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Scritto da nel Numero 70 - 1 Giugno 2010, Scienza | 0 commenti

Se la striscia non c'è più…

Se la striscia non c'è più…

Lo scorso 9 maggio Giove, il pianeta più grande del Sistema solare, ha riservato una sorpresa agli osservatori, mostrandosi con un nuovo look.

Dalla superficie del corpo celeste è scomparsa la più meridionale delle due strisce di colore scuro, situate sopra e sotto la zona equatoriale.
Il fenomeno, per quanto inatteso, si è presentato altre volte. Nel 1973 le immagini inviate dalla sonda Pioneer 10 rivelarono l'assenza della stessa banda, che anche negli anni '90 era scomparsa temporaneamente.
Un cambiamento verificatosi in tempi piuttosto brevi. Nelle osservazioni risalenti alla fine del 2009 la fascia era ancora chiaramente visibile. Dopo il periodo di occultamento dovuto alla sua vicinanza al Sole, che ne ha impedito l'osservazione nei primi mesi dell'anno, Giove si è presentato senza la sua striscia inferiore.
A dire il vero Giove non è nuovo a cambiamenti della sua immagine. La celebre macchia rossa, che con le due strisce gemelle è uno degli elementi caratteristici del grande pianeta, cambia spesso l'intensità del suo colore e fra il 1976 e il 1977 scomparve completamente.
La gigantesca chiazza scarlatta, potrebbe contenere tranquillamente la Terra, è in realtà un ciclone semipermanente che imperversa da parecchi secoli nell'atmosfera del pianeta. Proprio le nubi che avvolgono Giove potrebbero essere le responsabili della periodica scomparsa della SEB (abbreviazione di South Equatorial Band.).
Questa variabilità nell'aspetto del pianeta è dovuta alla sua meteorologia piuttosto turbolenta. Nel cielo gioviano le nubi più calde, che contengono ammoniaca e sono di colore chiaro, risalgono dal basso, mentre quelle scure, composte prevalentemente da fosforo e zolfo, più fredde, tendono a scendere. L' incontro fra queste enormi masse nuvolose genera dei vortici, con venti che spirano a 600 chilometri orari, tali da far impallidire la bufera infernale di Dante. A completare lo scenario apocalittico contribuiscono potenti scariche elettriche e fortissime correnti ascensionali che portano verso l'esterno il calore presente all'interno del pianeta, Giove infatti irradia quasi il doppio dell'energia che riceve dal Sole.
Secondo Glenn Orton del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena, è molto probabile che la visibilità delle due bande scure sia dovuta all'abituale assenza di formazioni nuvolose in quelle regioni.
La causa dell'improvvisa sparizione della SEB potrebbe essere dovuta a un'occasionale accumularsi di nubi stratificate sopra quell'area del pianeta.

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