Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Numero 162 - Primavera 2020, Scienza | 0 commenti

Ghiaccio bollente

Ghiaccio bollente

Remoto e con scarsissima presenza umana l’ Antartide è stato l’ unico continente a non essere colpito dalla pandemia scatenata dal Covid 19. Se, almeno per il momento, l’uomo non ci ha portato il virus che sta imperversando in altre parti del globo, sta comunque lasciando una traccia altrettanto inquietante su quell’ immensa distesa di ghiaccio. I dati dalle stazioni di ricerca sul territorio e le immagini satellitari non lasciano dubbi sul fatto che il riscaldamento globale stia compromettendo l’ equilibrio della maggior riserva idrica del pianeta. L’ Antartide custodisce il 90% dell’ acqua dolce terrestre.

E dire che con il trattato antartico, stipulato il 1° dicembre 1959, la comunità internazionale sembrava essere partita con il piede giusto per tutelare il continente bianco. Ai primi 12 paesi firmatari successivamente se ne sono aggiunti molti altri, tra cui l’ Italia che ha ratificato il trattato nel 1981. Da allora il nostro paese ha svolto un ruolo di primo piano nei progetti di ricerca e cooperazione antartica.

L’ Antartide è rimasto a lungo un continente immacolato, dove la sparuta presenza umana si è limitata alle creazione di basi per la ricerca scientifica.

In particolare il carotaggio dei ghiacci antartici si è dimostrato una pratica fondamentale per lo studio dell’evoluzione climatica del nostro pianeta. Le bolle d’aria imprigionate nei campioni di ghiaccio prelevati a oltre tre chilometri di profondità sono in grado di fornire informazioni sul clima terrestre fino a 800.000 anni fa. Le distese gelate dell’ Antartide sono utili anche per comprendere la storia dell’ universo. Lo spesso strato di ghiaccio conserva intatte le meteoriti provenienti dallo spazio per milioni di anni.

Negli ultimi anni però le cose hanno preso una brutta piega. E la concordia fra gli stati per la salvaguardia del continente antartico, che era nello spirito del trattato, sta cominciando a mostrare più di una crepa. Non un buon auspicio in prospettiva della scadenza dell’ accordo internazionale nel 2041.

L’ attività di ricerca in Antartide, anche se finalizzata a scopi scientifici, ha rivelato come sotto la spessa coltre ghiacciata il continente sia ricco di risorse naturali. Uranio, petrolio, gas naturale, oro e persino diamanti. Giacimenti che stanno svegliando appetiti finanziari più che interesse scientifico, da più parti si alzano cori di voci particolarmente attratte da un possibile sfruttamento di quelle risorse. Ma non è solo il sottosuolo dell” Antartide e essere a rischio, anche i suoi ghiacci sono osservati con interesse come possibile soluzione ai crescenti problemi di approvvigionamento idrico. È stato stimato che un iceberg di medie dimensioni potrebbe garantire acqua dolce a un milione di persone per cinque anni e sono allo studio progetti per trasferire iceberg antartici in California, a Londra e persino in Arabia Saudita.

 

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>