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Scritto da nel Numero 120 - 1 Giugno 2015, Scienza | 0 commenti

Opinioni a confronto

Opinioni a confronto

I sondaggi, si sa, vanno di moda e anche la NASA non è sfuggita alla tentazione. Tutto è cominciato con alcune fotografie di Cerere, ex asteroide, oggi promosso pianeta nano al pari del declassato Plutone, scattate recentemente dalla sonda Dawn.

La missione, partita nel 2007, aveva come obiettivo l’ esplorazione dei  due corpi più grandi nella fascia di asteroidi compresa fra le orbite di Marte e Giove, Vesta e Cerere. Dopo aver mappato il primo fra il 2011 e il 2012, a marzo di quest’ anno Dawn è entrata nell’ orbita del pianeta nano.

La zona del sistema solare visitata dalla sonda ha sempre destato molto interesse, soprattutto per  l’ ipotetico pianeta che avrebbe dovuto trovarsi da quelle parti. All’ inizio dell’ 800 fra gli astronomi dell’ epoca fu istituita una polizia spaziale con il compito di scovare il grande assente, ma non cavò un ragno dal buco. Gli asteroidi, che popolano a migliaia l’ area, potrebbero essere i mattoni primordiali del corpo celeste in cantiere, che non è riuscito ad agglomerarsi, forse a causa delle perturbazioni gravitazionali di un ingombrante vicino come Giove.

La missione di Dawn ha aggiunto un altro interrogativo a quello del pianeta fantasma, ma stavolta riguarda Cerere, il corpo celeste scoperto il primo gennaio del 1801 dal palermitano Giuseppe Piazzi, che porta il nome della dea protettrice dei raccolti.

Alcune delle immagini trasmesse dalla sonda, mostrano due punti luminosi che spiccano all’ interno di uno dei tanti crateri che solcano la superficie del pianeta nano. Secondo uno dei responsabili della missione è possibile che la luminosità sia dovuta al riflesso della luce solare su una superficie di materiale altamente riflettente, forse ghiaccio.

Fin qui niente di insolito, che lo spazio sia un ambiente piuttosto freddino è cosa nota, se non fosse che, osservando attentamente le immagini, alcuni sostengono di avere scorto, proprio sopra il cratere dal quale provengono i bagliori, una macchia scura non identificata.

Oltre agli scienziati, si sono messi all’ opera anche appassionati di misteri e cercatori di UFO. Così la NASA, stavolta, ha deciso di lanciare non un razzo ma un sondaggio, per conoscere l’ opinione dei non addetti ai lavori sulla natura della macchia avvistata su Cerere.

Mentre si scatena la fantasia della collettività, come accadde anni fa per il presunto volto scolpito su una roccia di Marte, Dawn prosegue il suo lavoro.

Nei primi giorni di giugno la sonda, che parla anche italiano avendo a bordo uno spettrometro a luce visibile e infrarosso sviluppato dall’Istituto nazionale di astrofisica, compirà una manovra di avvicinamento a Cerere, che la porterà ad orbitare a poco più di 4.000 chilometri dalla superficie del pianeta nano. Le nuove immagini che verranno riprese dagli strumenti di bordo, più dettagliate di quelle finora disponibili, dovrebbero essere in grado di dare una risposta definitiva, ma forse qualcuno preferirebbe che anche questo piccolo mistero rimanesse tale…

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