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Scritto da nel Numero 158 - Primavera 2019, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

Quel maggio del 1990…

Quel maggio del 1990…

Sul fronte calcistico il 1990 lo si identifica sovente con i Mondiali di Calcio disputati in Italia e vinti dalla Germania in finale contro l’Argentina. Gli indimenticabili occhi spiritati di Totò Schillaci, le piacevoli telecronache di Bruno Pizzul (che a molti come al sottoscritto mancano tutt’oggi) ed il ritornello di “Un’estate italiana” di Gianna Nanni ed Edoardo Bennato che ha rimbombato nei juxe-box di molti stabilimenti balneari anche per qualche anno successivo. Ma il 1990 fu anche quello dove nel giro di pochi giorni tutte e tre le Coppe Europee finirono proprio nel Belpaese.

In Coppa Uefa la doppia finale fu addirittura tutta italiana e vide di scena la Juventus allenata dal grande Dino Zoff e la Fiorentina di Roby Baggio che proprio nei giorni seguenti passò all’ eterna rivale bianconera fresca vincitrice del trofeo. Al Comunale di Torino finì infatti 3 a 1 per la Juve con un arbitraggio che fece discutere a lungo mentre il ritorno disputato in quel di Avellino per via della squalifica del campo di Firenze si concluse a reti inviolate. Per dovere di cronaca l’anno precedente toccò al Napoli di Careca e Maradona contro lo Stoccarda (2 a 1 al San Paolo e 3 a 3 in Germania) mentre l’anno successivo la finale vide di scena altre due italiane ovvero l’Inter “Panzer”, vincitrice del torneo, e la Roma di Rudi Voller e del “Principe” Giuseppe Giannini (2 a 0 per i nerazzurri al Meazza mentre al ritorno il goal di Rizzitelli nei minuti finali non fu sufficiente a ribaltare il risultato dell’andata).

Allo Stadio “Ullevi” di Goteborg, la Sampdoria di Vujaidin Boskov, dopo aver eliminato in semifinale il Monaco di Weah e Ramon Diaz, ebbe la meglio sull’ Anderlecht di Aad de Mos con una doppietta di Gianluca Vialli nei tempi supplementari portando così a Genova la Coppa delle Coppe sfuggita di mano l’anno prima nella finale di Berna contro il Barcelona. Un gruppo fantastico costruito anno per anno che l’anno successivo arrivò allo scudetto.

Al “Prater” di Vienna invece un goal di Frank Rijkaard regalò la seconda Coppa dei Campioni consecutiva al Milan sacchiano. L’anno prima infatti, al Camp Nou, Gullit e Van Basten posero fine ai sogni dei rumeni della Steaua di Bucarest dopo aver superato in semifinale il Real Madrid con uno storico 5 a 0 a San Siro dopo l’1 a 1 del Bernabeu.

Erano i tempi in cui le competizioni delle squadre italiane erano trasmesse in toto dalla RAI in Eurovisione con alcune partite, è il caso ad esempio della Coppa delle Coppe, in programma anche in orari pomeridiani. Quando i Presidenti delle squadre di calcio spesso erano anche “tifosi”. Gli anni in cui le stelle del calcio mondiale che ora si chiamano “top player” facevano di tutto pur di venire a giocare nel nostro campionato. Ruud Gullit, Diego Armando Maradona, Lothar Matthaus, solo per citarne alcuni. Ventinove anni fa che sembrano un’era geologica. Altro mondo, altri tempi, altro calcio.

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