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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 151 - 1 Maggio 2018 | 0 commenti

Mostra “The wall exhibition”

Mostra “The wall exhibition”

 

Nel nuovo spazio espositivo di Palazzo Belloni in via Barberia 19 ho visitato una mostra destinata a chiudere a fine settimana il 6 maggio, molto originale che mi ha colpito in particolare in due sale.

La prima sala con una lunga fila di schede con la storia dei muri e delle immagini sugli stessi dalle antichità preistoriche al giorno di oggi: ci vorrebbe troppo tempo per leggerle tutte, ma quelle che ho letto sono state tutte molto interessanti.

Un’altra è dedicata ai muri che OGGI dividono paesi vicini. Noi, molto eurocentrici, abbiamo sempre pensato che crollato il Muro di Berlino, entrato in vigore Schengen dalla Terra fossero spariti i confini e che le Muraglie fossero riservate ai turisti come quella cinese o quelle che circondano i Castelli medioevali. Qualcosa si è avvertito, più come minaccia elettorale che avviso serio, durante le elezioni americane con Trump che prometteva un muro sul confine del Messico, e ora ribadisce l’intenzione di costruirlo, sia pure rinunciando a farlo pagare ai messicani.

Questa sala invece elenca e illustra con fotografie una lunga lista di lunghi muri che oggi separano i paesi e dei quali noi non abbiamo alcuna notizia!

Le altre sale sono un nuovo concept espositivo, alla scoperta di un oggetto che accompagna la storia dell’umanità. Un viaggio attraverso il Muro, un percorso sensoriale e creativo, culturale e emotivo, che trasforma arte e multimedialità in un’esperienza da vivere in prima persona.

La mostra propone al visitatore un itinerario esperienziale e multimediale con installazioni interattive realizzate appositamente per la mostra, ma anche con un racconto storico, riferimenti letterari, video, canzoni e opere d’arte di Giovanni Battista Piranesi, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Uncini, Matteo Pugliese, Mimmo Rotella, Lucio Fontana, Hitomi Sato, Pink Floyd, Christo.

È il muro pieno di graffiti, la parete che fa da supporto ai nostri ricordi, lo schermo cinematografico su cui proiettiamo storie, ossessioni, ma è anche una superficie da superare, una tela tagliata di Fontana che spalanca squarci reali e immaginari.

Un Muro non ha mai un lato solo e in una sala si può vedere “l’altro lato” del muro, aprendosi un varco con il proprio polpastrello.

Per seguire le iniziative rimando al sito www.palazzobelloni.it

 

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