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Scritto da nel Numero 76 - 1 Febbraio 2011, Scienza | 0 commenti

Gara fra i ghiacci

Sono trascorsi ormai cento anni da quel dicembre del 1911 quando la spedizione norvegese di Roald Amundsen raggiunse il Polo Sud.
Molto del fascino di quelle conquiste pionieristiche è andato perduto. Ormai, pagando, è possibile fare turismo nello spazio e l' Antartide è una meta raggiungibile da chiunque, basta rivolgersi a un' agenzia specializzata e avere un po' di quattrini da spendere.
Ma un secolo fa quel desolato angolo del pianeta rappresentava l' oggetto dei desideri di moltissimi esploratori.
Nell' epopea dell' esplorazione antartica Roald Amundsen e George Falcon Scott meritano un posto d' onore. Norvegese il primo, inglese il secondo, nel 1911 diedero vita a una storica gara per la conquista del Polo Sud.
Amundsen era un esperto di missioni polari, alcuni anni prima aveva compiuto la prima traversata del tratto di mare compreso fra la Baia di Baffin e lo Stretto di Bering, il famoso Passaggio a Nordovest.
Conscio del suo valore, l' esploratore norvegese ci teneva a primeggiare, così quando venne a conoscenza che Peary lo aveva preceduto nella conquista del Polo Nord, non esitò ad abbandonare la progettata missione nell' Artico per dedicarsi all' inviolato Antartide.
Il suo antagonista, l' ufficiale britannico G.F Scott , non aveva altrettanta esperienza ma era molto stimato nell' ambiente.
Dopo essere sbarcato in Antartide, Amundsen superò la spedizione di Scott e con un tour de force di otto settimane fu il primo a raggiungere il Polo Sud il 14 dicembre del 1911.
Per gli inglesi fu un colpo terribile, aggravato dal drammatico epilogo della spedizione di Scott.
Lo smacco fu ancora più cocente per una ragione storica. La prima spedizione approdata in Antartide era stata quella della Royal Navy comandata da James Ross nel 1839. Un' impresa che alla Gran Bretagna faceva considerare quei territori come soggetti a una sorta di proprio diritto di precedenza.
Naturalmente non mancarono le polemiche, gli inglesi accusarono Amundsen di essere stato eticamente scorretto perché aveva usato slitte con i cani piuttosto che trainate a mano come gli uomini di Scott.
La spedizione inglese pagò a caro prezzo l' inesperienza del suo comandante ma fu anche bersagliata dalla sfortuna. Durante la loro marcia verso il Polo Sud trovarono condizioni metereologiche terribili che li sfinirono completamente. Dopo aver raggiunto la meta il 16 gennaio 1912, scoprirono di essere stati preceduti dai norvegesi, provati e delusi intrapresero il viaggio di ritorno che, per un atroce scherzo del destino, si concluse tragicamente a soli diciotto chilometri dal deposito che avrebbe rappresentato la salvezza.
La sorte non fu benevola neanche con Amundsen, nel 1928 l' esploratore norvegese scomparve in un incidente aereo mentre partecipava alle ricerche del comandante Nobile e del suo equipaggio, dispersi sulla banchisa polare dopo lo schianto del dirigibile Italia.

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