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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 106 - 1 Febbraio 2014 | 0 commenti

Tre proposte per il Job Act

Tre proposte per il Job Act

Tre proposte per il Job Act, ben sapendo che la crescita non si impone per legge ma è frutto del lavoro

1.       Tabella fatture

Obiettivo: ottimizzare e minimizzare i tempi e gli adempimenti nello scambio dati tra amministrazione fiscale e cittadini e imprese per assolvere all’esigenza di raccolta dati della PA

 

Soggetti coinvolti: imprese ed enti deputati alla gestione di materiale proveniente da gestioni dati centralizzabili (reddito, consumi energetici, pagamento imposte)

 

Criticità: ridurre gli adempimenti mette in pericolo piccole rendite acquisite all’interno delle strutture già esistenti che tendono ad appesantire i carichi di lavoro per ragioni di pivotalità personale e mancanza di incentivi

 

Descrizione intervento:

Ogni ente preposto a creare adempimenti è tenuto ad indicare univocamente quali dati ha bisogno di richiedere alle imprese: in questo modo i controlli vengono svolti in base alla semplicità dei medesimi

Le imprese vengono coinvolte nella trasmissione dei dati nella maniera meno onerosa e più trasparente, con uno stress sullo snellimento e la riduzione degli adempimenti. Le professionalità dei consulenti fiscali e commerciali delle imprese possono essere coinvolte offrendo alle imprese differenti opzioni di controllo fiscale alle quali aderire

 

La fatturazione è la base dati utilizzata per i controlli, ecco come semplificarla:

La soluzione è UNA TABELLA: si rende possibile alle imprese l’adesione a una tabella informatica depositata presso l’Agenzia Entrate nella quale caricare in modo automatico e massivo le proprie fatturazioni

I record caricati rispettano un tracciato in grado di rendere immediatamente disponibili sia all’Agenzia che all’impresa i dati fiscali e rilevanti per le statistiche economiche (codice IVA, codice ATECO). (Si può anche rendere possibile un collegamento diretto tra i conti correnti (tipo procedura RID))

 

Le imprese possono liberamente scegliere se aderire alla nuova tabella: per gli aderenti in cambio della lealtà fiscale si propongono sconti d’imposta e agevolazioni di procedura. Questa modalità di adesione a un progetto di lealtà fiscale presenta effetti positivi verso:

-          l’Amministrazione finanziaria, che dalla via di un controllo effettivo, addirittura real-time, ritrovi la strada dell’efficienza e del merito nelle sue procedure interne

-           le imprese, che possono rivolgere i propri sistemi informativi alla minimizzazione degli adempimenti necessari e alla promozione del business

-           la politica economica e fiscale, che su questa strada cerca di individuare una best-practice europea in direzione dell’uniformità continentale

2.            Promozione del merito nella gestione d’impresa

 

Obiettivo: consentire ai lavoratori meritevoli di essere attivi nella gestione d’impresa

 

Soggetti coinvolti: associazione di rappresentanza di lavoratori e imprese, aziende medio-grandi dove si ha asimmetrie tra principale e agente, dipendenti, dirigenti (Questa proposta integra quella di esprimere due rappresentanti dei lavoratori nei Cda.)

 

Criticità: condivisione tra proprietari e lavoratori per rendere trasparente la dirigenza, sfida ai sindacati a essere soggetti produttivi e non enti, sfida alle aziende ad essere efficienti sotto diversi aspetti

Descrizione intervento:

La produttività, vero indicatore dell’efficienza delle risorse impiegate (e tema cruciale per la competitività del sistema nazionale ed europeo) è il rapporto tra prodotto e ore lavorate.

In questo senso, si propone che di concerto tra azionista, azienda e organizzazione sindacali vengano istituiti “comitati di partecipazione sussidiaria” composti da personale interno, al quale sia delegata l’attività di monitoraggio del livello di raggiungimento degli obiettivi condivisi. Mentre la struttura gerarchica manageriale dev’essere assolutamente rivolta ai valori economici e di bilancio necessari al mantenimento del valore (di Borsa), questi comitati sarebbero a supporto e presidio di quelle variabili altrimenti non monitorate ma che interessano e riguardano la più vasta platea di stakeholder interni, la qualità del lavoro in senso sia soggettivo che oggettivo (lavoratori e azionista).

L’attività dei comitati sarebbe comunque rivolta a supporto dell’efficientamento delle attività aziendali e alla condivisione delle condizioni e delle modalità operative di lavoro, in tal senso lavorando in condivisione con le strutture aziendali: i vantaggi derivanti dai recuperi di efficienza andranno dunque condivisi di comune accordo tra lavoratori e azienda. Questa modalità di condivisione del lavoro incentiva e sostiene il merito all’interno dei vari gruppi: le organizzazioni sindacali sono sfidate ad essere vicine alle esigenze della produzione, i lavoratori ad essere artefici e partecipi delle scelte del proprio lavoro e il management ad essere trasparente ed efficiente nelle sue scelte.

Come output, si avrebbe la produzione di reportistica di analisi delle variabili identificate e di proposte operative per un trattamento uniforme e professionalizzante dei lavoratori del gruppo. La varia platea degli stakeholder sarà così in grado di avere, tramite l’azionista, un controllo operativo integrato oltre al normale controllo ex-post delle variabili economiche: si tratta di una forma di “cogestione sussidiaria”, che coinvolge lavoratori e direzione in un rapporto dialettico positivo.

 

3.       Start up per il management dell’interesse  pubblico

Obiettivo: promuovere il merito e il valore quando il bene ha proprietà pubblica, selezionare il management pubblico in base a gare tra i piani industriali e non solo tra i curriculum, selezionare progetti meritevoli da parte degli enti a rilevanza pubblica anche se provenienti da strutture non preposte ma in grado di generare valore pubblico, rendere la proprietà pubblica strumento della comunità

 

Soggetti coinvolti: enti pubblici, enti locali, soggetti privati

 

Criticità: realizzare una vera e propria struttura sussidiaria delle politiche pubbliche per consentire di inserire innovazione al vertice delle strutture di proprietà pubblica

 

Descrizione intervento:

Promuovere il principio di merito significa :

-           assegnare responsabilità a chi promuove progetti meritevoli

-           individuare una trasparente procedura di assegnazione

-           gestire la proprietà pubblica dalla comunità per la comunità

 

La parola “meritocrazia”, invece, tende a traslare il giudizio di meritevole dalla cosa in oggetto al metodo di certificazione a priori della medesima: il merito, invece, va valutato nel merito.

 

L’ambito di applicazione della proposta sono i beni pubblici di proprietà pubblica, tra cui le aziende partecipate, per creare una gestione in partnership pubblico – privata, ove:

-           il pubblico mantiene l’onere della responsabilità politica e strategica

-           le competenze di gestione si misurano sulla presentazione di progetti di gestione, a durata congrua e prestabilita, facilmente controllabili e verificabili, con relativa assegnazione di responsabilità senza appesantimento sulla Pubblica Amministrazione

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