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Scritto da nel Numero 104 - 1 Novembre 2013, Viaggi | 0 commenti

La diga di Ridracoli raggiunta col nuovo navigatore

La diga di Ridracoli raggiunta col nuovo navigatore

 

Quando i Comitati per il No non avevano ancora la forza di fermare ogni iniziativa utile al progresso, i tecnici riuscirono a realizzare la diga di Ridracoli e a garantire acqua ottima e abbondante a tutta la Romagna anche nei mesi estivi nei quali la popolazione cresce esponenzialmente sulla costa. Pensate già l’Imperatore romano Traiano nel II secolo d.C. realizzò un acquedotto, in zona, che portava acqua sino a Ravenna.

Ma non è di questo aspetto che intendo parlare, ma della bella gita turistica che oggi rappresenta questa meta.

Certo ora la stagione non è la migliore, dal 7 gennaio al 28 febbraio è tutto chiuso salvo prenotazione, noi abbiamo scelto una delle ultime domeniche autunnali  sotto un cielo un po’ nuvoloso, abbiamo percorso la strada, in verità poco agevole vicino alla destinazione, che da Forlì porta a quel piccolo borgo disperso nell’Appennino, attraversando una splendida natura con i colori dorati di suggestivi quadri, utilizzando per curiosità il nuovo navigatore appena comprato che ha fatto un onesto lavoro, anche se un paio di volte mi sono ritrovato … in mezzo ai prati (per fortuna guidava mia moglie seguendo i tradizionali cartelli!) con ordini di girare per improbabili strade. Impeccabile invece nel censurare il superamento dei limiti di velocità e, lo giuro, in modo molto rumoroso se era previsto in quella strada un autovelox!

La visita comincia nel borgo (tre case, un palazzo, una chiesa e un ponte  dice Wikipedia), dove attraversando a piedi  l’antico ponte ben conservato si passa dal ristorante “Il palazzo” all’Ecomuseo Idro. Una sala presenta tutti gli animali della foresta: lupi, linci, istrici e perfino un orso guardano il visitatore. Dall’alto sorvegliano gufi, civette, barbagianni e allocchi (oltre a un’aquila reale). Segue tutto il percorso dell’acqua che disseta la Romagna  e, molto suggestiva, la storia del mondo e dello sviluppo della vita: da quando cinque miliardi di anni fa nacque la terra ai solo due milioni nei quali si affaccia l’uomo con strumenti per coinvolgere ed entusiasmare le scolaresche.

Pochi chilometri ci separano ancora dalla diga e dall’invaso realizzato tra il 1974 e il 1982,  dalla bellezza indiscutibile dentro il Parco nazionale delle foreste Casentinesi (tra monte Falterona e Campigna) che ospita daini e caprioli. Una bellezza di flora e di fauna che non rimane nascosta ma che si può vedere da vicino grazie ai percorsi organizzati, resi ancora più agevoli dalla presenza di comode zone di sosta. Una passeggiata nel verde conduce sino al Rifugio Ca’di Sopra e con una vista definita  mozzafiato su prati e pascoli, che purtroppo  però non ho raggiunto. Se infine fosse stata primavera o estate avrei potuto salire su battelli a propulsione elettrica e fare un giro sul lago oltre che praticare la pesca sportiva.

Per ogni informazione sulla diga e sugli orari di visita vi rimando al sito , per il  museo visitate http://www.atlantide.net/idro da qui si può spaziare a tanti altri siti interessanti curati dalla stessa organizzazione Atlantide. Alle numerose iniziative nel Parco è dedicato infine il http://www.parcoforestecasentinesi.it/

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