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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 107 - 1 Marzo 2014 | 0 commenti

La ragazza con l’Orecchino di perle da Vermeer a Rembrandt: la visita

La ragazza con l’Orecchino di perle da Vermeer a Rembrandt: la visita

 

Tanto tuonò che piovve! Finalmente si è aperta la tanto attesa mostra nelle splendide sale di Palazzo Fava incentrata sul capolavoro di Vermeer che richiama a Bologna visitatori da ogni dove (perfino dall’Olanda, il che è tutto dire…)

Non intendo ripetere quanto scritto nell’articolo apparso nel numero di febbraio dell’Arengo (dove ho indicato anche i siti per approfondire), ma desidero esprimere, come annunciato in quella sede, la mia opinione dopo averla visitata.

Per prima cosa sottolineo che si tratta di una mostra che mantiene quello che promette: il capolavoro c’è, piazzato in una ampia sala con prestigioso soffitto, perfettamente illuminato (come tutti gli altri quadri) e offre al visitatore l’emozione della sua delicatezza espressiva.

Non si tratta assolutamente di una truffa, come mi è capitato per esempio a Rimini, dove una mostra pomposamente intitolata “Caravaggio” seguito in piccolo piccolo “e il suo tempo” conteneva UN solo quadro del Maestro, affiancato da una dozzina di anonimi pittori…

Qui invece c’è, oltre al capolavoro promesso e promosso, anche un secondo quadro di Vermeer (Diana e  le sue ninfe) e fra gli altri fiamminghi esposti ci sono anche quattro Rembrandt…

Due personali osservazioni: nella sezione Paesaggi vediamo il mondo seicentesco, in generale estremamente diverso da quello attuale  (il Paesaggio Italiano di Both con equini ormai desueti, il Reno con barche non precisamente eguali ai nostri motoscafi ecc.); invece le “Mucche in un prato” di Potter, vicino a un casolare in sasso possono essere ritrovate ancora oggi identiche nelle nostre campagne!

Nella sezione Interni con figure vediamo una “Donna che scrive una lettera” (Gerard ter Boch, 1655) con una penna d’oca. La mia domanda è: fra trecentocinquanta anni ci sarà esposto in una mostra prestigiosa un quadro con una donna che scrive al computer e farà lo stesso effetto di antichità? Certamente si, chissà come scriveranno allora!

Per chi ama, come me, la pittura fiamminga, questa mostra rappresenta una occasione storica di ammirare 37 capolavori e, per chi viene apposta a Bologna, la possibilità per esempio di visitare anche l’attiguo splendido Museo Medioevale oppure il modernissimo Museo della città di Bologna Genus Bononiae che ha contribuito alla accoglienza della celeberrima ragazza!

 

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