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Scritto da nel Economia e Politica, Numero 172 - Archivio 2023 | 0 commenti

Del viaggio e del turismo

Del viaggio e del turismo

Non sempre la saggistica lascia spazio a interpretazioni che facciano il punto su un momento storico analizzando un fenomeno e insieme ponendo questioni… che rimarranno a lungo irrisolte: è un lavoro che richiede lucidità e onestà intellettuale. Si deve dare atto di ciò all’autore, il sociologo francese Rodolphe Christin, ma anche all’editore della versione italiana, elèuthera, a cappello della recensione di un libro davvero stupendo oltre che utile (e ben tradotto, per merito di Gaia Cangioli). Una proposta ideale per chi fa della distinzione tra viaggio e turismo un perno della propria libertà. La massificazione dell’offerta turistica, infatti, ha completamente slegato il senso del viaggio dall’utilizzo del tempo libero causando un appiattimento culturale; la curvatura sociale che ha consentito agli “occidentali” di puntare il dito su patinati cataloghi per scegliere le ovunque identiche destinazioni ha effetto sull’imbarbarimento del nostro desiderio di partire, consistendo nel chiaro effetto di un dominio economico basato sullo sfruttamento (da qui il concetto di usura del mondo).

“Nonostante possa apparire accattivante e innocuo, il turismo non è per niente un’industria soft: le sue strategie e le ricadute che comportano sono pienamente inscritte nel cuore del liberismo mondiale”. È innegabile, come lo è il fatto che gli appassionati di abitar viaggiando si distinguano nel mettere in atto una mobilità che è curiosità e si trasforma in conoscenza del territorio, in ogni sua declinazione. Ossia ciò che manca alla confezione dell’all-inclusive: “Una volta convertito in turismo e ridotto a un insieme di servizi, il viaggio si sposta dal regno della filosofia a quello dell’economia e finisce per perdere tutta la sacralità che aveva un tempo”. Quanto è vero! Su queste pagine noi invitiamo sempre a cercare lo spirito del viaggio nel gusto della scoperta consapevole.
Ogni volta che a un bivio scegliamo di andare dove ci pare – per poi fermarci a visitare un luogo, conoscerne gli abitanti, assaggiarne i sapori – noi compiamo un atto politico perché ci determiniamo come viaggiatori moderni invece che come turisti moderni. “Andare in vacanza (…) è diventato uno dei pilastri del sistema. Insieme alla televisione, agli antidepressivi, al calcio, all’onnipresenza della musica e ai sonniferi, le vacanze rientrano nella gamma di anestetici e di sfoghi istituzionali che la società consumistica elargisce ai suoi cittadini”. Ma in televisione ci sono anche i programmi di Corrado Augias ed Enrico Ghezzi, tra gli antidepressivi c’è la cioccolata, proliferano le squadre di calcio popolare, John Cage compose 4’33”, la melatonina aiuta il sonno in maniera naturale… e la consapevolezza offre a chi vuole viaggiare tutti gli strumenti per andare in vacanza a schiena dritta.

Rodolphe Christin, Turismo di massa e usura del mondo, con una postfazione di Paolo Cognetti, elèuthera, 136 pagine, € 14

(12 febbraio 2023)

 

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