il tutto senza c
he cada una sola goccia d'acqua dal cielo. Caldo anche a Milano sebbene nella prima metà del mese si registrino 8-10 giorni con pioggia.
Nel 2002 si vola in Asia per i mondiali delle due Coree. All'Italia però ne basterà una, quella del Sud per uscire agli ottavi, l'altra, quella del Nord, ci aveva sbattuto fuori nel 1966. Meno male che Vietnam e Germania si sono unificate e che non partecipano ai mondiali il Dakota, la Virginia ed altri stati doppi. Il clima in Italia è però pure duplice: se il sud è grosso modo in media a Roma e specie a Milano si può parlare di altro giugno torrido, con il capoluogo lombardo che raggiunge i 29,3° di media delle massime e con un periodo fra il 14 e il 24 in cui si oscilla fra i 33° e i 36°.
L'ultima coppa del mondo si tinge di nuovo di azzurro, nel mondiale giocato in Germania 4 anni fa. Così come la squadra che partì in sordina, senza i favori del pronostico, per poi trionfare, ugualmente il mese di giugno comincia senza squilli di tromba, anzi con temperature decisamente sotto la media: soli 8° di minima a Milano il primo giorno del mese e freddo notturno anche a Roma per tutta la prima decade. Precipitazione comunque se ne sono viste poche ed anche il tasso di umidità è piuttosto basso. Da metà mese poi la situazione si ribalta ed entra prepotente il gran caldo, con Milano che di giorno supera abbondantemente i 30°, Roma che raggiunge i 37° e Palermo che sfiora un paio di volte i 40°. Insomma sudati fradici ci abbracciamo, partita dopo partita, sino all'apoteosi, sebbene nell'ordine potessero spazzarci via agevolmente sia la perturbazione ghanese che quella statunitense e persino quella australiana. A volte per avere un anticiclone stabile a garanzia del sereno occorre un po' di culo.
In conclusione cosa succederà questa volta? Io dico Argentina. Ah no.. il meteo.. beh si parte con una situazione di instabilità nella prima settimana, specie sulla fascia adriatica, con venti tesi di maestrale, che fanno somigliare il clima a stagioni ben più burrascose; quindi alternanza di sole e rovesci temporaleschi ed un bel freschino di notte. Poi tutto guarisce e probabilmente assaggeremo i primi veri caldi, per l'ingresso dell'alta pressione da Ovest, la quale traslerà verso est nel giro di una settimana, lasciando forse di nuovo spazio, a cavallo del 10, ad un treno di perturbazioni atlantiche, prospettiva avallata in particolare dal modello americano, meno da quelli europei. A mio modesto avviso si va verso una maggiore stabilità del quadro complessivo europeo, anche per l'aggancio fra l'anticiclone sub sahariano e quello russo, e se il clima si manterrà sereno per qualche giorno fra il 5 e il 10 sarà poi difficile destrutturarlo, con la conseguenza che le grandi piogge rimarranno confinate sulle isole britanniche e con la fine di quelle colate fredde dalla Scandinavia che così tanto hanno sinora caratterizzato l'annata.

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