Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Letteratura e Filosofia, Numero 77 - 1 Marzo 2011 | 0 commenti

Trentasei gradi

Un moto ondoso, piacevole, intenso, luminoso, effervescente, fragorosamente risonante, vulcanico, dolcemente aromatizzato, variopinto, elastico, vellutato, frizzantino, stuzzicante, piacevolmente esuberante … ci travolge a favore dell'imperturbabilità.

Composito grigiore di un'apparente stabilità. La mente ha ben classificato tutte le possibili combinazioni, collocandole nell'apposita tabella esemplificativa del possibile e del non concesso.
La chiave del successo del soggetto imperturbabile risiede proprio nella vergogna. Vergogna di mostrarsi dolce, interessato, di dedicare più tempo del dovuto, del giudizio taciuto.
Elisir e nello stesso tempo dannazione.

Gli oggetti in questa prospettiva possono illuminarci caricandosi di significati altri: rassicurante certezza di una nostra proiezione, ninna nanna canticchiata nella mente con toni tenui… nessuno potrà ascoltarla.

I segreti devono essere svelati per acquisire segretezza, i tesori trovati per mostrare la loro preziosità, i canti cantati per udirne la musica, la più toccante delle poesie tramandata per mostrarsi nella sua bellezza.

Bisognerebbe filtrare ogni singola, nuova conoscenza di cui ci arricchiamo depurandola di quella rigidità di cui tutte le cose, prima o poi, finiscono per incrostarsi.
L'immagine che ci vogliono far credere ci rispecchi, in realtà non ci appartiene neanche un po'. Probabilmente abbiamo bisogno di buttare un secchio d'acqua detersa sulle nostre convinzioni più ostinate.

Per questo tipo di pulizia, non occorre differenziare: riponiamo pure nel cestino il finto perbenismo di un substrato cattolico-borghese, l'insicurezza della nostra convinzione, il pregiudizio negativo… la paura.

Sguazzando tra cavi, interruttori, neon, serrature… che pur ci conducono in anfratti vergini ed impenetrabili, in cui alle volte è rassicurante sostare, non dimentichiamoci di mantenere la nostra temperatura corporea intorno ai trentasei gradi.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>