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Scritto da nel Media e Cultura, Numero 172 - Archivio 2023 | 0 commenti

I luoghi di Puccini: Lucca e la casa natale

I luoghi di Puccini: Lucca e la casa natale

Il 2024 è il centesimo anniversario della morte di Giacomo Puccini, avvenuta il 29 novembre 1924 a Bruxelles. Ripercorriamo le tappe della sua esistenza nei luoghi che a lui furono più cari. E un breve viaggio alla scoperta di essi può cominciare proprio dalla lucchesia e in particolare dalla casa di famiglia a Celle, un borghetto di pietra su un poggio tra ulivi e castagni a cui si sale per una strada bordata di fiori colorati, accompagnati dagli svolazzi delle cinciallegre.
Lasciato il veicolo nello slargo lungo la via ci si incammina a piedi e si attraversa il paesino fino a giungere alla casa museo. Il cinquecentesco edificio, e con esso vari terreni, rimase di proprietà della famiglia fino alla morte del padre di Giacomo (il piccolo aveva appena cinque anni) allorché la madre, vedova incinta di un altro figlio, si trovò costretta ad alienare alcuni beni per mantenere la prole. L’abitazione fu poi riacquistata da Ramelde, una delle sorelle, e passò alle sue figlie che infine trovarono l’accordo per farne la realtà espositiva che possiamo ammirare grazie all’impegno dell’associazione Lucchesi nel Mondo. Il percorso di visita si sviluppa dal salone – dove tra l’altro è custodito il pianoforte su cui fu composta parte di Madama Butterfly – ai veri e propri ambienti domestici: la camera con il letto su cui nacquero (a Lucca) tanti Puccini, la cucina che offre uno spaccato della vita quotidiana di un tempo, le stanze di sopra con suppellettili d’epoca e teche con spartiti e interessanti lettere e biglietti.

Il fiume Serchio ci indica la strada per il capoluogo. La collezione della residenza di Lucca offre la più completa panoramica delle vicende personali e della storia professionale di Giacomo, che qui venne alla luce il 22 dicembre 1858. All’ingresso, la Sala della Musica. Circondato da ritratti degli avi e sormontato da un dettagliato albero genealogico, lo stupendo pianoforte a coda della Steinway&Sons fu acquistato nella primavera del 1901 e accompagnò l’ispirazione del maestro fino alla sua ultima opera, l’incompiuta Turandot. L’esposizione prosegue nell’intero appartamento tra mobilio e decorazioni originali, documenti, testimonianze, partiture e una ricchissima raccolta di fotografie che consente di ripercorrere la vita di Puccini quasi come in un fotoromanzo. Divertente la soffitta dedicata a La bohème grazie a un allestimento realizzato dal Teatro del Giglio di Lucca, stupefacente lo spazio che accoglieva la biblioteca di casa e che oggi esibisce il costume di scena indossato da Maria Jeritza nella première newyorkese di Turandot nel 1926. Il percorso si sviluppa tra dodici ambienti ed è consigliabile farsi accompagnare per ascoltare racconti curiosi sui risvolti più impensati, anche infausti, della vita turbolenta di un uomo che amava sentirsi libero e non disdegnava la compagnia extraconiugale.

Il palazzo fa angolo con Piazza Cittadella, dove nel 1994 fu collocata una grande statua bronzea realizzata da Vito Tongiani che raffigura il maestro intento a fumare, comodamente seduto. Ma l’altro luogo pucciniano di Lucca è certamente il già citato Teatro del Giglio, che proprio in questi mesi riapre al pubblico dopo importanti lavori di ristrutturazione del palcoscenico e della buca nonché di restauro degli arredi: il maestro vi curò in prima persona la messa in scena di alcune sue opere. Sempre in città, infine, si trova un centro studi che mette a disposizione di studiosi e appassionati documenti, registrazioni e libri: la sua biblioteca vanta la custodia di quasi tutte le pubblicazioni su Puccini prodotte nel mondo.

(29 novembre 2023)

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