Re Abdallah chiede aiuto
Mentre in Italia uno sterile dibattito è incentrato sullo scontro manicheo tra “noi” e “loro”, in Europa ha suscitato grande clamore, e condivisione, il discorso tenuto da Re Abdallah di Giordania lo scorso 10 marzo al Parlamento Europeo.
Obiettivo del re haschemita era esortare l’Europa e l’Occidente a intervenire rapidamente nella guerra che vede in prima linea la Giordania, schierata contro la minaccia del Califfato e dell’integralismo islamico.
Non è la prima volta che Abdallah chiede aiuto: già a luglio 2014 lanciò un appello alla comunità internazionale per intervenire a sostegno della Giordania contro la minaccia dell’autoproclamato Califfato, quando ancora il problema veniva ignorato dai nostri media. È però l’uccisione del pilota giordano Kassasbeh, giustiziato e bruciato vivo dall’ISIS lo scorso febbraio, a portare la Giordania alla dichiarazione di guerra allo Stato Islamico.
A Strasburgo Abdallah ha ribadito le proprie preoccupazioni, andando però oltre. Ad essere sotto assedio sono innanzitutto i musulmani e i valori dell’Islam, distorti e strumentalizzati dai terroristi. È in atto una guerra religiosa e culturale che può essere vinta solo attraverso il dialogo, il confronto, la tolleranza, la cooperazione e la solidarietà inter-religiosa “Il futuro è nell’unità e rispetto e non nella divisione e negli stereotipi”.
Ma l’intervento di Abdallah è andato anche nel concreto, sottolineando il dramma dei rifugiati siriani presenti nel suo piccolo regno (più di un milione).
Il Sovrano ha poi puntato i piedi invocando un rafforzamento del partenariato tra Giordania, Medio Oriente e Unione Europea. L’ISIS e il terrorismo non sono infatti circoscritti in una precisa area geografica. “La minaccia non riguarda solo la Siria e l’Iraq” ma coinvolge ormai un gran numero di paesi: Libia, Yemen – dove la situazione è rapidamente degenerata nelle ultime settimane (vedi: Daniele De Maria “Caos Yemen”, L’Arengo del Viaggiatore N.117 – http://www.larengodelviaggiatore.info/2015/03/caos-yemen ) -, Libia, Nigeria, Australia e ovviamente Europa.
Abdallah, discendente di Maometto – noto finora più per essere marito della carismatica Rania di Giordania e figlio di re Husayn, fautore degli accordi di pace con Israele – trova il proprio posto nella storia, con un intervento da statista, diventando un riconosciuto leader internazionale e paladino dei musulmani.
Vediamo ora se, come e quando l’UE e l’Occidente risponderanno.
Mentre in Italia uno sterile dibattito è incentrato sullo scontro manicheo tra “noi” e “loro”, in Europa ha suscitato grande clamore, e condivisione, il discorso tenuto da Re Abdallah di Giordania lo scorso 10 marzo al Parlamento Europeo.
Obiettivo del re haschemita era esortare l’Europa e l’Occidente a intervenire rapidamente nella guerra che vede in prima linea la Giordania, schierata contro la minaccia del Califfato e dell’integralismo islamico.
Non è la prima volta che Abdallah chiede aiuto: già a luglio 2014 lanciò un appello alla comunità internazionale per intervenire a sostegno della Giordania contro la minaccia dell’autoproclamato Califfato, quando ancora il problema veniva ignorato dai nostri media. È però l’uccisione del pilota giordano Kassasbeh, giustiziato e bruciato vivo dall’ISIS lo scorso febbraio, a portare la Giordania alla dichiarazione di guerra allo Stato Islamico.
AStrasburgoAbdallahharibaditolepropriepreoccupazioni,andandoperòoltre.Adesseresottoassediosonoinnanzituttoimusulmanieivaloridell’Islam,distortiestrumentalizzatidaiterroristi.Èinattounaguerrareligiosaeculturalechepuòesserevintasoloattraversoildialogo,ilconfronto,latolleranza,lacooperazioneelasolidarietàinter-religiosa “Ilfuturoènell’unitàerispettoenonnelladivisioneeneglistereotipi”.
Ma l’intervento di Abdallah è andato anche nel concreto, sottolineando il dramma dei rifugiati siriani presenti nel suo piccolo regno (più di un milione).
IlSovranohapoipuntatoipiediinvocandounrafforzamentodelpartenariatotraGiordania,MedioOrienteeUnioneEuropea.L’ISISeilterrorismononsonoinfatticircoscrittiinunaprecisaareageografica.“LaminaccianonriguardasololaSiriael’Iraq” macoinvolgeormaiungrannumerodipaesi:Libia,Yemen-dovelasituazioneèrapidamentedegeneratanelleultimesettimane(vedi:DanieleDeMaria “CaosYemen”,L’ArengodelViaggiatoreN.117-http://www.larengodelviaggiatore.info/2015/03/caos-yemen)-,Libia,Nigeria,AustraliaeovviamenteEuropa.
Abdallah, discendente di Maometto – noto finora più per essere marito della carismatica Rania di Giordania e figlio di re Husayn, fautore degli accordi di pace con Israele – trova il proprio posto nella storia, con un intervento da statista, diventando un riconosciuto leader internazionale e paladino dei musulmani.
Vediamo ora se, come e quando l’UE e l’Occidente risponderanno.