Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Numero 155 - Autunno 2018, Scienza | 0 commenti

Una lunga attesa

Una lunga attesa


E’ poco più lontano dalla Terra di Marte, circa 90 milioni di chilometri contro 80, ma ha sempre destato meno interesse del pianeta rosso. Stiamo parlando di Mercurio, il pianeta più interno del sistema solare.

Che questo corpo celeste sia sempre stato un po’ snobbato lo si deduce chiaramente dalla storia dell’ esplorazione spaziale. Senza considerare la Luna, Venere e Marte sono stati meta di numerose missioni fin dagli anni sessanta dello secolo scorso. Mentre in questi cinquanta anni Mercurio ha ricevuto una sola visita, quella della sonda Mariner, che lo sorvolò fra la fine del 1974 e il 1975.

Ora però anche per il pianeta più vicino al Sole qualcosa sta per cambiare.

Lo scorso 20 ottobre, con il lancio di un razzo vettore dalla base di Kouoru, nella Guyana Francese, è iniziata la missione Bepi Colombo, interamente dedicata allo studio di Mercurio. Un programma di ricerca che parla molto italiano, a partire dal nome, che è un omaggio a Giuseppe Colombo, matematico, fisico, astronomo e ingegnere padovano scomparso nel 1984.

Il progetto è frutto della collaborazione nippo – europea, e punta a uno studio approfondito del più piccolo pianeta del sistema solare. dopo il declassamento di Plutone. La missione si compone di due sonde che opereranno autonomamente una volta entrate nell’ orbita di Mercurio.

BepiColombo – sottolinea Roberto Battiston presidente dell’Agenzia spaziale italiana – è una missione tra le più affascinanti perché ci porta a esplorare Mercurio, un pianeta estremo di cui conosciamo ancora poco, il più vicino al Sole, difficile da raggiungere ma importantissimo dal punto di vista della planetologia per capire l’ origine e l’ evoluzione del nostro Sistema solare. “

Il corpo celeste insieme a Venere, Terra e Marte costituisce la famiglia dei pianeti rocciosi. La sua superficie ricorda quella della Luna, costellata da numerosi crateri d’ impatto. La vicinanza al Sole fa sì che Mercurio abbia grandissime escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il pianeta è praticamente privo di atmosfera e la sua superficie è flagellata da un incessante vento solare.

Se su Marte i ricercatori sperano di riuscire a trovare tracce di vita, presente o passata, gli obiettivi della missione Bepi Colombo sono altri. Mercurio infatti, per le sue caratteristiche, appare come un ambiente letale per qualsiasi organismo.

Il lavoro delle due sonde che scandaglieranno il pianeta si concentrerà sia su caratteristiche come forma, struttura, composizione superficiale e struttura interna, sia sull’ origine del campo magnetico di Mercurio.

 

Nonostante la relativa vicinanza del pianeta, il viaggio di BepiColombo non sarà breve. Ci vorranno più di sette anni prima di giungere a destinazione, nella regione del nostro sistema planetario a pochi passi dal Sole. Appena 58 milioni di chilometri. L’ arrivo nei pressi di Mercurio è previsto per dicembre 2025 con data fine missione, salvo possibile estensione, fissata a maggio 2028.

 

 

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>