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Scritto da nel Economia e Mercati, Numero 117 - 1 Marzo 2015 | 0 commenti

Piccoli segnali di ripresa sul fronte italico

Piccoli segnali di ripresa sul fronte italico

Arrivano piccoli segnali di ripresa per il sistema produttivo italiano,  la nota  mensile sull’economia italiana presentata dall’Istat dice infatti che “per il primo trimestre del 2015 è previsto il ritorno alla crescita del PIL”.

Sempre nella nota dell’Istituto statistico, si legge che l’ “intervallo di confidenza” è situato il – 0,1% ed il + 0,3% con la conseguenza che il PIL dovrebbe crescere dello 0.1%. Intanto lo spread per la prima volta dal maggio 2010 scende sotto i 100 punti arrivando sino a 98,5.

Sorridono anche le imprese dell’ industria e dei servizi che nel corso del quarto trimestre del 2014 hanno registrato entrambe una timida ripresa.

Il calo dello spread sotto quota 100 è stato salutato con grande entusiasmo  dal Presidente del Consiglio che ha  subito colto la palla al balzo twittando “Spread sotto quota 100, 1000 ex precari assunti a Melfi col Jobs Act, via segreto bancario non solo in Svizzera, dai che è la #voltabuona”.

Ma addentrandosi nei meandri della nota Istat, si legge che sia sul fronte dei consumi che su quello relativo all’occupazione le previsioni per il prossimo futuro non sono così buone.

Per quanto riguarda  il mercato del lavoro si legge esso “non mostra chiari segnali di un’inversione di tendenza rispetto a quanto osservato negli scorsi mesi”.  Il tasso dei c.d. “posti vacanti” è rimasto pressochè stabile anche per il quarto trimestre 2015, inchidodato allo 0,5 %. Al di là delle stime ottimistiche del ministro del lavoro Giuseppe Poletti circa l’incremento occupazionale, per vedere il tasso di disoccupazione sopra livelli “accettabili” dovremo attendere ancora un bel po’ di tempo.

A conti fatti il Bel Paese si sta rilevando un valido allievo della c.d. “troika”, la cura  pre stia funzionando, ma il paziente ad oggi non dà grandi segnali di miglioramento..

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