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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 122 - 1 Agosto 2015 | 0 commenti

Quando il derby della Madonnina si gioca in un hotel di Montecarlo

Quando il derby della Madonnina si gioca in un hotel di Montecarlo

La cifra pagata per il cartellino, bonus compresi, si aggira intorno ai quaranta milioni di euro con un ingaggio di 4 milioni netti all’anno per il giocatore. Numeri da toplayer, trattasi della terza cifra più grossa pagata dall’Inter per un calciatore dopo Crespo e Bobo Vieri.

Geoffrey Kondogbia approda a Milano, sponda nerazzurra, dopo un’asta milionaria con i cugini rossoneri. Il derby della Madonnina tra “bauscia” e “casciavit” in quest’occasione non si è giocato a San Siro come di consueto ma nei lussosi alberghi di Montecarlo ultima residenza del centrocampista francese di origini centroafricane. Kondogbia infatti ad un certo punto sembrava già rossonero (Galliani aveva l’accordo con il club monegasco) ma alla fine a spuntarla è stata l’Inter in una trattativa alquanto pirotecnica che per certi aspetti ci ha riportato all’estate 1997 nei giorni caldi dell’affare Ronaldo (che nell’ultima fase vide coinvolte Inter Lazio e Paris Saint Germain).

I rapporti di buon vicinato tra Milan e Inter sono solamente un lontano ricordo. Il derby di mercato infatti non si esaurisce con il centrocampista francese, i due club si sono infatti sfidati per Jovetic (finito anche lui alla corte di Mancini) e Salah ora destinato a vestire giallorosso.

Ventidue anni appena, cresciuto nelle giovani del Lens, una buon’annata a Siviglia sotto lo sguardo vigile di mister Emery, poi l’esplosione in quel di Monaco con Jardim dove è stato utilizzato prevalentemente sulla fascia sinistra della linea mediana.

Geoffrey compiuti i 15 anni viene subito convocato nella nazionale francese Under 16 a seguire approda nell’ Under 17, nell’ Under 20 e infine nell’Under 21. Nella lunga militanza nelle giovanili transalpine stringe amicizia con il “Polpo” Pogba attualmente in forza alla Juventus.

In zona goal è sicuramente meno incisivo dell’amico juventino (due goal in due stagioni nelle fila del Monaco) ma vista la giovane età possiamo dire che i margini di miglioramento ci siano tutti. Definito dalla critica “centrocampista moderno” dotato di grandi mezzi fisicici e tecnici è in grado di occupare più zone del campo all’occorrenza può giocare anche davanti alla difesa ruolo ricoperto più volte nelle ultime due stagioni. Con Mancini sembrerebbe inserirsi bene nel 4-2-3-1 modulo in cui si mise in luce ai tempi dell’esperienza sivigliana.

Arrivato nel Principato nell’estate del 2013 in un calciomercato che ha portato a Monaco i vari Falcao, Moutino e James Rodriguez il suo ambientamento non fu dei più facili. Costato la bellezza di 20 milioni (in molti storsero il naso soprattutto vista la giovanissima età) per via della clausola rescissoria, ha faticato forse più del dovuto per guadagnarsi una maglia da titolare divenuta tale solamente nel corso dell’ultima stagione.

Noi abbiamo avuto occasione di apprezzarlo nella recente Champions League, una grande prova a Londra (con tanto di eurogoal proprio lui che non ha certo fama di bomber) nella tana dei Gunners e due ottime prestazioni nei quarti di finale contro la Vecchia Signora sia a Torino che nel ritorno allo Stadio Louis II. Nonostante i problemi legati al fair-play finanziario e le multe inflitte dagli organi Uefa Thoir ha messo con decisione mano al portafogli con l’obiettivo di tornare in Champions.

Ma Kongobia li vale davvero 40 milioni? Al campo l’ardua sentenza…

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