Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 88 - 1 Aprile 2012 | 0 commenti

Russian art in crescita, ma riflettori puntati sui nuovi collezionisti russi

Qualcuno parla di “russian art” alla ribalta, ma la netta impressione è che per il momento in Russia l'ascesa dell'interesse al mondo del collezionismo privato e, in particolare, all'arte contemporanea beneficerà maggiormente il mercato internazionale dell'arte piuttosto che quello domestico.

È sicuramente apprezzabile che un numero crescente di opere d'arte russe sia iniziato a transitare sulle principali aste internazionali, ma è molto più evidente come siano gli intermediari dei beni artistici ad avere intuito quanto il mercato russo sia interessante dal punto di vista di quell'interesse culturale frenato dalla storia, almeno fino a qualche decennio fa. Attualmente la domanda rilevante di beni artistici in Russia è espressa dalla nuova generazione di collezionisti, ma è attesa in forte crescita grazie alla realizzazione di programmi museali e di strategie di valorizzazione pubblica del comparto tesi a far avvicinare nuovi soggetti maggiormente stuzzicati dalle potenzialità dell'arte russa, ma non intrappolati nel provincialismo sovietico. La difficoltà di disporre di adeguate informazioni di mercato è, generalmente, connaturata al prodotto artistico che, per molti versi, può essere considerato un bene del tutto singolare nella produzione, nella fruizione e, molto spesso, nella sua stessa definizione. Non esistono, infatti, stime adeguatamente sostenute da dati di mercato sulla dimensione economica del mercato artistico in Russia, soprattutto per quanto riguarda la componente della privata. Tuttavia, è utile ricordare come, per esempio, in Italia, dove la domanda culturale è elevata, le aste intercettano poco più del 2% del valore complessivo dei beni artistici sul commercio mondiale. Si può dunque immaginare come la quota intercettata dal mercato russo sia al momento ancora più esigua, ma attesa in crescita vista la decisione di aprire la sessione “Russian art week” da parte delle due più importanti case d'asta al mondo, Sotheby's e Christie's. A questo interesse concreto manifestato nei confronti dei facoltosi collezionisti russi, si aggiunge un interesse pubblico nei confronti della giovane arte russa che sta spingendo la pubblica amministrazione a sostenere l'apertura di iniziative museali sul territorio con continuità di progetto e soprattutto con soldi “veri”.

Così, il mercato dell'arte russa non è mai esploso, quand'anche si considerasse ri-emergente da ormai parecchi anni, ma i riflettori sono indubbiamente puntati verso una domanda culturale crescente che, compatibilmente con un'auspicabile riduzione delle diseguaglianze economiche, comporterà un notevole afflusso di nuovi collezionisti sul mercato internazionale e l'affacciarsi delle famiglie sul mercato domestico, dove ancora risulta rilevante il valore, o il peso, dello status symbol.

Certamente, oggi, l'arte russa non è mai stata così tanto sotto gli occhi dei riflettori, in un contesto attuale in continua ricerca di mercati emergenti e di nuovi investitori-collezionisti in grado di contenere la perdita di liquidità causata dalla crisi economica, ma in Russia si registra un maggiore fermento nella domanda piuttosto che nell'offerta di beni artistici.

Da tempo, le ricerche e l'attenzione di studiosi, da un lato, e le gallerie e gli artisti, dall'altro, hanno accentuato il valore dell'immenso patrimonio artistico russo che, rimasto per quasi un secolo sepolto dalla dittatura sovietica, è stato valorizzato grazie agli ingenti afflussi di capitali a seguito della trasformazione avvenuta nell'ex impero sovietico. Oggi, la straordinarietà della stagione russa è probabilmente la conseguenza di un'attenzione pubblica, soprattutto rivolta a quei giovani artisti contemporanei ancora “snobbati” dai collezionisti connazionali che, in linea con i comportamenti degli operatori internazionali su tutti i segmenti di mercato, preferiscono acquisire autori consolidati e opere già riconosciute dal mercato. Ma se sul piano della domanda c'è fermento, su quello dell'offerta, al di là dell'intervento pubblico, il mercato sembra non essere arrivato. Né in Russia, né in Italia. Sono limitate le gallerie “frequentate” a Mosca, sono modeste le gallerie specializzate nella “russian art”.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>