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Scritto da nel Numero 129 - 1 Maggio 2016, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

Il ritorno del vinile

Il ritorno del vinile

Caro vecchio giradischi. Del resto se il libro cartaceo sopravvive all’e-book perché non dovrebbe accadere la stessa cosa con il vinile al tempo dell’I-pod?

Facendo una breve ricerca in rete non è strano trovarsi di fronte ad eventi nati all’unico scopo di far rivivere i vecchi vinili. Salsomaggiore, Barletta, Torino, Savona, Cassago Brianza, Pavia e Sanremo solo per citare alcune delle località interessate dagli eventi nell’ultimo mese.

Lo scorso 18 aprile infatti, si è celebrato il Record Store Day giornata in cui sono state rese disponibili pubblicazioni discografiche esclusive con vari eventi di natura culturale destinati agli amanti del vinile.

Mentre molti lo davano per morto, il vinile nel 2015 ha toccato il record di vendite, rialzando così la china dopo anni di eterna stagnazione. L’industria musicale ha fiutato l’affare e da qualche tempo nei cataloghi musicali è sempre più presente l’offerta del vinile del resto il prezzo non si discosta molto da quello del cd.

E non si tratta solo di collezionisti e cultori della materia, molti dei quali lo acquistavano per il semplice gusto di tenerlo in casa, ora il vinile viene comprato per poter essere ascoltato. Del resto con una cifra che si aggira intorno ai 300 euro è possibile portarsi a casa l’RP1 sicuramente un buon giradischi non certamente il top dei top ma insomma un buon prodotto.

Se è vero che lettori Mp3 e smartphone di ultima generazione hanno tirato la volata alla musica digitale accessibile a tutti (del resto viviamo in un mondo dove ormai la musica in streaming supera per giro d’affari le vendite di cd e dischi in vinile), nell’ultimo decennio una marea di negozi di dischi hanno abbassato la serranda.

Per assurdo sono stati i grandi marchi (penso al mitico Virgin Megastore di Times Square storico ritrovo per appassionati e collezionisti di ogni età e generazione) a dover gettare la spugna mentre i piccoli negozi indipendenti hanno cercato di resistere alcuni creando anche un angolo bar. Del resto in tempo di crisi tutto è lecito…

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