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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 173 - Archivio 2024 | 0 commenti

Due mostre da non perdere a Rovigo: Giacomo Matteotti e Toulouse-Lautrec

Due mostre da non perdere a Rovigo: Giacomo Matteotti e Toulouse-Lautrec

 

Si tratta di due mostre assolutamente diverse sia come contenuti che come target di visitatori. Ma sono una di fronte all’altra e quindi si è invogliati a vederle entrambe.

Eventualmente non nello stesso ordine! Appena arrivati io mi sono fiondato in quella di Matteotti e mia moglie in quella del pittore. Poi io l’ho raggiunta nel Palazzo Roverella e dopo pranzo lo accompagnata a vedere quella di Matteotti (che è a ingresso libero), ottima occasione per rivederla (anzi nel primo giro mi era sfuggita una vetrina interessante).

Innanzitutto perché io ho scelto per prima questa mostra (entrando mi hanno chiesto se avevo già vista l’altra, quindi evidentemente c’è uno studio statistico in proposito)? Perché quando da adolescente mi affacciai al mondo politico rimasi folgorato dalla sua figura di combattente contro le ingiustizie sociali (pur essendo di famiglia assolutamente benestante) non con la violenza, ma con la forza delle sue argomentazioni. E il suo assassinio mi colpì profondamente.

Quando pochi anni fa fu proposto di dedicare il dipartimento di Matematica a Salvatore Pincherle io subito non ebbi nulla da ridire e sembrava una cosa scontata, data anche l’autorevolezza dei proponenti. Due giorni prima del consiglio di dipartimento imparai che nel 1925 aveva firmato il documento a sostegno di Mussolini (e non quello a lui contrario, sottoscritto invece da Volterra) in difficoltà di fronte all’indignazione popolare per il delitto. Sono esploso: distribuii  a tutti i due documenti e costrinsi al ritiro della proposta, che comunque a questo punto sarebbe stata oggetto di una valanga di astensioni e voti contrari!

La mostra rievoca nel centenario della morte dell’uomo politico polesano l’attività di pubblico amministratore in diverse realtà del territorio rodigino, l’impegno nell’attività sindacale nelle leghe e cooperative e quello parlamentare, irriducibile oppositore del fascismo e infine segretario del Partito Socialista Unitario. Ma, in parallelo, ad essere approfondito, è anche il Matteotti privato, le sue letture, la passione personale e familiare per la musica, il fondamentale rapporto con la moglie Velia e la famiglia e perfino le sue pagelle.

Lo scopo dell’esposizione è appunto quello di sottrarre la figura di Giacomo Matteotti a una astratta rappresentazione del martire e restituire la corposità della sua presenza reale nei luoghi, nelle umane relazioni, nelle scelte ideali e culturali, che lo videro operare dalla sua appartata periferia polesana per giungere alle esperienze ai vertici della politica nazionale.

Il percorso di mostra si sviluppa in nove sezioni come una sorta di racconto per fotografie e documenti, sovente di rara reperibilità, che riescono, con la loro pregnante immediatezza visiva, a ricostruire il senso complessivo di una vita, quella di Matteotti, di rigoroso impegno civile e di dovere etico, restituendone una nuova e concreta immagine.

La mostra è a cura di Stefano Caretti con co-curatela dello Studio Origoni Steiner (Anna Steiner e Matteo Origoni) Da un’idea di Maria Volpato e Maria Lodovica Mutterle.

Purtroppo non è disponibile un catalogo, è aperta tutti i giorni fino al 7 luglio e per i dettagli sugli orari  https://palazzoroncale.com/

 

Terminata la visita della mostra di Matteotti mi sono recato nella prestigiosa sede di Palazzo Roverella, dove vengono spesso ospitate mostre di pregio come questa dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo.

Superando l’approccio che tanto spesso riduce Toulouse-Lautrec alla sola attività di creatore di manifesti, questa si sofferma sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei, oltre che francesi.

La mostra ricostruisce l’ambiente parigino in cui operava l’artista mettendolo a confronto con realisti, impressionisti e simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana.

Oltre alle celebri Affiches, dipinti e disegni preparatori dell’artista sono affiancati in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti e che spesso affrontano le stesse tematiche.

La mostra comprende 60 opere dell’artista, su più di 200 opere complessive, che evocano la vivacità della scena artistica parigina ed è curata da Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, con la collaborazione di Nicholas Zmelty.

L’apertura è tutti i giorni fino al 30 giugno. Per prenotazioni e dettagli sugli orari : https://www.palazzoroverella.com/henri-de-toulouse-lautrec/

Nel sito si trova anche un ricco programma di iniziative educative per adulti, bambini, ragazzi e per tutta la famiglia ispirate dall’opera del celebre pittore.

 

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