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Scritto da nel Numero 172 - Archivio 2023, Scienza | 0 commenti

Chi sale e chi scende

Chi sale e chi scende

Se c’è un luogo dove scienza e politica si incontrano, è lo Luna.

Dopo la messa in orbita del satellite Sputnik, nel 1957, l’allora URSS diede un’ altra spallata ai rivali americani con la missione Luna 9. Nel 1966 la sonda sovietica atterrò sulla superficie del nostro satellite, diventando il primo mezzo spaziale costruito dall’ uomo a posarsi su un altro corpo celeste.

La Luna era ormai diventata il fulcro della competizione fra le due superpotenze. Dopo la partenza a razzo dell’ URSS, le cose presero una piega diversa. Gli Stati Uniti colmarono progressivamente il gap e, il 21 luglio del 1969, misero per primi il piede sulla Luna con quello che Neil Armstrong definì un piccolo passo per l’ uomo, ma grande per l’ umanità.

La sfida lanciata dal presidente Kennedy nel 1961, conquistare la Luna entro la fine del decennio, era giunta all’ epilogo. Il programma Apollo terminò con l’ ultima missione lunare nel 1972 e per il nostro satellite iniziò un periodo di oblio.

Col tempo l’ interesse per la Luna si è risvegliato anche grazie a due astri nascenti della ricerca spaziale: Cina e India.

Potenze economiche mondiali, i due paesi asiatici vogliono dimostrare di avere un ruolo primario nell’ esplorazione dello spazio e arrivare con successo sulla Luna è un buon biglietto da visita.

Lo scorso agosto la sonda indiana Chandrayaan-3, è atterrata nei pressi del polo Sud lunare. Se per Nuova Delhi è stato il primo successo, nel 2019 era fallita la missione Chandrayaan-2, Pechino ha già raggiunto importanti risultati. Recentemente con la sonda Chang’e-5, dal nome della dea cinese della Luna, è stata la prima a raccogliere materiale lunare dai tempi del programma Apollo. Una missione importante, che ha confermato la presenza di acqua sul nostro satellite.

Ma già nel gennaio del 2019, con la missione Chang’e-4 il Regno di Mezzo era stato il primo paese a far posare un veicolo spaziale sulla faccia nascosta della Luna.

Per nuovi paesi che si affacciano verso lo spazio, un altro appare in costante declino, la Russia. Le risorse interne per i programmi civili di ricerca spaziale sono ridotte al lumicino e dopo l’ invasione dell’ Ucraina sono venute meno le collaborazioni con i paesi occidentali.

Il fallimento della missione “Luna-25“, lo scorso agosto la sonda si è schiantata contro la superficie lunare, è emblematico della profonda crisi in cui versa l’ agenzia spaziale governativa Roscosmos.

Lo smacco è anche diplomatico, Luna-25 sarebbe dovuta allunare nel polo sud del corpo celeste, la stessa area dove si è positivamente compiuta la missione indiana.

Il polo Sud lunare sembra un luogo strategico nella prospettiva di costruire basi di ricerca. Nella zona sono presenti molti crateri al cui interno si trovano grandi quantità di ghiaccio, una  riserva di acqua indispensabile per i futuri insediamenti.

 

 

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