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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 173 - Archivio 2024 | 0 commenti

Gio Ponti a Faenza

Gio Ponti a Faenza

 

Lo spirito originario dell’Arengo del viaggiatore era quello di condividere esperienze di viaggio, sia molto lontane (penso per esempio quasi al Polo Nord con le Svalbard nel buio dell’inverno oppure alla sconosciuta Corea del Nord),  sia semplicemente fuori porta per un pomeriggio diverso.

Questo resoconto appartiene decisamente alla seconda categoria, se già si conosce il Museo internazionale della ceramica di Faenza, perché quanto vado a illustrare occupa solo la sala delle esposizioni temporanee. In caso contrario non si può mancare di visitare anche l’intero museo e allora è necessaria una giornata.

Ma limitiamoci al tema, fino al 13 ottobre il MIC ospita l’esibizione Gio Ponti, Ceramiche 1922-1967, con orari di apertura uguali al Museo (https://www.micfaenza.org/) .

Nel mio archivio celebrale Gio Ponti è però un architetto, famoso per esempio per il grattacielo Pirelli (detto il Pirellone, successivamente adibito a sede della Regione Lombardia), inaugurato nel 1960 il grattacielo Pirelli, un “cristallo” incastonato tra i palazzi del nascente centro direzionale milanese, il suo capolavoro assoluto  ed edificio all’avanguardia per i canoni estetici dell’epoca e per l’impiego innovativo di materiali e di innumerevoli altri edifici.

Questa mostra di 200 pezzi invece illustra un altro aspetto della sua opera e per chi è appassionato della ceramica, in particolare dell’anteguerra, è decisamente da non perdere.

Già a partire dagli anni Venti diventa direttore artistico della Richard Ginori dando il via a un rinnovamento della produzione e successivamente durante la sua lunga carriera Ponti entra in contatto con diverse realtà ceramiche italiane: la Cooperativa Ceramiche di Imola, Pietro Melandri e il contesto faentino (famose le cartepeste realizzate con i Dalmonte), con le Ceramiche Pozzi, Joo e Gabbianelli, per citare le principali aziende con cui promosse percorsi e progetti unici e straordinariamente attuali. Le sue conoscenze lo vedono al centro del dibattito culturale italiano e della definizione del razionalismo italiano. Collabora con i critici Ugo Ojetti, Edoardo Persico, lavora insieme a Luigi Fontana e a Giovanni Gariboldi, suo successore alla Richard Ginori.

Ponti fu, inoltre, uno dei protagonisti delle Biennali di Monza, presentando nelle sale della villa Reale le novità da lui introdotte nel repertorio della Richard-Ginori e i risultati delle sperimentazioni condivise con gli altri architetti del côté milanese coinvolti nelle esperienze del Labirinto e della Domus Nova per i grandi magazzini La Rinascente a Milano.

Da non dimenticare la fondazione di due riviste importantissime per il design e l’alto artigianato artistico come Domus e Stile, che contribuirono in modo evidente alla promozione delle arti destinate all’arredo domestico e alla diffusione del linguaggio moderno,

La curatrice è Stefania Cretella e il catalogo è a cura di Claudia Casali e Stefania Cretella – Dario Cimorelli Editore.

Dal 31 maggio al 28 giugno, ogni venerdì alle ore 18, visita guidata aperitivo alla mostra al costo di 3 euro oltre il prezzo del biglietto.

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