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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 125 - 1 Dicembre 2015 | 0 commenti

Eolico prima fonte di energia nel 2030 in UE

Eolico prima fonte di energia nel 2030 in UE

L’energia eolica nell’anno 2030 potrà addirittura triplicarsi, superando quota 392.000 megabyte diventando così la prima fonte di energia in Europa, sorpassando carbone e gas, questo secondo un comunicato dell’EWEA, l’Associazione Europea di Energia Eolica (European Wind Energy Association).

Il tutto a patto che i governi del Vecchio Continente mettano tra le rispettive priorità politiche il giusto livello di ambizione nelle politiche climatiche ed ambientali.

Degli stimati 392.000 Mw, 294.000 saranno eolico terrestre, mentre i restanti 98.000 Mwh energia eolica marina. Ad oggi i 128.000 Mwh di eolica installati in Europa, in condizioni normali di vento possono arrivare a coprire il 10% del consumo di energia. Se quanto affermato dall’EWEA si avverasse realmente l’aumento rispetto ad oggi sarebbe del 245%.

Giles Dickson, Ceo della European Wind Energy Association ha precisato che “l’eolico può essere il fondamento del sistema energetico europeo entro i prossimi 15 anni.”

Quanto affermato sopra trova conferma con una recente analisi svolta dalla BNEF la Bloomberg New Energy Financ (BNEF), secondo la quale il costo di produzione dei Mwh pare ulteriormente calato nel corso del 2015, mentre è aumentato quello relativo a gas e carbone.

Il documento emanato dall’EWEA enuncia una serie di priorità politiche che devono essere necessariamente affrontate con dei veri e propri piani di azione nazionale adottati dai Governi dei vari Paesi con la semplificazione delle procedure burocratico-amministrative relative ai permessi e adeguando la legislazione al buon funzionamento dei mercati energetici.

In caso di risultato positivo, vi sarebbe un beneficio per l’Unione Europea di complessivi 13.000 milioni di euro con la creazione di 366.000 nuovi posti di lavoro.

Ma mentre nel resto del pianeta l’energia eolica continua a crescere stabilmente anno dopo anno, con record assoluti in Gran Bretagna, Usa e Cina, nel Bel Paese il settore sta vivendo un periodo di crisi con pesanti conseguenze sullo sviluppo e naturalmente sull’occupazione. Lo scorso anno infatti, sono stati installati in Italia solo 107 MWh di energia eolica, con un calo del 76% rispetto all’anno precedente. Come accennato la crisi dell’eolico sta avendo pesanti conseguenze anche sul fronte occupazionale, stando ai dati di ANEV (Associazione nazionale energia del vento) i lavoratori del settore delle rinnovabili sono calati a circa 37.000 occupati nel 2012, 34.000 nel 2013 e poco più di 3000 nel 2014. Attendiamo con ansia il dato relativo al 2015 che oramai volge al termine.

La stessa ANEV ha chiesto al Governo Renzi nuovi interventi per salvare il settore chiedendo che vengano accolte diverse proposte come ad esempio quella di evitare il graduale innalzamento dei livelli di sconto (che se confermati porteranno ad una revoca degli impianti già programmati).

Intanto la Legge di Stabilità 2015 di prossima emanazione ha visto la conferma della detrazione fiscale al 50% sulle ristrutturazioni edilizie, valida anche per l’installazione di impianti fotovoltaici.

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