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Scritto da nel Il Mondo nel Pallone, Numero 133 - 1 Ottobre 2016 | 1 commento

Quanto ci manchi cara vecchia Coppa delle Coppe

Quanto ci manchi cara vecchia Coppa delle Coppe

Sono passati 17 anni, ma sembra ieri. A volte si cambia in peggio, a volte è meglio un uovo oggi che una gallina domani e in questo caso probabilmente era meglio tenersi stretto l’uovo.  Nata nel 1960, la mitica Coppa delle Coppe era una sorta di via di mezzo tra la Coppa dei Campioni e la Coppa Uefa.

In buona sostanza era considerata la seconda competizione europea dopo la Coppa dei Campioni. Infatti, qualora una squadra nel corso della stagione si qualificasse sia in Coppa delle Coppe che in Coppa UEFA, la prima prevaleva sulla seconda. La squadra vincitrice della Coppa delle Coppe andava poi a disputare la finale di SuperCoppa d’Europa contro la vincitrice della Coppa dei Campioni. Partecipavano alla Coppa delle Coppe esclusivamente i club vincitori della Coppa nazionale. La Coppa Coppe fu fusa con la Coppa Uefa nel 1999 divenuta poi “Europa League” nel 2009. Furono due squadre italiane ad aprire e chiudere l’albo d’oro, la Fiorentina nella stagione 1960-61, battendo in finale i Rangers di Glasgow e la Lazio nell’annata 1998-99, superando gli spagnoli del Maiorca per 2 a 1 in quel di Birmingham. In mezzo tanti successi storici solo per citarne alcuni, il 5 a 1 del Thottenam all’Atletico di Madrid del 1963, il 2 a 1 del Chelsea al Real nel 73, la doppietta di Gianluca Vialli nei supplementari allo Stadio Ullevi di Goterborg contro l’allora temibile Anderlecht (che alzò al cielo il prestigioso trofeo nel lontano 76 e nel 78) di Aad de Mos che portò per la prima volta un trofeo europeo sotto la lanterna. Era il 9 maggio del 1990. Bei tempi. A seguire nel 1993 nel tempio di Wembley trova gloria anche il Parma di Nevio Scala con un 3a1 senz’ appello ai danni dell’Anversa. In chiusura segnaliamo con nostalgia la cavalcata del Vicenza di Guidolin del 1997 che si arrese solo in semifinale al Chelsea (vincitore del torneo) di Zola e Vialli.

La gloriosa Coppa delle Coppe perse via via di interesse a seguito della sciagurata decisione dell’Uefa di portare inizialmente a due e poi a quattro squadre per paese (in relazione alla posizione del ranking Fifa) la partecipazione alla c.d. Champions League. Quindi, come detto in precedenza, si arrivò ad una fusione della Coppa delle Coppe con la Coppa Uefa (adesso Europa League). Che a sua volta, anno dopo anno continua a perdere di interesse. Tant’è vero che da quando la c.d.  Champions League si è trasformata in una sorta di “Superlega” (negli 8 gironi troviamo l’elite del calcio europeo dal Bayer Monaco al Manchester United al Barcelona passando per Real, Ateltico Madrid e Paris Saint Germain solo per citarne alcune) l’Europa League è diventata una competizione di serie B, spesso un fastidio per molte big e non solo (penso ad alcuni club non certo di prima fascia che nelle ultime stagioni hanno affrontato i gironi con spirito quasi goliardico) perché sovente preferiscono concentrare le energie per i propri campionati nazionali.

Fra l’alto un’eventuale reintroduzione della Coppa Coppe oltre a snellire le attuali “Champions” ed “Europa League” darebbe nuovo prestigio alle Coppe nazionali.

Quindi se ancora non si fosse capito, dipendesse da me si tornerebbe alle antiche origini: chi vince il campionato nazionale se ne va beatamente in “Champions League”, la vincente della Coppa nazionale in Coppa delle Coppe e chi si classifica dal 2° al 6° posto in campionato va a giocarsi la Coppa Uefa (fatemela chiamare con il suo nome). Siete tutti d’accordo vero?

1 Commento

  1. D’accordissimo sul ritorno all’antica delle manifestazioni internazionali di calcio

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