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Scritto da nel Numero 7 - 1 Dicembre 2006, Viaggi | 0 commenti

Il Festival Della Scienza a Genova, con pranzo speciale da Maria

Anche quest'anno non ho resistito alla tentazione di andare a Genova alla affascinante kermesse dedicata alla scienza, nonostante la prospettiva di una lunghissima camminata.

Dopo essermi documentato sul sito www.festivalscienza.it mi sono predisposto un itinerario che comprendesse le mostre per me più interessanti, non essendomi possibile partecipare ad alcuno degli infiniti convegni e conferenze.

Vicino alla stazione ferroviaria di P. Principe ho visitato nell'omonimo palazzo “Le città solari dal passato al futuro” dove si ricorda fino a due secoli fa il sole era l'unica forma di energia disponibile e si progetta il ritorno ad uno uso più massiccio della stessa. Alla Commenda di Prè le mostre “Cambio di clima” (sul protocollo di Kyoto), “Raggio di Luce”, “Science for food” e delle suggestive foto del nanomondo oggetto delle nanoscienze e delle nanotecnologie, che potremo vedere anche a Modena nel 2007.

Una lunga scarpinata mi ha portato ai Laboratori nel Magazzino del Cotone in fondo al porto antico, che ospitava anche lo stand della Telecom dedicato ai superpoteri di Superman.

Percorsa via San Lorenzo e via XXV Aprile, poco prima di piazza Fontane Marose, in vico Testadoro, una sosta per il pranzo dalla Maria: dove con 9 (nove) euro si mangia un primo, un secondo e una bevanda (altri due euro per il dolce, la macchina del caffè espresso non è ancora arrivata e il frigo della Coca cola solo da pochi mesi, dopo che l'ultraottantenne Maria ha ceduto il timone alla nuora) attingendo a un fantastico menu di piatti autenticamente liguri. L'ambiente, fermo agli anni cinquanta (come quello del film “Ritorno al futuro”, per intenderci), ma popolato da persone di ogni età vestite moderne, è particolarmente suggestivo, il servizio incredibilmente veloce, nonostante la folla presente: anche se per mancanza di forchette può capitare di gustare i ravioli con il cucchiaio…, ma non preoccupatevi li avreste divorati anche con le mani, come ha cominciato a fare il mio distintissimo vicino di tavolo in attesa della posata! (se volete saperne di più mettete su google Vico Testadoro Maria, ora però è aperto solo a pranzo e chiuso domenica).

Ancora due mostre intorno a piazza De Ferrari: “Infinitamente intimo”, un viaggio all'interno del corpo umano e “Specchi” dove la propria immagine si riflette in vario modo, anche ritardato dai moderni strumenti elettronici.

Nel Palazzo Reale in via Balbi era ospitata “La fabbrica dei numeri” un percorso dai naturali ai complessi, con alberghi con infinite camere (perfino più grandi di quelli di Las Vegas…) che permettono di aggiungere sempre ulteriori infiniti ospiti! La Matematica era oggetto anche del Laboratorio Matefitness in Palazzo Ducale dove orde di ragazzini si cimentavano con simmetrie e similitudini, circondati da mille decimali di p scritti lungo tutte le pareti, mentre il cortile maggiore ospitava una serie di pannelli illustranti le vicende della matematica italiana dall'Unità d'Italia, predisposta del centro Pristem della Bocconi. Da questa riporto la seguente frase, del matematico francese Hadamard (1865-1963), in polemica con i filosofi:

“I filosofi sono delle persone che in una camera nera cercano un gatto nero, che non c'è. Ma loro lo trovano”

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