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Scritto da nel Arte e Spettacolo, Numero 137 - 1 Febbraio 2017 | 0 commenti

Ottant’anni e non sentirli

Ottant’anni e non sentirli

Lo scorso 6 gennaio ha spento 80 candeline giusto un paio di mesi dopo la pubblicazione del suo ultimo album “Amazing Game” composto da 23 brani strumentali incisi dai primi anni 90 ad oggi. Stiamo parlando di Paolo Conte, già avvocato societario, nato nella ridente Asti nel lontano 1937 ed attualmente uno degli ultimi cantautori della vecchia generazione ancora in vita.

Dopo aver studiato il pianoforte si avvicina al jazz per esordire con il suo primo 33 giri nel 1974 intitolato “Paolo Conte” dove troviamo le celebri “Una giornata al mare” “Onda su Onda” e “Questa sporca vita”. Ad un anno dal suo esordio uscirà il suo secondo album sempre intitolato “Paolo Conte” nel quale, fra le altre, troviamo anche “Genova per noi” e “la Topolino Amaranto” dove si stava d’incanto nel 46. Fantastico anche il suo terzo album (correva l’anno 1979) “Un gelato al limon” dove gli appassionati di ciclismo ricorderanno “quel naso triste come una salita” omaggio di Paolo Conte al grande Gino Bartali vincitore di due Tour de France. E forse ha ragione il buon Paolo Conte quando ci spiega che anche per questo motivo pur “girandogli un po’ le balle” alla fine i francesi ci rispettano.

Diversi dei suoi brani più conosciuti sono stati scritti per altri cantautori e successivmanete ripresi ancor da altri come ad esempio Azzurro (Adriano Celentano), Messico e Nuvole (Enzo Jannacci) e Genova per noi (Bruno Lauzi).

A livello strettamente personale ho potuto apprezzare anche il suo penultimo album uscito nel 2014 intitolato “Snob” dove ritroviamo il solito lessico contiano e un sound a tratti caraibico (Tropical).

Amatissimo in terra d’oltrape (previste a breve due date a Parigi l’11 ed il 12 febbraio, neanche a dirlo, tutto esaurito) dove da anni c’è un attivo fans club a lui dedicato. Paolo Conte e la Ville Lumierè un amore nato più di 30 anni fa. “Le chanteur charmeur italien” titolavano i giornali francesi dell’epoca.

Correva l’anno 2003 quando l’Università degli Studi di Macerata gli conferì la laurea honoris causa in materie letterarie Per l’alta valenza letteraria della sua proposta artistica e per i testi delle sue canzoni, tra le più interessanti produzioni poetiche del Novecento”.

Trattandosi di un mensile i tempi di pubblicazione ci fanno arrivare con un po’ di ritardo ma è sempre meglio tardi che mai. Duemila enigmi nel jazz: Auguri maestro!

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